Congresso ISDE, riaffermato il legame tra salute e ambiente. Focus su interferenti endocrini e inquinamento atmosferico
ISDE propone un Piano nazionale sugli interferenti endocrini per rafforzare la protezione delle fasce più vulnerabili. ISDE chiede un impegno politico più deciso contro l’inquinamento atmosferico, basato su dati trasparenti e misure strutturali per ridurre traffico, emissioni industriali e riscaldamento domestico- Approvato un documento che offre una cornice etica per la comunità medica nel rapporto tra salute e ambiente
Inquinamento atmosferico, interferenti endocrini, microplastiche nel corpo umano, “prescrizioni verdi”, sfide ambientali. Tanti i temi al centro del Congresso ISDE – medici per l’ambiente che si è svolto a Sansepolcro. Al centro i progetti nazionali dell’associazione, il lavoro delle sezioni territoriali e le nuove ricerche sulla salute ambientale in Italia. Una mattinata intensa che ha mostrato una ISDE sempre più radicata nei territori e sempre più impegnata a trasformare scienza e dati in prevenzione e politiche. Approvato un documento programmatico finale: il testo riafferma la centralità del legame tra salute e ambiente, ma amplia lo sguardo ai temi della pace, della giustizia sociale e della tenuta democratica.
Progetto nazionale sull’inquinamento atmosferico: 22 città già oltre i limiti europei
Il Progetto Nazionale “Salute e Inquinamento Atmosferico nelle Città Italiane” è stato presentato da Paolo Bortolotti (ISDE Trento) e Marco Talluri (ISDEnews/Ambientenonsolo).
Il monitoraggio condotto nel 2025 mostra superamenti diffusi dei limiti europei per PM10, PM2.5, NO₂ e ozono in 22 città su 27, con situazioni particolarmente critiche a Napoli, Milano, Torino e Vicenza.
«La prevenzione primaria è possibile: ogni microgrammo di PM2.5 in meno salva vite e riduce i costi sanitari», è stato ricordato. ISDE chiede un impegno politico più deciso, basato su dati trasparenti e misure strutturali per ridurre traffico, emissioni industriali e riscaldamento domestico.
Interferenti endocrini: una minaccia diffusa e sottovalutata
Pietro Forghieri ha presentato il contributo “Interferenti endocrini: evidenza scientifica e azione medica”, illustrando l’urgenza di una strategia nazionale capace di coordinare ricerca, monitoraggio e prevenzione. Gli interferenti endocrini – ha ricordato Forghieri – sono sostanze diffuse in prodotti di uso quotidiano che alterano il sistema ormonale con effetti documentati sulla salute umana e sugli ecosistemi, inclusi rischi per lo sviluppo infantile e la fertilità. Pur in presenza di strumenti normativi europei, in Italia manca ancora un quadro unitario: per questo ISDE propone un Piano nazionale sugli interferenti endocrini, basato su tre assi d’intervento – informazione e formazione dei professionisti sanitari, sistematizzazione della ricerca scientifica e prevenzione primaria – per fornire al legislatore strumenti immediatamente operativi e per rafforzare il ruolo dei medici nella protezione delle fasce più vulnerabili.
Prescrizioni verdi: la natura come terapia e prevenzione
Un approfondimento è stato dedicato alle Prescrizioni Verdi, presentate da Pierangela Fiammetta Piras e Alice Stocco, che hanno illustrato i risultati del primo protocollo clinico italiano sviluppato dal Gruppo di Lavoro ISDE. Le Prescrizioni Verdi, intese come interventi terapeutici personalizzati che integrano la natura nei percorsi di cura, si sono rivelate particolarmente efficaci nella gestione delle patologie croniche complesse: nello studio pilota di nove mesi i pazienti hanno riportato una significativa riduzione dei sintomi e, in alcuni casi, fino all’85% in meno di farmaci assunti ogni settimana. L’iniziativa si distingue anche per l’innovativo sistema di monitoraggio ecologico che garantisce la tutela degli ecosistemi e valorizza la prospettiva della Salute Planetaria, mostrando come la complessità ambientale possa potenziare gli effetti terapeutici. Una proposta accolta con favore dal corpo medico perché offre un approccio strutturato, scientifico e replicabile, oltre la semplice raccomandazione di trascorrere più tempo nella natura.
Ricerche dal territorio: pesticidi, siti contaminati, verde urbano, epidemiologia
La sessione delle comunicazioni orali ha mostrato un’ampia varietà di studi, dai Giardini residenziali contaminati da pesticidi, alla persistenza dei contaminanti nel sito Agrimonda, dal Progetto AirBiD sulla biodiversità dell’aria al referto epidemiologico di Genova e replicabilità nazionale e ai modelli agroecologici contro l’antibiotico-resistenza.
Il documento programmatico ISDE 2025
Nel corso della giornata è stato inoltre presentato il nuovo documento programmatico di ISDE, “Towards a Comprehensive Perspective on Health That Includes Peace, Humanity, and the Environment”, che segna una svolta nella visione dell’associazione a 35 anni dalla fondazione. Il testo riafferma la centralità del legame tra salute e ambiente, ma amplia lo sguardo ai temi della pace, della giustizia sociale e della tenuta democratica, riconoscendo che la crisi climatica, le disuguaglianze, i conflitti e il collasso della biodiversità sono aspetti inseparabili della stessa emergenza planetaria. ISDE richiama il ruolo politico della medicina – imparziale ma non neutrale – e l’urgenza di un approccio sistemico fondato su diritti umani, disarmo, tutela della biodiversità, responsabilità intergenerazionale e informazione scientifica libera da interferenze. Un documento che non solo orienta l’azione futura dell’associazione, ma propone una cornice etica per la comunità medica e scientifica di fronte alle sfide del nostro tempo.
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