Il tax free shopping cresce del 7% in Europa
Cresce del +7% il mercato europeo del lusso tax free shopping secondo lo studio Global Blue, presentato a Milano, nei giorni scorsi, nel corso dell’evento Luxury Insight, giunto alla sua seconda edizione. "Un aumento che mostra una certa stabilizzazione del mercato, dopo anni di crescita a doppia cifra, dovuta a un incremento contenuto tanto del numero degli shopper (+5%, cioè quasi 3 milioni di consumatori in più) quanto della loro spesa media", hanno sottolineato gli esperti di Global Blue.
Il report segnala un rallentamento della spesa tax free del lusso da parte dei turisti cinesi in Europa, con un Cagr 2019-2024 al -8% e un tasso di recovery della spesa fermo nel primo semestre 2025 al 62% rispetto al 2019. La loro contribuzione è scesa dal 32% al 13%, superati da Usa (22%) e Paesi del Golfo (13%). Restano tuttavia la nazionalità più rilevante a livello globale (23% della spesa), ma con una preferenza crescente per l’Asia orientale, dove il Giappone pesa oggi per il 40% dei loro acquisti Tax Free (era il 14% nel 2019).
Parallelamente, il forte aumento dei prezzi ha portato il segmento aspirational (che spende in shopping tax free fino a 3mila euro all’anno) a registrare un calo: la quota di questi shopper che ha effettuato almeno un acquisto di lusso è passata dal 26% del 2019 al 22% attuale. In Italia, il fenomeno risulta analogo, con un peso che passa dal 48% al 41%. Secondo una survey Global Blue, questi aumenti dei prezzi hanno portato ad acquistare meno beni di lusso (43%), a ricercare con maggiore frequenza sconti e promozioni (37%) e a guardare al mercato del second-hand (21%). Solo una minoranza (18%) afferma che l’aumento dei prezzi non ha avuto alcun impatto sulle proprie scelte di consumo.
Tra i clienti alto-spendenti, gli ultra high net worth individuals (Uhnwi, che spendono in shopping tax free almeno 70mila euro all’anno) si confermano il principale motore del tax free shopping di lusso: rappresentano appena lo 0,1% degli shopper, ma generano il 20% dei volumi complessivi, con una spesa media di 132mila euro per shopper e un Cagr del +15% dal 2019. Tra le categorie di prodotto, orologi e gioielli si conferma la preferita dagli Uhnwi, con una contribuzione del 43% alla spesa totale nell’ultimo anno. Il comparto registra inoltre la maggior crescita di spesa (+36%) e rappresenta l’unica categoria con una variazione positiva dell’importo medio per shopper (+8%).
L’Italia consolida il proprio peso in questo segmento: il 44% degli Uhnwi che hanno effettuato acquisti in Europa ha scelto l'Italia come destinazione di shopping, seconda solo alla Francia (68%), confermandone la centralità nel lusso internazionale.
Un ulteriore fattore di crescita è rappresentato dagli shopper provenienti dagli Stati Uniti e dai Paesi del Golfo, che guidano la spesa tax free in Europa. Le due nazionalità registrano rispettivamente una contribuzione del 22% e del 13% alla spesa complessiva del lusso tax free, con una crescita della spesa anno su anno del +12% per gli americani e del +14% per gli arabi. In Italia, la quota degli shopper statunitensi risulta ancora più significativa, raggiungendo il 25% della spesa tax free di lusso.
Terzo fattore di crescita del lusso è rappresentato dalla Generazione Z (di età superiore a 28 anni), il cui potere d’acquisto è destinato a moltiplicarsi fino a trenta volte da qui al 2030. È infatti l’unica generazione a mostrare una crescita a doppia cifra sia per numero di shopper (+21%) sia per spesa (+24%). Inoltre, è la generazione che più contribuisce alla crescita del mercato del lusso in Europa: del +7% complessivo, circa un terzo (+2,4%) è attribuibile agli shopper Gen Z.
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