L’ortopedia veterinaria fa progressi, tra prevenzione e impianti a misura di chihuahua

Novembre 5, 2025 - 07:00
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L’ortopedia veterinaria fa progressi, tra prevenzione e impianti a misura di chihuahua

Grazie alle tecniche ortopediche applicate al mondo veterinario, la medicina apre nuove strade per la mobilità e la qualità della vita degli animali domestici, soprattutto cani e gatti.

Negli ultimi anni la medicina veterinaria ha fatto passi da gigante, anche in ambito ortopedico. Molti problemi che un tempo avrebbero portato ad una menomazione permanente o a un dolore cronico, oggi possono essere affrontati con terapie mirate, come ha raccontato qualche giorno fa Filippo Maria Martini del Dipartimento di Scienze Medico-Veterinarie dell’Università di Parma, durante uno degli appuntamenti intitolati Aperitivi della conoscenza, organizzati dall’ateneo.

L’intervento di Martini, disponibile in versione integrale su YouTube, è molto utile come punto di partenza per ripercorre gli ultimi sviluppi in questo settore della medicina veterinaria, inquadrando alcuni concetti cardine e fornendo prospettive inedite ai padroni di pet.

Ostacoli da superare

Partiamo dal presupposto che applicare le tecniche ortopediche agli animali domestici, in particolare ai cani e in misura minore dei gatti, non è un’impresa semplice. L’ostacolo principale a livello pratico riguarda le dimensioni dei nostri animali, che presentano molta più variabilità – sia per peso sia per stazza – rispetto alle persone.

Infatti, a ben guardare le ossa di un ragazzino minuto e quelle di un uomo alto due metri non sono poi così diverse; tutt’altro discorso vale per un chihuahua e un mastino. Ciò mette a dura prova l’ortopedico veterinario: saranno infatti necessari impianti differenti a seconda dell’animale, soprattutto oggi, visto che va di moda adottare cani che siano il più piccoli possibile.

Particolarmente importante, come ricordato da Martini durante la conferenza all’Università di Parma, è avere a disposizione viti specifiche a seconda della razza e dell’osso da trattare, ma sempre resistenti e di qualità. Anche le protesi devono essere studiate con attenzione, per permettere all’animale di compiere movimenti il più possibile naturali.

Un aiuto in questo senso è sicuramente arrivato grazie alla stampa 3D, che consente di realizzare impianti personalizzati per cani e gatti, adattati con precisione millimetrica all’anatomia del singolo animale. Questa tecnologia permette ormai di sostituire articolazioni compromesse e ricostruire segmenti ossei dopo fratture complesse.

Nuovi strumenti a disposizione

Altre novità importanti riguardano le più recenti tecniche di chirurgia mini-invasiva. Grazie a strumenti di dimensioni ridotte e studiati appositamente per l’anatomia di cani e gatti, è oggi possibile intervenire direttamente nelle articolazioni degli animali, riducendo dolore, tempi di recupero e rischio di infezioni. In questo modo si possono riparare ad esempio lesioni ai legamenti o al menisco, piuttosto frequenti nei cani non più giovani.

Un supporto importantissimo al lavoro del medico veterinario arriva anche dalla navigazione chirurgicaSi tratta, come spiegato da Martini, di sistemi di recentissimo sviluppo che permettono ai medici di navigare virtualmente all’interno del corpo del cane o del gatto.

Questi sistemi possono essere usati anche durante le operazioni. Così, il veterinario vedrà in tempo reale non solo gli organi e la struttura ossea dell’animale, ma anche la posizione degli strumenti che sta utilizzando.

Sempre per rendere gli interventi più veloci e sicuri, in parallelo è in corso di sviluppo anche la creazione di braccia robotiche in grado di svolgere piccole operazioni su cani e gatti. Su questo progetto sta lavorando proprio l’Università di Parma, insieme ad aziende esterne.

Il potere della prevenzione e della fisioterapia

Un ulteriore mutamento – e miglioramento – nell’ambito della medicina ortopedica veterinaria riguarda un sempre maggiore focus sulla prevenzione. Intervenire in tempo, come si cerca di fare anche per gli umani, riduce infatti non solo il rischio di complicazioni, ma anche i costi per i privati.

Un esempio in tal senso, fatto proprio da Martini, riguarda il problema dell’obesità, ormai comune in cani anche molto giovani, ma che può essere evitato introducendo fin da subito buone abitudini alimentari. Anche la displasia dell’anca può essere evitata, attraverso interventi chirurgici preventivi e protesi che riescono a cambiare completamente il futuro dell’animale.

E’ fondamentale, per mettere in atto una buona prevenzione, anche essere consapevoli delle patologie a cui sono più soggette alcune razze di cane e di gatto, a causa della selezione che hanno subito nel tempo per avere un certo aspetto o garantire certe prestazioni fisiche. La maggiore sensibilità dimostrata negli ultimi anni dai padroni di cani e gatti su questi temi sta giocando un ruolo significativo nel proteggere i pet dalle malattie più debilitanti.

Come ultima nota, cresce secondo l’analisi di Martini l’interesse – sia da parte dei padroni di pet sia dei veterinari – per il potere della fisioterapia, anche in acqua, e di tutte quelle pratiche che accompagnano l’animale nel periodo post operatorio. Solo con attenzioni costanti, infatti, si può garantire un recupero pieno.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia