Autovelox, conto alla rovescia per i Comuni: registrarli entro il 29 novembre

Ottobre 22, 2025 - 20:00
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Autovelox, conto alla rovescia per i Comuni: registrarli entro il 29 novembre

lentepubblica.it

Scatta la corsa contro il tempo per Comuni, Province e forze di polizia che gestiscono gli autovelox sul territorio nazionale.


Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) ha infatti fissato al 29 novembre 2025 il termine ultimo per completare la procedura di censimento e registrazione delle apparecchiature per il controllo elettronico della velocità sulla nuova piattaforma ministeriale.

Una scadenza non da poco: chi non trasmetterà entro quella data le informazioni richieste rischia di vedere disattivati gli strumenti di rilevazione a partire dal giorno successivo, il 30 novembre. In sostanza, gli autovelox non censiti dovranno essere spenti e non potranno più essere utilizzati fino a quando non saranno regolarmente registrati nel sistema del MIT.

Un monitoraggio nazionale per garantire trasparenza e sicurezza

L’obbligo nasce dall’articolo 5, comma 3-bis, del Decreto-Legge n. 73/2025, noto come “Decreto Infrastrutture”, successivamente convertito nella Legge n. 105/2025. La norma impone agli enti da cui dipendono gli organi di polizia stradale — come previsto dall’articolo 12 del Codice della Strada — di comunicare al Ministero i dati relativi a ciascun dispositivo di controllo della velocità in uso, specificandone tipo, marca e modello, nonché la conformità alle approvazioni o omologazioni previste dalla legge.

L’obiettivo è duplice: da un lato, creare un elenco nazionale aggiornato e consultabile dei dispositivi effettivamente attivi e conformi; dall’altro, garantire maggiore trasparenza e uniformità nell’utilizzo degli strumenti di rilevazione, spesso oggetto di controversie legate alla loro regolarità o collocazione.

La piattaforma telematica del MIT: come funziona

A disciplinare in concreto la procedura di raccolta e gestione dei dati è intervenuto il Decreto Ministeriale 18 agosto 2025, n. 305, che ha istituito la piattaforma dedicata al censimento. Il sistema è gestito dal Centro Elaborazioni Dati (CED) della Direzione Generale per la Motorizzazione, che ne cura il funzionamento e la sicurezza informatica.

Pochi mesi dopo, il D.M. 29 settembre 2025, n. 367 ha sancito la piena operatività della piattaforma, rendendola accessibile tramite i portali ufficiali del MIT: “Portale del Trasporto” e “Portale dell’Automobilista”, nella sezione “Gestione Utenze”. Per entrare nel sistema, gli enti devono utilizzare le credenziali già in loro possesso, rilasciate dal CED, e operare con il profilo di ente accertatore.

La pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale, avvenuta il 29 settembre 2025, ha fatto scattare il termine di 60 giorni entro il quale completare l’invio dei dati.

Cosa succede in caso di mancata comunicazione

La mancata trasmissione delle informazioni entro la data fissata dal MIT avrà conseguenze immediate: i dispositivi non registrati saranno considerati non autorizzati e non potranno più essere utilizzati per l’accertamento delle violazioni del Codice della Strada. In pratica, gli autovelox irregolari dovranno essere disattivati e ogni eventuale multa emessa tramite tali apparecchi potrebbe essere contestata per mancanza di legittimità.

Il Ministero ha chiarito che il censimento è obbligatorio per tutti gli enti locali e le amministrazioni competenti, senza eccezioni. L’invio dei dati dovrà includere informazioni dettagliate su ciascun dispositivo, comprese le caratteristiche tecniche e la documentazione relativa all’omologazione o all’approvazione ministeriale.

Un passo verso il controllo integrato dei dispositivi di sicurezza stradale

Con questa iniziativa, il MIT punta a creare una banca dati nazionale unica per tutti i sistemi di rilevazione della velocità, favorendo una maggiore omogeneità nei controlli e nella gestione delle sanzioni.

Il censimento, infatti, non è solo un adempimento burocratico, ma rappresenta un tassello importante nella modernizzazione delle infrastrutture digitali legate alla sicurezza stradale. Attraverso la piattaforma, il Ministero potrà monitorare in tempo reale la distribuzione e la conformità degli strumenti, verificando che siano posizionati in modo corretto e rispettino le norme tecniche vigenti.

Allo stesso tempo, la pubblicazione dei dati in un’apposita sezione del portale istituzionale garantirà una maggiore trasparenza verso i cittadini, che potranno consultare l’elenco dei dispositivi regolarmente registrati. Ciò contribuirà a rafforzare la fiducia nell’uso degli autovelox, spesso percepiti più come strumenti di tassazione che di prevenzione.

Un calendario serrato per gli enti locali

Restano quindi poche settimane per completare le procedure di registrazione. Entro il 29 novembre 2025, ogni amministrazione dovrà caricare le informazioni richieste sulla piattaforma, pena l’impossibilità di utilizzare gli autovelox dal giorno successivo.

Dal 30 novembre, gli apparecchi non inseriti nell’elenco ufficiale dovranno essere disattivati. È quindi fondamentale che gli enti si attivino subito per evitare interruzioni nei controlli e garantire la continuità delle attività di prevenzione sulle strade.

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Redazione Redazione Eventi e News