Condizioni migliori per i tirocini? Le Pmi tirano il freno: “Costano troppo”

Settembre 22, 2025 - 15:30
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Condizioni migliori per i tirocini? Le Pmi tirano il freno: “Costano troppo”

Bruxelles – Migliorare la qualità dei tirocini? Le piccole e medie imprese (Pmi) non ci stanno, se per farlo devono rimetterci. Alla vigilia del voto di domani (23 settembre) della commissione dell’Eurocamera per l’Occupazione e gli affari sociali (Empl) sulla cosiddetta direttiva sui tirocini, l’associazione di categoria SMEunited alza la voce e chiede ai deputati di tenere a mente l’aumento dei costi che le nuove norme implicherebbero per i piccoli imprenditori.

La proposta legislativa della Commissione europea risale al marzo 2024, e sostanzialmente punta a migliorare la qualità dei tirocini e a garantirne la retribuzione uniforme in tutta l’Unione, mirando esplicitamente a tutelare i giovani lavoratori mettendoli al riparto da rapporti contrattuali di sfruttamento camuffati da stage. Ma concetti come retribuzione congrua o la garanzia di tutele assicurative e previdenziali non piacciono troppo alla piccola e media imprenditoria.

“Pur riconoscendo l’importanza di migliorare la qualità dei tirocini, SMEunited ritiene che la direttiva proposta sia controproducente, in particolare per le Pmi“, l’altolà della segretaria generale Véronique Willems. Che spiega: “Aggiungendo una serie di requisiti per le aziende, che spesso non dispongono delle capacità amministrative necessarie, questa iniziativa va contro la semplificazione di cui hanno tanto bisogno”.

Parla di una proposta “troppo ambiziosa“, l’associazione delle Pmi, e problematica sotto diversi aspetti. Ad esempio “non distingue chiaramente tra lo status giuridico dei tirocinanti e quello dei dipendenti”, si legge in una nota di SMEunited. Una situazione che può esporre “le Pmi a incertezze giuridiche e responsabilità indesiderate, scoraggiando ulteriormente la partecipazione ai programmi di tirocinio”.

“Le aziende sarebbero tenute a fornire un accordo scritto contenente elementi che rischiano di confondere il confine tra tirocinante e dipendente”, continua il comunicato. “I fornitori di tirocini dovrebbero seguire una formazione per il tutoraggio e la supervisione dei tirocinanti, il che comporta costi diretti e indiretti aggiuntivi per le Pmi”, prosegue. Inoltre, “ai tirocinanti sarebbe garantito l’accesso alla protezione sociale, il che rappresenta un ulteriore onere finanziario”. Troppo costosa anche “la richiesta di offrire soluzioni ragionevoli per i tirocinanti con disabilità”, per quanto – si sottolinea – si tratti di un “obiettivo condiviso”.

SMEunited salva alcuni emendamenti proposti al testo, “in particolare la richiesta di fornire orientamento e sostegno alle Pmi e l’esclusione degli apprendistati e dei tirocini che fanno parte del programma di studi”, insomma quelli curricolari. Tuttavia, conclude la nota, “deplora che i tirocini nell’ambito delle politiche attive del mercato del lavoro rimangano nell’ambito di applicazione della direttiva”.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia