Emilio Fede ha inventato il successo da ostilità, e i podcast di nera (ma senza darsi un tono)

Settembre 3, 2025 - 15:31
 0
Emilio Fede ha inventato il successo da ostilità, e i podcast di nera (ma senza darsi un tono)

Chissà in quanti giovani polemisti dilettanti erano convinti che Emilio Fede fosse già morto. Me lo sono chiesto ieri sera, quando ho aperto Twitter, o come si chiama ora, cercando detrattori fessi che facessero ciò che fanno i detrattori fessi in questo secolo: gioire della morte di uno che non ti piace, come se morire a 94 anni non fosse una fisiologia sua ma una vittoria tua.

L’algoritmo non me ne ha offerto neanche uno, lo stesso algoritmo che dodici anni fa mi aveva sciorinato tutti gli ottusi convinti che il decesso dell’ottantasettenne Margaret Thatcher fosse una vittoria di coloro che l’avevano detestata quando di anni ne aveva cinquanta. Meglio: che l’avevano detestata retrospettivamente, visto che quando lei governava loro gattonavano. Ma di età ci occupiamo tra un po’, prima dobbiamo parlare della più gran invenzione di Emilio Fede.

La più gran invenzione di Emilio Fede non furono i missili su Baghdad in diretta, non furono le bandierine a indicare in che regioni avesse vinto Silvio, non furono neppure le Meteorine, alle quali non riesco a pensare senza ricordarmi di Checco Zalone che a Sanremo chiede «vi ricordate quando alla tv potevano stare le sceme?».

La più gran invenzione di Emilio Fede è quello che oggi chiamiamo algoritmo. Quando diciamo che l’algoritmo premia la rissa, premia il dissenso, premia la disapprovazione, quel che stiamo dicendo è: se aveste avuto vent’anni negli anni Novanta, queste cose le sapreste per esperienza.

Gli anni Novanta sono stati gli ultimi anni in diretta, gli ultimi in cui la comunicazione non è stata costituita precipuamente di citazioni e nostalgie. Succedeva tutto allora e tutto assieme: Paolo Brosio era l’inviato dal palazzo di giustizia di Milano durante Tangentopoli, non la citazione di sé stesso tra reality e crisi mistiche; Emilio Fede era il conduttore del più sfacciatamente partigiano dei tg su Rete4 ma anche l’imitazione fatta da Corrado Guzzanti su Rai3; niente somigliava a niente che fosse già successo, perché la più stronza generazione di tutti i tempi – la mia – non aveva ancora inventato la nostalgia.

Avevamo vent’anni al presente, e ci sembrava che la politique politicienne fosse importantissima, che Berlusconi fosse un fenomeno gravissimo, che essere antiberlusconiani fosse il principale tratto identitario delle persone perbene. Chissà se avevamo già letto la de Beauvoir, se sapevamo già che il resto della vita lo passi a capire che a vent’anni avevi torto su tutto.

Nel frattempo, però, Emilio Fede aveva inventato il successo da ostilità, l’algoritmo quando ancora nei telefoni c’erano solo sms da 160 caratteri e a pagamento. Credevamo di guardarlo per ridicolizzarlo, per disprezzarlo, per compatire i poveri di spirito che lo prendevano sul serio (poveri di spirito son sempre gli altri), ma intanto facevamo di Emilio Fede un personaggio, uno che aveva capito prima dei social la grande verità di P.T. Barnum: non esiste la pubblicità negativa. Avevamo vent’anni, teoricamente eravamo il futuro: invece il futuro era lui, e non ce ne accorgevamo. 

Forse Emilio Fede è il personaggio più grossier tra quelli inventati da Corrado Guzzanti, perché era fatto per noi, per noialtri ventenni che volevamo sentirci dire che il nemico era il nemico, mica ridere sulle sfumature, per noi che a ogni «Franca, Jolanda» volevamo consolarci pensando che era pure un porco, tali e quali alle ventenni che oggi fanno il femminismo su Instagram («a vent’anni si è stupidi davvero» da sempre, ma fino a questo secolo qui lo sapevano solo i tuoi conoscenti, quant’eri scema: i limiti del tuo sguardo non venivano dati in pasto al mondo).

Una cosa fa impressione, in questo secolo in cui chi vuole darsi un tono chiama «hate watching» quel che noialtri reduci chiamiamo «il tg 4 di Emilio Fede»: il meccanismo per cui troviamo irresistibile roba che diciamo di disprezzare, per cui contribuiamo al successo di gente che ci fa schifo ma che non riusciamo a smettere di guardare, ognuno ha i suoi, e io che come gli inattrezzati polemisti neppure mi ricordavo se Emilio Fede fosse ancora vivo lo nomino però spessissimo (l’ultima volta era stata l’altroieri) per sintetizzare il successo presso il pubblico di personaggi tremendissimi, che mai sapranno che li guardiamo per disprezzo. 

O forse lo sanno, sanno che l’algoritmo ce li propone perché sa che ne abbiamo orrore, e più ci raccapricciano più clicchiamo, e il mondo dentro ai nostri telefoni è un gigantesco Tg4, lo sanno e se ne fottono perché i numeri sempre numeri sono, che importa se li fai grazie ai detrattori. Chissà se Emilio Fede lo sapeva, che l’algoritmo l’aveva inventato lui quando ancora dovevamo spingere tre volte i tasti per ogni lettera di sms sui nostri Nokia.

Una cosa fa impressione, e quasi non me ne ricordavo ma ne ho approfittato per rivedere Corrado Guzzanti che su quel lato del Tg4 spingeva molto: trent’anni fa, la cronaca nera non era un settore con velleità culturali il cui pubblico si dà un tono. Sì, c’era stato il “Telefono giallo” di Augias, ma era nel contesto della Rai3 di Angelo Guglielmi, in cui valeva tutto, e gli intellettuali di certo non si divertivano a dirsi appassionati di “Chi l’ha visto?”.

Quando la tv si occupava di nera, lo facesse Fede o Minoli, Corrado Guzzanti – il più gran moralizzatore della mia generazione – la castigava perché che orrore, che morbosità, che cattivo gusto, che consensi facili dal pubblico più inattrezzato. Chissà com’è successo che in trent’anni l’intrattenimento per massaie che irridevamo sia diventato posizionamento culturale. Scusaci, Emilio: anche i podcast di nera li avevi inventati te, ma a te non abbiamo mica permesso di farli dandoti un tono.

 

 

L'articolo Emilio Fede ha inventato il successo da ostilità, e i podcast di nera (ma senza darsi un tono) proviene da Linkiesta.it.

Qual è la tua reazione?

Mi piace Mi piace 0
Antipatico Antipatico 0
Lo amo Lo amo 0
Comico Comico 0
Furioso Furioso 0
Triste Triste 0
Wow Wow 0
Redazione Redazione Eventi e News