L’argomento economico contro la spesa militare è una fregatura

Novembre 18, 2025 - 09:30
 0
L’argomento economico contro la spesa militare è una fregatura

L’argomento economico contro le spese per la difesa è il più utilizzato dai populisti di destra e di sinistra, da Matteo Salvini a Maurizio Landini, passando ovviamente per Giuseppe Conte e tutto il resto della compagnia politica e giornalistica che confonde la pace con la resa alla legge del più forte, e suona più o meno così: quanti ospedali, quante scuole, quante strade, ponti, treni potremmo finanziare con i soldi spesi per le armi? Che si tratti di armi da consegnare all’Ucraina o di investimenti nella nostra industria della difesa, il ritornello è sempre lo stesso.

Ma è vero l’esatto contrario, come dimostra proprio quanto accaduto nella trattativa tra Unione europea e Stati Uniti sui dazi voluti da Donald Trump. Ci pensavo ieri leggendo l’articolo di Gideon Rachman sul Financial Times, che meriterebbe di essere citato anche solo per l’incipit: «Per secoli, l’Europa ha imposto la sua volontà al mondo. Ora il mondo sta iniziando a imporre la sua volontà all’Europa». A dire il vero Rachman fa un discorso più ampio, e anche più inquietante, sulle debolezze strutturali dell’Ue, incapace di reggere il confronto con le grandi potenze e il gioco duro imposto da attori sempre più determinati, rapidi e imprevedibili (quelli che Giuliano da Empoli definisce i predatori).

In proposito, cita lo studioso di Oxford Dimitar Bechev, secondo il quale potremmo assistere a una «corsa all’Europa», a somiglianza di quella corsa all’Africa di cui proprio le potenze imperialiste europee furono protagoniste tra fine Ottocento e inizio Novecento, ora che altri paesi iniziano a esercitare la loro influenza sul continente in modo sempre più assertivo. Ma per misurare la drammatica inadeguatezza di tutte le nostre principali forze politiche e anche del nostro dibattito pubblico, rispetto alla scala dei problemi e delle minacce che abbiamo davanti, non c’è bisogno di spingere lo sguardo così lontano.

Basta fermarsi all’inizio del ragionamento, quando Rachman ricorda come, almeno in materia di commercio, ci si aspettasse che l’Unione europea si sarebbe fatta valere, essendo quello l’unico ambito su cui abbiamo una stazza paragonabile a quella americana o cinese, e su cui la Commissione può effettivamente parlare per tutti e con una sola voce.

Il motivo per cui non è accaduto, e ci siamo lasciati percuotere senza reagire, anzi ringraziando il picchiatore per la sua relativa clemenza, sta nel timore che Trump si potesse disimpegnare dalla Nato, abbandonando gli alleati al loro destino: con la minaccia russa alle porte, comprensibilmente, nessuno se l’è sentita. «La debolezza dell’Europa in materia di sicurezza aveva vanificato la sua potenziale forza commerciale. Una forma di fragilità ne aveva portata con sé un’altra», annota Rachman.

Ecco perché lo sviluppo di una autonoma capacità di difesa europea, aggiungo io, non è essenziale soltanto per la nostra sicurezza, ma anche per difendere i nostri interessi economici.

Questo è un estratto di “La Linea” la newsletter de Linkiesta curata da Francesco Cundari per orientarsi nel gran guazzabuglio della politica e della vita, tutte le mattine – dal lunedì al venerdì – alle sette. Più o meno. Qui per iscriversi.

L'articolo L’argomento economico contro la spesa militare è una fregatura proviene da Linkiesta.it.

Qual è la tua reazione?

Mi piace Mi piace 0
Antipatico Antipatico 0
Lo amo Lo amo 0
Comico Comico 0
Furioso Furioso 0
Triste Triste 0
Wow Wow 0
Redazione Redazione Eventi e News