Kubilius: “Per la difesa investito in opportunità, ora serviranno soldi”
Bruxelles – Le risorse non ci sono ancora, ma ci saranno. Certo, si pone il problema per il 2026 e il 2027, ma l’Europa della difesa era indietro e doveva iniziare a correre, esattamente quanto fatto da questa Commissione europea. E’ il bilancio tracciato dal commissario per la Difesa, Andrius Kubilius, che sintetizza così quanto fatto finora: “In questo anno abbiamo investito in opportunità“, che sono soprattutto “opportunità di capacità” produttiva e industriale.
In audizione in commissione Sicurezza e difesa del Parlamento europeo, Kubilius ricorda come l’Unione stia ancora scontando ritardi strutturali, figli anche del tempo e dei tempi. “La difesa è stata sempre nazionale, coordinata dalla NATO”, con un mercato unico fino ad oggi che “non era concepito per la difesa”. Ora i tempi sono cambiati, e il team von der Leyen è con nuovi contesti e nuove logiche che deve fare i conti, e in questo anno si è adoperato a farlo. Elenca i risultati ottenuti: da una parte EDIP, il piano da 1,5 miliardi di euro che, dice, “non è importante per le risorse, visto che 1,5 miliardi non sono tanti” per ciò che servirebbe, “ma è importante per la base industriale, è un grande passo avanti” rispetto alla situazione pre-esistente.
Poi c’è SAFE, lo strumento per prestiti da 150 miliardi che ha visto la piena sottoscrizione da parte degli Stati Membri. “SAFE è un altro importante strumento“, continua Kubilius, convinto che quanto accaduto finora sia già un cambio di rotta epocale per l’Unione europea che non intende fermarsi. Il commissario per la Difesa ricorda il calendario con le azioni e gli investimenti da fare da qui al 2030, e la strategia per la mobilità militare prevista per la prossima settimana.
Il vero cambio di passo si avrà però solo con a partire dal 2028, con il bilancio pluriennale (MFF 2028-2027), perché fino a quel momento bisognerà procedere con le risorse che ci sono, e risorse in realtà non ve ne sono. “Il nuovo quadro di bilancio pluriennale segnerà un passo avanti”, visti gli ammontare accresciuti per la difesa, ma dal punto di vista finanziario “il problema si pone per il prossimo anno e il 2027”, ammette Kubilius. Per il prossimo biennio “troveremo altre risorse? Questo è il problema, ma confido che gli addetti ai lavori troveranno la risposta”, dice in modo sibillino, riferendosi ai lavori che dovranno essere fatti a più livelli. Ad ogni modo rassicura: quanto fatto fin qui non rappresenta in alcun modo un programma in conflitto con l’alleanza atlantica. “La NATO ha potere militare, l’UE ha potere industriale e questo implica che non c’è sovrapposizione”.
Qual è la tua reazione?
Mi piace
0
Antipatico
0
Lo amo
0
Comico
0
Furioso
0
Triste
0
Wow
0




