Guam diventa la Silicon Valley del Pacifico: prime parti sottomarine stampate in 3D

Sull’isola di Guam, nel cuore del Pacifico e a meno di 3.000 chilometri dalla Cina, gli Stati Uniti stanno avviando un progetto che fonde difesa, innovazione e sviluppo locale: la costruzione del Guam Advanced Material & Manufacturing Accelerator (GAMMA), il primo centro di produzione avanzata destinato alla stampa 3D di componenti per i sottomarini della Marina americana. L’iniziativa, inaugurata nel distretto di Dededo e guidata dall’organizzazione no-profit ASTRO America, rappresenta un passo importante per la strategia industriale statunitense nella regione indo-pacifica.

Il progetto prevede la realizzazione di una struttura di circa 740 metri quadrati equipaggiata con macchinari di ultima generazione dedicati alla cosiddetta “produzione just-in-time”, un modello che consente di ridurre tempi e costi di approvvigionamento per i settori militare e civile. Secondo il presidente di ASTRO America, Neal Orringer, le prime parti stampate in 3D per i sottomarini potrebbero uscire dallo stabilimento già entro la fine del prossimo anno. “Guam entrerà ufficialmente a far parte della rete di fornitori della Marina americana – ha dichiarato Orringer – creando posti di lavoro qualificati e offrendo formazione ai giovani del posto in ingegneria e manifattura avanzata”.

La visione più ampia, ribattezzata “Silicon Village”, è quella di trasformare Guam in un laboratorio di innovazione nel Pacifico, con una rete di ricercatori, imprese e startup legate alla manifattura additiva. L’Università di Guam è parte attiva di questo processo: in collaborazione con la Colorado School of Mines e ASTRO America, lancerà un programma di laurea in ingegneria meccanica che permetterà agli studenti di ottenere una doppia certificazione, completando parte del percorso formativo sull’isola. Previsto anche un corso in ingegneria elettrica entro due anni.

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