Firmato definitivamente il Rinnovo del CCNL Sanità 2022-2024
lentepubblica.it
Dopo un lungo percorso di confronto, il 27 ottobre 2025 è stato firmato in maniera definitiva il CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro) del comparto Sanità relativo al triennio 2022-2024.
L’intesa tra Aran e le organizzazioni sindacali segna un passo decisivo per oltre 581.000 lavoratori del Servizio sanitario nazionale, includendo anche il personale della ricerca sanitaria.
Come evidente all’interno del documento sottoscritto a firmare il contratto sono state le seguenti sigle sindacali: CISL FP, CISL, FIALS, CONFSAL, NURSIND, CGS, NURSING UP e CSE. Hanno invece rifiutato di firmare FP CGIL, CGIL, UIL FPL e UIL.
Il nuovo contratto, frutto di un negoziato complesso, introduce incrementi economici medi di circa 172 euro al mese per 13 mensilità e porta con sé una serie di innovazioni normative e organizzative mirate a migliorare le condizioni di lavoro, valorizzare le competenze e rendere più flessibile la gestione delle risorse umane. Si tratta di un aggiornamento che, pur in continuità con il precedente accordo, ridisegna diversi aspetti del lavoro pubblico in ambito sanitario.
Una sanità che cambia: riconoscimento economico e nuove opportunità di crescita
Tra le principali novità del CCNL figura una maggiore apertura verso la progressione di carriera. È stata infatti ampliata la platea dei professionisti che possono accedere all’area di elevata qualificazione, superando il vincolo della sola laurea magistrale. Potranno concorrere anche i lavoratori con laurea triennale e almeno sette anni di incarico di funzione, oppure coloro che possiedono titoli equipollenti ai sensi della legge 42 del 1999, sempre con un periodo di servizio analogo.
Questa misura punta a premiare l’esperienza sul campo e riconoscere percorsi professionali consolidati, garantendo al contempo nuove prospettive di avanzamento per molte figure sanitarie che finora avevano possibilità più limitate.
Lavorare meglio: orari flessibili e buoni pasto anche in smart working
Una delle innovazioni più attese riguarda l’organizzazione dell’orario di lavoro. Il contratto introduce, in via sperimentale, la possibilità di distribuire le 36 ore settimanali su quattro giorni, a fronte di adesione volontaria e nel rispetto della qualità dei servizi erogati ai cittadini. Una scelta che si adegua alle esigenze di conciliazione tra vita privata e professionale, oggi sempre più centrali anche nel pubblico impiego.
Novità significative arrivano anche per chi lavora da remoto: il buono pasto si riconosce anche in modalità agile, superando una delle principali criticità sollevate dai sindacati negli anni scorsi. Inoltre, viene stabilita una corsia preferenziale per l’accesso al lavoro agile per i dipendenti con disabilità o che assistono familiari disabili, rafforzando così le politiche di inclusione e sostegno alle fragilità.
Nuove figure professionali e maggiore tutela del personale
Il CCNL istituisce ufficialmente il profilo di Assistente infermiere, già definito da un Accordo Stato-Regioni, che si colloca come livello intermedio tra l’area dei Professionisti della salute e dei funzionari e quella degli Operatori sanitari. Si tratta di una figura che colma un vuoto organizzativo, offrendo un punto di raccordo tra i diversi livelli di responsabilità e competenza.
Il contratto interviene anche su vari istituti giuridici, aggiornando le norme su permessi, congedi e formazione continua, elementi considerati essenziali per garantire la qualità delle prestazioni e il benessere dei lavoratori.
Risultano poi riviste le modalità di conferimento degli incarichi: in particolare, si introduce la possibilità di integrare il lavoro straordinario con incarichi fino a un massimo di 5.000 euro, ampliando la flessibilità nella gestione del personale.
Età media elevata e gestione sostenibile del personale
Uno dei temi centrali affrontati dal contratto riguarda l’invecchiamento della forza lavoro nel sistema sanitario. Con un’età media in costante aumento, il nuovo CCNL introduce strumenti di age management, ossia politiche per la gestione delle diverse fasce d’età, volte a migliorare le condizioni operative e la sicurezza dei lavoratori più anziani.
Tra le misure adottate figurano la possibilità di fruire delle ferie anche a ore, per favorire una gestione più elastica del tempo, e la concessione temporanea di periodi di part-time in deroga alla graduatoria annuale, in caso di specifiche necessità personali o familiari.
Queste disposizioni si inseriscono in un quadro di attenzione alla sostenibilità del lavoro nel lungo periodo, considerando la crescente difficoltà di turnover nel settore pubblico e l’esigenza di mantenere elevati standard di servizio nonostante le carenze di organico.
Aggressioni e sicurezza: nuove garanzie per chi lavora in corsia
Un capitolo particolarmente importante riguarda la tutela del personale vittima di aggressioni, un fenomeno purtroppo in aumento negli ultimi anni. Il contratto prevede che, in caso di violenza o minacce da parte di terzi, il lavoratore possa contare sul patrocinio legale dell’Azienda sanitaria e, su richiesta, anche su un percorso di supporto psicologico.
Si tratta di un passo avanti significativo nel riconoscimento del rischio fisico ed emotivo legato alle professioni sanitarie, spesso esposte a episodi di tensione con pazienti o familiari, soprattutto nei pronto soccorso e nei reparti ad alta pressione.
Indennità aggiornate e risorse meglio distribuite
Il nuovo CCNL rivede inoltre il sistema delle indennità di specificità infermieristica, di tutela del malato e di pronto soccorso, adeguandole alle mutate condizioni operative e introducendo un meccanismo di distribuzione delle risorse tra le Regioni coerente con quanto già previsto per i dirigenti sanitari.
Questo aggiornamento punta a garantire un utilizzo pieno ed equilibrato dei fondi disponibili, evitando disparità territoriali e assicurando che le risorse destinate al personale siano effettivamente impiegate per valorizzare il lavoro nei reparti e nei servizi.
Collaborazioni e prestazioni aggiuntive
Il contratto disciplina infine anche le prestazioni aggiuntive e la collaborazione alla libera professione intramuraria dei dirigenti sanitari, stabilendo così regole più chiare per la partecipazione del personale e per la remunerazione di tali attività.
L’obiettivo è dunque riconoscere in modo più equo l’impegno extra richiesto a medici, infermieri e tecnici in un contesto in cui la carenza di personale continua a pesare sulla tenuta del sistema sanitario pubblico.
Firmato definitivamente il Rinnovo del CCNL Sanità 2022-2024: il testo
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