Puoi avere un risarcimento se il veterinario sbaglia: ecco l’iter da seguire
Si può chiedere di avere un risarcimento nel caso in cui il veterinario sbaglia: ecco quale è l’iter da seguire in queste occasioni.

Anche i veterinari possono commettere errori nell’esercizio della loro professione e, di conseguenza, essere ritenuti responsabili per i danni cagionati ai propri clienti. Il veterinario libero-professionista, quello a cui ci si rivolge per la cura degli animali d’affezione, svolge un’attività intellettuale. La sua responsabilità, in caso di esito negativo delle cure, è di natura civile e, in casi eccezionali, penale. Il proprietario dell’animale domestico al quale le cure del veterinario hanno arrecato danno può richiedere un risarcimento. Ecco l’iter da seguire.
Quale è l’iter da seguire per chiedere un risarcimento al veterinario in caso di errore: ecco come fare
Il veterinario libero-professionista, quello a cui ci si rivolge per la cura degli animali d’affezione, svolge un’attività intellettuale. La sua responsabilità, in caso di esito negativo delle cure, è di natura civile e, in casi eccezionali, penale.

La responsabilità civile del veterinario è di tipo contrattuale, il che comporta due importanti vantaggi per il cliente. Onere della prova facilitato prevede che il cliente deve solo dimostrare di aver affidato l’animale e che questo ha subito un danno o è morto. Spetta al veterinario, invece, dimostrare di aver agito correttamente e che la colpa non è sua. Possibile è anche la prescrizione più lunga, secondo la quale il diritto al risarcimento si prescrive in dieci anni (anziché i cinque della responsabilità extracontrattuale).

Si distingue in base alla complessità dell’intervento in semplice (quale ad esempio gli interventi routinari); di risultato (deve ottenere l’esito richiesto) e particolarmente complessa (come ad esempio un caso di chirurgia delicata). La natura dell’obbligazione può essere di risultato (necessario ottenere l’esito richiesto), ma anche di Mezzi (necessario è impegnarsi con la massima diligenza).
Le condizioni per la responsabilità possono essere una colpa lieve oppure la presenza di dolo o colpa grave.

La configurazione di una responsabilità penale per il veterinario è molto rara in caso di errore medico, poiché i reati di uccisione o maltrattamento di animali richiedono generalmente il dolo (la volontà di arrecare danno o uccidere), e non esistono nella forma colposa (a differenza dell’omicidio colposo umano).
I reati possono configurarsi in situazioni estreme, come: il rifiuto volontario di curare un animale; l’esecuzione di interventi chirurgici a fini puramente estetici (i più comuni sono il taglio di coda o delle orecchie). A questi si aggiungono casi, fortunatamente rarissimi, di lesioni o morte dell’animale causate con volontà (dolo). (di Elisabetta Guglielmi)
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