Niente più tasse per chi ha animali: ritirato il disegno di legge che ha fatto tanto discutere
Niente più tasse per chi vive con gli animali domestici: è stato ritirato il disegno di legge che ha fatto tanto discutere.

L’assessore altoatesino Luis Walcher ha ritirato il controverso disegno di legge che mirava a introdurre una doppia imposizione sui cani: un balzello annuale di 100 euro per i residenti in provincia di Bolzano e un’imposta di soggiorno di 1,50 euro al giorno per i turisti in vacanza con i loro amici a quattro zampe. La decisione, maturata dopo circa due mesi di accese polemiche, accoglie il forte dissenso espresso da maggioranza, opposizione e dalle influenti associazioni animaliste, che avevano bollato il provvedimento come “ingiusto”, “dannoso” e “assurdo”.
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Con l’archiviazione di questa proposta, rimane in vigore, seppure con notevoli problemi di attuazione e adesione, la norma che prevede l’obbligo del test del DNA per i cani.

Secondo le informazioni riportate da Il Dolomiti, Walcher (Svp), assessore provinciale al turismo e all’agricoltura, ha dunque optato per il ritiro definitivo della misura fiscale. Il progetto era stato ufficialmente presentato con l’intento di accrescere la responsabilità dei proprietari e di reperire fondi per la creazione di nuove aree dedicate ai cani e per il servizio di pulizia stradale.
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Fin dalla sua presentazione, il progetto aveva raccolto un coro di critiche trasversali. Contrari si erano schierati sia partiti della maggioranza (come Fratelli d’Italia e Lega), sia le forze d’opposizione (come il Partito Democratico).

Un’opposizione particolarmente compatta era giunta dal mondo dell’animalismo. Carla Rocchi, presidente dell’Enpa, aveva criticato la scelta di “tassare gli animali e i loro proprietari” come la “strada più facile”, preferita a “educazione civica, controlli mirati e sensibilizzazione”. Aveva inoltre evidenziato come la misura non solo penalizzasse famiglie e turisti, ma veicolasse il “messaggio profondamente sbagliato” di trasformare gli animali in un “bancomat fiscale”.
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Massimo Camparotto, presidente Oipa, aveva definito la decisione “sproporzionata”, sottolineando il rischio di disincentivare l’adozione, scoraggiare il turismo pet-friendly e indurre i proprietari a eludere la registrazione anagrafica. A suo avviso, il decoro urbano andava assicurato con “controlli efficaci” e sanzioni, non con nuove tasse che “finiscono per penalizzare e discriminare i cittadini responsabili”.

Piera Rosati, Presidente Lndc Animal Protection, aveva rincarato, definendo la politica “miope, penalizzante per le famiglie e potenzialmente pericolosa per gli animali stessi”. Aveva avvertito che “ReIntrodurre tasse dirette sugli animali domestici significa, di fatto, trasformare il possesso di un cane in un peso economico, disincentivando la responsabilità,” un modello che rischia di favorire “l’abbandono anziché la cura”. Di fronte a un’opposizione così diffusa e motivata, l’assessore Walcher ha ritirato la proposta, archiviando definitivamente la tassa sui cani per residenti e turisti.
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Permane invece la legge sulla profilazione genetica obbligatoria dei cani, introdotta nel 2024 e pensata per individuare e sanzionare chi non raccoglie le deiezioni. Tuttavia, questa misura si è rivelata fallimentare. Solo 12.000 dei circa 30.000 proprietari totali in Alto Adige hanno aderito all’esame. Il tracciamento genetico, inoltre, ha incontrato notevoli difficoltà pratiche nell’applicazione, non essendo chiari i meccanismi di segnalazione e di rilevamento dei campioni necessari per risalire al proprietario trasgressore.
Costi per le adozioni di animali
Per far fronte ai sempre più diffusi abbandoni di cani e gatti e al conseguente aumento di ospiti nei rifugi e di randagi in strada, le associazioni animaliste stanno promuovendo campagne per sensibilizzare l’opinione pubblica. I costi per il sostenimento degli animali domestici sono molto alti. Le spese veterinarie e le spese per il cibo scoraggiano moltissime persone inducendole a scegliere di non adottare cani e gatti. In realtà, esistono diversi trucchi per risparmiare. Esistono diversi bonus e agevolazioni pensati per fornire un aiuto ai proprietari di quattro zampe domestici. Oltre al fatto che le spese sostenute per il benessere degli animali di compagnia possono essere inserite nel modello 730/2024 ed essere oggetto di detrazione dall’Irpef, si può elencare il bonus da 80 euro.
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Il limite detraibile per le spese veterinarie dello scorso anno è di 550 euro. La spesa può essere soggetta a detrazione se supera la soglia di 129,11 euro, per la quale il beneficio non è riconosciuto. Sottraendo quindi i 130 euro ai 550 ne rimarranno 420 euro. Calcolando il 19% della cifra si ottiene un bonus per gli animali di circa ottanta euro. (di Elisabetta Guglielmi)
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