Prendere la patente di guida costerà di più: si cambia da novembre 2025

Ottobre 30, 2025 - 11:00
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Prendere la patente di guida costerà di più: si cambia da novembre 2025

lentepubblica.it

A partire dal mese di novembre 2025 in arrivo costerà di più tentare di prendere la patente di guida: entrano in vigore una serie di modifiche che incideranno in modo significativo sui costi sostenuti da chi intende mettersi al volante.


Le novità riguardano sia la retribuzione degli esaminatori sia le lezioni pratiche obbligatorie con l’istruttore, a cui si aggiungerà, dal 2026, un lieve rincaro dei diritti della Motorizzazione. Il risultato sarà un esborso complessivo più alto per i candidati, con aumenti che varieranno in base alla città e alle tariffe delle autoscuole, ma che in media si tradurranno in decine di euro in più per ciascun aspirante automobilista.

Un sistema di compensi uniformato

Finora la spesa per organizzare una sessione d’esame variava a seconda della distanza che l’esaminatore doveva percorrere per raggiungere la sede della prova. Da novembre, invece, questa variabile scomparirà: il compenso sarà fisso e uguale per tutti, indipendentemente dai chilometri percorsi. Ogni missione d’esame sarà pagata 275 euro, cifra che include 175 euro di straordinario e 100 euro di rimborso spese.

La nuova modalità punta a semplificare il sistema, eliminando le differenze territoriali che finora comportavano costi diversi da un’area all’altra del Paese. Tuttavia, questa uniformità avrà un effetto collaterale: parte della spesa verrà scaricata direttamente sui candidati, con un incremento medio stimato tra i 10 e i 15 euro per ciascuno.

Secondo le associazioni delle autoscuole, una sessione d’esame pratica coinvolge solitamente 6 o 7 partecipanti, e il nuovo compenso forfettario andrà ripartito tra loro. In pratica, anche se la variazione può sembrare contenuta, rappresenta l’ennesimo ritocco verso l’alto per chi deve affrontare un percorso già costoso e complesso.

Lezioni di guida più lunghe e più care

Oltre ai costi legati all’esame, cambiano anche le regole per le ore di guida obbligatorie. Con la riforma del Codice della Strada, il numero minimo di lezioni pratiche da svolgere con l’istruttore passa da sei a otto. Un aumento apparentemente modesto, ma che inciderà in modo concreto sul prezzo finale del percorso di formazione.

Il costo di un’ora di guida varia sensibilmente da una scuola all’altra, ma la media nazionale oscilla tra i 40 e i 60 euro. Due ore aggiuntive, dunque, comporteranno un esborso supplementare di 80-120 euro. Sommando queste cifre a quelle già richieste per le lezioni obbligatorie, la spesa minima complessiva per la pratica potrebbe salire a un range compreso tra 320 e 480 euro.

Va però precisato che molti candidati, per sentirsi più sicuri o su consiglio dell’istruttore, già oggi effettuano un numero di lezioni superiore al minimo imposto dalla legge. In questi casi, l’aumento formale delle ore obbligatorie non si tradurrà necessariamente in un incremento reale del costo finale. Tuttavia, per chi finora si limitava al numero minimo di guide, il rincaro sarà inevitabile.

Diritti di motorizzazione

Come se non bastasse, dal gennaio 2026 entrerà in vigore un ulteriore piccolo adeguamento: i diritti della Motorizzazione subiranno un aumento di 2 euro. Una cifra apparentemente irrisoria, ma che si somma a una lunga serie di ritocchi accumulati nel tempo. Si tratta, in sostanza, di un ulteriore tassello in un quadro generale di costi in continua crescita, che rende l’ottenimento della patente un traguardo sempre più oneroso.

Un percorso sempre più dispendioso

La riforma rientra in un più ampio processo di revisione che riguarda sia la qualità della formazione dei futuri conducenti sia la valorizzazione del personale addetto agli esami. L’obiettivo dichiarato è migliorare la sicurezza stradale, garantendo una preparazione più solida e una valutazione uniforme su tutto il territorio. Tuttavia, l’effetto immediato sarà quello di gravare ulteriormente sui portafogli dei cittadini, in particolare dei più giovani.

Se si considera pertanto che il costo complessivo per ottenere la patente B può già superare facilmente i 1.000 euro, l’aggiunta di ulteriori spese — anche se di poche decine di euro — può rappresentare un ostacolo non trascurabile, specialmente per studenti o lavoratori precari.

Prendere la patente di guida sta diventando sempre più un lusso?

L’impressione generale è dunque che, passo dopo passo, conseguire la patente stia diventando un privilegio costoso. Tra le lezioni teoriche, la documentazione, le spese di iscrizione, le guide pratiche e le tasse amministrative, la somma finale rischia di diventare proibitiva per molti. Il rischio, secondo alcune associazioni di categoria, è che un numero crescente di persone rinunci o posticipi l’iscrizione, con ricadute anche sulle stesse autoscuole, che potrebbero registrare un calo di iscrizioni nei prossimi mesi.

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Redazione Redazione Eventi e News