Cosa c’è dietro il nuovo record dell’oro oltre i 4mila dollari

Ottobre 8, 2025 - 09:00
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Cosa c’è dietro il nuovo record dell’oro oltre i 4mila dollari

Per la prima volta l’oro ha superato il prezzo record di 4mila dollari l’oncia, raggiungendo i 4.019 dollari proseguendo quindi il rally che ha fatto salire i prezzi di oltre il 50 per cento quest’anno. Dietro l’impennata ci sono – come spiega il Financial Times – le banche centrali che acquistano lingotti per diversificare rispetto al dollaro, ma anche gli investitori che vedono l’oro come una copertura contro l’incertezza storica del momento.

L’oro rappresenta un’alternativa più sicura al dollaro, un «eccellente diversificatore» per i portafogli, come lo definiscono diversi broker. Era già successo nei periodi di caos e incertezza: l’oro ha superato i 1.000 dollari durante la crisi finanziaria e i 2.000 dollari durante la pandemia di Covid-19, mentre la soglia dei 3.000 dollari è stata superata a marzo, poco prima dei dazi Liberation Day di Donald Trump che hanno mandato in tilt i mercati finanziari.

L’inarrestabile rialzo delle ultime settimane ha colto il mercato di sorpresa. Anche la chiusura delle attività governative negli Stati Uniti ha stimolato il rally. Ma non è una corsa all’oro dettata dal panico, tra guerre, shutdown americano e crisi francese – spiega Il Sole 124 Ore. Se ci fossero così tante preoccupazioni, tanto da spingere gli investitori a comprare oro sui massimi storici in un’ottica di bene rifugio, non si spiegherebbe come mai anche Wall Street e Nasdaq ieri abbiano toccato in mattinata gli ennesimi record storici e Francoforte l’abbia fatto lunedì. E se lo shutdown facesse così paura, tanto da spingere gli investitori sull’oro, non si spiegherebbe come mai i rendimenti dei titoli di Stato Usa dal 30 settembre a ieri siano rimasti sostanzialmente immobili: da 4,15 a 4,12 per cento. E se i mercati fossero terrorizzati dalla crisi francese, non si capirebbe come mai ieri la Borsa di Parigi sia riuscita a risalire anche un po’ dopo aver perso lunedì poco più dell’1 per cento.

I mercati sono pieni di controsensi, tra beni rifugio come l’oro e asset rischiosi come l’azionario. «Come se gli investitori si vestissero contemporaneamente per il caldo e per il freddo. Per il mare e per la montagna», si legge sul Sole 24 Ore.

Ma perché quindi il prezzo dell’oro continua a crescere?
Questo rally è stato guidato in gran parte dagli acquisti delle banche centrali. Ieri la banca centrale cinese ha aumentato gli acquisti del metallo per l’undicesimo mese di fila. Secondo Goldman Sachs, le banche centrali continueranno a farlo, comprando in media ulteriori 70/80 tonnellate tra il 2025 e il 2026. Questo perché, da quando sono state congelate le riserve valutarie della Russia, dopo l’invasione dell’Ucraina, tante banche centrali stanno riducendo le riserve valutarie (soprattutto in dollari) per aumentare quelle in oro. Così è scattata la corsa all’oro. E Goldman Sachs proprio ieri ha alzato le stime future, prevedendo che possa raggiungere i 4.900 dollari a dicembre 2026, contro la precedente previsione di 4.300.

Inoltre, i tagli dei tassi previsti dalla Federal Reserve spingono acquisti sugli Etf legati all’oro. E poi di fronte a questa corsa tanti investitori stanno comprando oro per paura di restare fuori dal rally e non guadagnare. Ecco perché l’oro sui massimi convive con le Borse sui massimi: gli investitori comprano tutto ciò che sale, compreso un bene rifugio come l’oro.

La chiusura del governo statunitense ha comunque aggravato l’incertezza del momento, bloccando la pubblicazione dei dati della Commodity Futures Trading Commission, che mostrano il posizionamento degli investitori speculativi sull’oro e su altre materie prime.

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