Orrore a Prato: scoperto un allevamento infernale, le foto fanno rabbrividire
Salvati un centinaio di cani dall’allevamento dell’orrore a Prato: le foto e il sequestro del luogo abusivo in cui erano rinchiusi.

Sono 98 i cani tratti in salvo dalle Guardie zoofile e dalla ASL Toscana Centro dopo essere stati rinchiusi per un lungo periodo all’interno di un allevamento abusivo. Il luogo dell’orrore è stato scoperto a Prato. La struttura è stata posta sotto sequestro dalle autorità competenti e gli animali detenuti al suo interno trasportati in una struttura idonea per poterli accogliere in sicurezza.
Prato: scoperto un allevamento infernale, le foto dell’orrore fanno rabbrividire
Il personale del Servizio veterinario della ASL Toscana Centro penserà ad occuparsi degli oltre 90 cani dapprima segregati all’interno dell’allevamento infernale. Stando alle prime ricostruzioni del blitz da parte di ENPA (Ente Nazionale per la Protezione Animali) i cani tratti in salvo sarebbero di diverse razze, tra cui alcuni esemplari di Golden Retriever, Maltese e circa 80 Barboncini toy).

Il sequestro della struttura è avvenuto sotto la supervisione degli agenti della Polizia Locale e della Guardia di Finanza. I rilievi hanno messo in evidenza la precarietà e la mancanza di rispetto delle norme igienico-sanitarie indispensabili per la sopravvivenza dei 98 cani che si trovavano al suo interno.
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Il Blitz sarebbe avvenuto con maggior precisione a San Giorgio a Colica, nel Comune di Prato, in Toscana. Gli animali vittime di maltrattamenti e costretti a vivere un ambiente sporco e ristretto verranno sottoposti in questi giorni a tutte le cure e accertamenti a loro necessarie grazie all’indispensabile collaborazione del personale della ASL locale.
Indagini a Prato per l’allevamento sotto sequestro
In seguito alla perquisizione della struttura fatiscente sono state avviate le indagini per comprendere quali altre violazioni del Codice Penale siano state commessi dai responsabili dell’allevamento. Sembra innanzitutto che molti dei cani ivi rinchiusi fossero poi destinati al commercio on-line di cuccioli tramite l’utilizzo di social network e di altre piattaforme.

Le forze dell’ordine sarebbero già riuscite a rintracciare una serie di annunci sullo sfruttamento e il commercio illegale dei cani. I post sarebbero stati condivisi in passato in rete e ora dimostrerebbero di essere facilmente riconducibili all’allevamento posto sotto sequestro dagli agenti nel mese di ottobre 2025. Infine, oltre a riscontrare gravi condizioni di salute nella maggioranza dei cani prelevati dalla struttura, uno di questi ultimi sarebbe stato purtroppo ritrovato dal personale della ASL senza possibilità d’intervenire poiché già senza vita.
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