Intervista con la conduttrice e giornalista Barbara Politi: “Mi piace spaziare tra programmi diversi e vorrei riportare in tv Stranamore”
“II nostro bagaglio culturale è un biglietto da visita fondamentale per attrarre i visitatori e i turisti“. Conduttrice e giornalista appassionata e poliedrica, Barbara Politi ha presentato, con Angela Tuccia, lo speciale “Vestiti d’Italia”, targato Rai Cultura diretta da Fabrizio Zappi, disponibile su RaiPlay da martedì 11 novembre, data in cui si è celebrata la prima Giornata Nazionale degli Abiti Storici. Il programma offre al pubblico una narrazione autentica e contemporanea del patrimonio identitario italiano, dove l’abito storico diventa uno dei più efficaci strumenti per la propria promozione anche per i comuni più piccoli, con l’obiettivo di alimentarne il turismo.
Barbara Politi, in questa intervista, ci ha parlato della sua passione per l’enogastronomia, dell’amore per la sua terra, la Puglia, delle esperienze nei programmi “Love Game”, “PizzaGirls” e “Linea Azzurri”, e del desiderio di riportare in tv “Stranamore”.
Barbara, in “Vestiti d’Italia” che ha condotto con Angela Tuccia e che è disponibile su RaiPlay, è stato valorizzato il ruolo del costume come un motore turistico, culturale e identitario italiano …
“E’ stata un’avventura bellissima, siamo andate alla scoperta delle tradizioni, delle memorie, dell’appartenenza, dell’identità vera dell’Italia. Il progetto televisivo nasce parallelamente all’istituzione della Giornata Nazionale degli abiti storici da parte del Ministero del Turismo, che ha deciso di farla ricadere l’11 novembre, nella giornata di San Martino, in cui è stato pubblicato su RaiPlay anche il nostro speciale. In questo viaggio tra Roma, Orvieto e Firenze, io ho incontrato ad esempio delle sartine che ancora oggi, a 80-90 anni, cuciono e creano questi abiti meravigliosi, che poi vediamo sfilare nelle processioni storiche, in quelle religiose, ed è bello sentire i loro racconti legati a quando erano ragazzine e hanno iniziato a fare le sarte. II nostro bagaglio culturale è un biglietto da visita fondamentale per attrarre i visitatori e i turisti e per condividere con loro le nostre tradizioni”.
Quanto è importante, anche attraverso programmi come Vestiti d’Italia, preservare le tradizioni e farle conoscere alle nuove generazioni?
“C’è la consapevolezza che anche le tradizioni un po’ più lontane dal nostro presente possano trovare una nuova chiave di comunicazione parlando ai giovani attraverso dei mezzi di comunicazione come la televisione. In questo caso lo speciale Vestiti d’Italia o Vèstiti d’Italia, si può leggere in entrambi i modi, è stato pubblicato su RaiPlay, perché oggi i giovani guardano meno la tv e utilizzano di più gli smartphone, quindi c’era la volontà di arrivare soprattutto alle nuove generazioni e riuscire anche a incuriosire le ragazze che magari vengono attratte da un mondo così bello e non tanto conosciuto come quello dell’arte del cucito. Io per prima ho avuto modo di apprezzarlo e ne sono stata conquistata. Vedere questi abiti bellissimi, i centurioni, i nobili, i personaggi della storia è stata una scoperta straordinaria”.
Le tradizioni indubbiamente fanno parte dell’identità delle nostre regioni, del nostro paese, della nostra cultura…
“Sono particolarmente legata al racconto dei territori, delle comunità, perché è un elemento che fa parte del mio lavoro. Sono una giornalista che si occupa di enogastronomia, di turismo, pertanto si può trovare attraverso questo registro una bella chiave per promuovere l’Italia e metterla in vetrina anche agli occhi del mondo. Ogni anno, l’11 novembre, si terrà la Giornata Nazionale degli abiti storici e magari ci ritroveremo anche nel 2026 con Angela Tuccia ad andare alla scoperta di altri borghi, tradizioni, usi e costumi”.
A proposito di tradizioni, la Puglia è il suo luogo del cuore, la sua fonte di ispirazione, qual è il suo legame con le radici pugliesi e com’è nata la passione per il food?
“Le radici sono importantissime, torno sempre in Puglia per ragioni di affetto, perché lì abita la mia famiglia, c’è la mia casa, quindi dopo un certo periodo di lontananza devo rientrare. La passione per il cibo e per il vino è nata in Puglia, una culla fenomenale da questo punto di vista, essendo una terra ricca a livello enogastronomico. Circa dieci anni fa, un po’ per gioco un po’ per una questione personale, perché avevo tantissimi amici e anche un fidanzato che lavoravano nel mondo del vino, mi sono approcciata all’enogastronomia ed è stata un’intuizione fortunata. All’epoca infatti, soprattutto nel Sud Italia, in pochi trattavano quell’argomento sui social, quindi ho pubblicato i primi scatti con i piatti, con i calici, poi sono arrivati i format web, e da lì è diventato un lavoro. Da un anno firmo ogni settimana la pagina del gusto per La Gazzetta del Mezzogiorno, il prossimo weekend sarò a Bagheria per lo Sfincione fest, ho condotto anche un programma tv sulla pizza, PizzaGirls, con Angela Tuccia. L’enogastronomia mi regala tanto nutrimento, non solo di pancia ma anche di testa, ed è sempre un punto fermo per me”.
Ha citato PizzaGirls, in cui insieme a grandi maestre pizzaiole è andata a casa di diversi personaggi famosi che si sono cimentati con la preparazione della pizza. Che esperienza è stata e cosa rappresenta la pizza per lei?
“La pizza per me è gioia pura, è passione. E’ stato bello raccontare in tv le donne pizzaiole, di cui non si parla spesso, è stata un’interessante intuizione di Carlo Fumo, che è il regista e produttore del programma. Mentre Angela Tuccia intervistava le pizzaiole che vengono selezionate ogni anno per partecipare a PizzaGirls, io sono andata a casa dei VIP per far mettere loro le mani in pasta, aiutata dalle pizzaiole della passata edizione. E’ stato divertente vedere cimentarsi ai fornelli personaggi come Guillermo Mariotto, Paolo Belli, Martina Stella, Costanza Caracciolo, gli Arteteca, Ludovica Nasti e tanti altri”.
Barbara Politi in “Love Game” con Claudio Guerrini e Reyson Grumelli
Ha condotto recentemente anche Energie in Movimento per raccontare la mobilità sostenibile e la tutela ambientale, e il dating show game “Love Game” …
“Vedi quante cose faccio, troppo diverse tra loro, la gente poi viene destabilizzata (scherza). Per carattere riesco a vestire tanti panni, infatti dico sempre che se non avessi fatto la giornalista sarei stata un’indossatrice, in quanto mi riesce bene cambiare abito. Inoltre essendomi formata nei Tg sono abituata a raccontare tutto, dall’evento all’arrivo di un personaggio importante, dalla politica alla cultura, alla cronaca bianca e nera. Ovviamente non ho una preparazione tecnica su determinati argomenti, non sono ad esempio una luminare dell’energia, però con Angela Tuccia, con cui formiamo una coppia di fatto, lanciata dal nostro supervisor Angelo Maietta, abbiamo raccontato la storia di queste due città, Bologna e Bolzano, che sono state capofila nella riconversione del sistema di trasporto pubblico a biometano.
Love Game è invece un programma completamente diverso, un gioco dell’amore in cui dei ragazzi single cercavano di conquistarsi, ma all’interno si nascondeva una vera coppia e dovevano indovinare quale fosse. Nel frattempo però potevano scoccare anche dei sentimenti. Insieme ai miei compagni di viaggio, Claudio Guerrini e Reyson Grumelli, eravamo i padroni di casa di questa villa in cui si scatenavano le dinamiche amorose. È stato un programma di grande successo andato in onda tra la fine di agosto e i primi di settembre su Rai 2, in seconda serata, ed è ancora disponibile su RaiPlay”.
A proposito di programmi che raccontano i sentimenti e l’amore, sappiamo che le piacerebbe riportare in tv Stranamore o Colpo di fulmine …
“In questo caso emerge la mia anima romantica. Abbiamo visto il grande successo che ha riscosso La ruota della fortuna, ciò significa che da parte del pubblico c’è un amore nostalgico per i programmi degli anni ’80 e ’90. Io sono cresciuta con Stranamore condotto da Alberto Castagna e con Colpo di fulmine presentato da Alessia Marcuzzi. Nel 2026 tornerà Ok! Il prezzo è giusto, che andrà in onda sulla Rai, quindi sarebbe bello riportare in tv anche Stranamore. Se mai dovesse accadere mi autocandido per la conduzione (sorride)”.
Nel 2023 ha vinto il Premio Ischia internazionale di giornalismo per la narrazione non gastronomica, che soddisfazione è stata?
“Sono stata premiata nel corso della 44a edizione del Premio Ischia, in cui è stato assegnato il riconoscimento alla carriera a Lucia Annunziata e per la televisione a Francesca Fagnani, quindi sono stata onorata e felicissima di ricevere questo prestigioso premio per la narrazione enogastronomica, un settore in cui mi sono impegnata tanto. E’ stata una bella soddisfazione”.
A proposito di enogastronomia, tra pochi giorni sapremo se la candidatura della cucina italiana a patrimonio UNESCO andrà in porto …
“Incrociamo le dita. A dicembre in India ci sarà il responso finale. Il fatto che la cucina italiana non sia ancora patrimonio dell’Unesco è veramente paradossale e se lo diventasse sarebbe la prima al mondo ad ottenere questo riconoscimento nella sua totalità, quindi non solo una ricetta, un piatto, una tradizione, e sarebbe un primato straordinario. Sono felice per questa candidatura, finalmente noi italiani ci siamo resi conto che dobbiamo essere più sicuri e consapevoli della nostra bellezza, della nostra ricchezza”.
Tante volte in effetti non valorizziamo i tesori, le ricchezze che abbiamo …
“E’ un po’ come nella vita, in cui diamo per scontate determinate cose, invece bisognerebbe attribuire loro il giusto valore proprio perché sono vicine a noi”.
C’è qualche tematica che ancora non ha avuto modo di trattare e che le piacerebbe raccontare attraverso un programma?
“Mi piace spaziare e vorrei mettermi alla prova e cimentarmi in programmi che raccontano i territori italiani, le tradizioni, le abitudini, i paesi, i borghi, in chiave però gastronomica e turistica. Sarebbe bello anche realizzare delle interviste in studio, in stile “Belve”, ma facendo emergere delle emozioni dai protagonisti e raccontando delle storie che non si conoscono. Vedremo cosa porterà il nuovo anno”.
C’è già qualche progetto che ci può anticipare?
“Se le produzioni e tutte le persone che lavorano ai progetti dovessero ritenerlo opportuno, mi piacerebbe rifare PizzaGirls, Linea Azzurri, in cui raccontiamo le storie dei campioni olimpici, Love Game. Sono delle esperienze che mi hanno regalato tantissimo. E poi magari qualcosa di nuovo o una bella serata sulle reti Rai”.
Tra le storie dei campioni olimpici raccontate a Linea Azzurri qual è quella che l’ha colpita maggiormente e qual è il suo rapporto con lo sport?
“Se sono contemplate anche le attività di mangiare e bere sono una campionessa olimpica (ride). Per il resto purtroppo non pratico molto sport perché sono sempre in giro, quindi non riesco ad andare in palestra. La vita dinamica aiuta a tenermi in forma, insieme all’attenzione verso l’alimentazione. Uno dei buoni propositi per il nuovo anno è dedicarmi maggiormente allo sport perchè fa bene alla mente, non soltanto al corpo e al fisico.
Per quanto riguarda Linea Azzurri, mi ha colpito la storia di Tommaso Marini, che ho intervistato lo scorso anno, in cui mi sono un po’ rivista, in quanto oltre ad essere un campione di scherma è un ragazzo con una creatività e un talento artistico molto accentuati. Ragion per cui è diventato poi un concorrente di Ballando con le Stelle. Credo di avergli portato un po’ fortuna, ma soprattutto mi piace quando un personaggio che eccelle in un determinato settore ha il coraggio, la voglia, il desiderio di fare tanto altro e di mettersi in gioco”.
di Francesca Monti
Si ringrazia Luca Guarneri
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