Retinolo: tutte le risposte alle domande più comuni

Novembre 10, 2025 - 23:32
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Retinolo: tutte le risposte alle domande più comuni

È uno degli attivi più utilizzati in bellezza, ma sul retinolo, derivato della Vitamina A, spesso si fa ancora confusione, complici le tante informazioni, non sempre corrette, che a volte capita di leggere su questo attivo altamente performante, ormai parte della quotidiana routine di molti.

Questa è la skincare routine ideale in base all’età

Retinolo: cos’è e come si utilizza

Come mai il retinolo è diventato così indispensabile sul fronte beauty e perché piace tanto? «Il suo segreto sta nelle piccole dimensioni, che gli consentono di penetrare negli strati più profondi della pelle, derma compreso», premette la Dottoressa Gloriana Assalti, Farmacista e Cosmetologa all’Ospedale Gemelli Isola di Roma.

retinolo

Il retin olo è sempre più utilizzato in cosmetica per il suo potere rigenerativo (IPA).

«Sulla pelle, il retinolo viene convertito in acido retinoico tramite processi di ossidazione, cosa che lo rende particolarmente attivo. Riesce, infatti, a stimolare il ricambio cellulare, per cui è ottimo su cute ispessita e post acneica, stimola il collagene e l’elastina, le proteine della compattezza cutanea, e ha un’azione antiossidante molto importante sui radicali liberi. Il retinolo, inoltre, è molto efficace anche sulle pelli grasse, in quanto riesce a modulare la produzione di sebo».

Il retinolo contenuto nei cosmetici non contiene altissime concentrazioni, tuttavia non si tratta di un attivo che può essere utilizzato da tutti, specie se la pelle è particolarmente sensibile. In questo caso, prima di provarlo, è sempre opportuno rivolgersi a uno specialista che potrà eseguire un test di sensibilità cutanea per valutare eventuali necessità specifiche.

Come introdurre il retinolo nella skincare

Per introdurre il retinolo nella propria beauty routine,  meglio procedere per gradi, da valutare in base alla percentuale contenuta nel prodotto. «Se è intorno all’1-2% si può utilizzare tutte le sere, prima della crema, se invece è intorno al 5% meglio applicarlo due volte alla settimana e poi a giorni alterni, in modo graduale, perché per la cute si tratta di una concentrazione importante», prosegue la specialista.

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Il retinolo va introdotto in modo graduale nella skincare, specie se in alte concentrazioni (IPA).

Qualunque sia la concentrazione (solitamente più bassa nelle creme e più alta nei sieri) è la sera il momento giusto per aggiungerlo nella skincare, perché a differenza di altri attivi è fotonsensibilizzante: il rischio è quello di una dermatite retinoica, che si presenta come una vera e propria bruciatura. L’autunno e l’inverno sono le stagioni migliori per utilizzarlo, per via della minore esposizione al sole tipica di questi periodi dell’anno. Al mattino, poi, un SPF è sempre d’obbligo, per proteggere al massimo la pelle.

Gli attivi “amici” del retinolo

Il retinolo non si trova quasi mai da solo, ma sempre abbinato ad altri attivi, con cui dà vita a formule altamente efficaci. «L’acido ialuronico è quello più comune, ma si trova anche in combinazione con la nicotinammide (la Vitamina B3) che ha un’azione lenitiva», aggiunge la dottoressa Assalti. «Altri lenitivi comuni sono l’aloe vera e il bisabololo, a cui il retinolo viene associato per attenuare eventuali fastidi». Un altro must? «L’abbinamento con i peptidi, che quando sono molto numerosi possono dare una risposta visibile già dopo due giorni di applicazione. Non mancano, poi, acidi grassi come la Vitamina E, le ceramidi e lo squalano, che aiuta a idratare e proteggere la pelle».

Retinolo e retinale: facciamo chiarezza

Quando si parla di retinolo spesso compare anche il retinale, ma nonostante l’associazione non sono la stessa cosa: «Il retinale è la retinaldeide, ossia il precursore del retinolo», spiega la dottoressa Assalti. «Rispetto al retinolo è meno aggressivo perché non si trasforma in acido retinoico, quindi la cute risponde in maniera più blanda al suo utilizzo». Un precursore che ultimamente è sfruttato meno rispetto al passato, non solo per via dei risultati più performanti garantiti dal retinolo, ma anche per il suo sostituto più famoso, il bakuchiol. A differenza di altri attivi di origine naturale che poco hanno a che vedere con le sostanze a cui si ispirano, il bakuchiol riesce davvero a replicare l’azione del retinolo, sebbene con caratteristiche leggermente più blande, ma senza svantaggi. «È meno aggressivo, non arrossa la pelle, non è fotosenbilizzante ed è anche antiossidante», spiega la specialista.

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Il retinolo può essere sostituito dal bakuchiol, un attivo di origine naturale che ne simula gli effetti (IPA).

Bakuchiol, tutto quello che c’è da sapere

Oggi molte aziende lo scelgono proprio per via di questa maggiore tollerabilità e potrebbe essere sempre più sfruttato, specie dopo che la Commissione Europea ha deciso di limitare le percentuali di tre sostanze, Retinol, Retinyl Acetate e Retinyl Palmitate, dai prodotti cosmetici, che potranno essere utilizzate fino allo 0,5% in creme e lozioni per il corpo e allo 0,3% negli altri. La norma, entrata in vigore lo scorso maggio, interessa da subito i nuovi prodotti immessi sul mercato, mentre per quelli già esistenti ci sarà tempo fino al 2027 per adeguarsi. Il retinolo era già stato dichiarato sicuro da valutazioni precedenti, ma il suo massiccio utilizzo in cosmetica ha fatto riflettere su una possibile assunzione eccessiva di Vitamina A da parte dei consumatori.

Il fitoretinolo: simile ma non uguale

Meno potente è, invece, il fitoretinolo. «Questo attivo si ricava, ad esempio, dall’olio di semi di rosa Mosqueta e dal finocchio marino, ed è  spesso abbinato ad attivi idratanti e alla Vitamina C, che ha un’azione schiarente e illuminante», conclude la specialista. Utilizzato spesso in prodotti a vocazione green, non ha nulla a che vedere con il retinolo “vero“, ma può essere un’alternativa praticabile per chi preferisce prodotti retinol-like. Le alternative non mancano.

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