Stewart guarda all’estero e debutta in Austria e Svizzera. In programma anche gli Usa
“Siamo nel pieno del rilancio di Stewart. Abbiamo avuto buoni feedback dall’Italia, con il ritorno di alcuni storici multibrand, e iniziamo a internazionalizzare l’azienda a piccoli passi. È un progetto ambizioso, ma ci stiamo muovendo». Ferrero Rosati, manager di lungo corso nel settore della pelle e oggi direttore generale del brand toscano di capispalla uomo e donna in pelle Stewart, racconta così a PambiancoNews i prossimi passi del piano di crescita del marchio, che conta circa due milioni di euro di ricavi. Fondato nel 1975 a Reggello (Firenze), Stewart ha finalizzato nel 2023 un aumento di capitale da circa 400mila euro, avvenuto tramite Pambianco Invest Club, che ha guidato un club deal con altri investitori privati.
“Dal mio ingresso, circa un anno fa, mi sono messo al lavoro per razionalizzare le collezioni e riportarle ad avere una precisa identità di brand”, spiega Ferrero. “Stewart è un marchio di capispalla in pelle dai tratti decisi e talvolta sperimentali, conosciuto dal pubblico soprattutto per l’innovazione di Nuvola, un piumino in pelle sottile che rappresenta il capo iconico delle ultime stagioni. Nell’ambito del rilancio abbiamo puntato su un servizio elevato, organizzando una piattaforma di produzione che ci garantisce l’intero processo: dai campionari alla produzione, fino ai riassortimenti”.
Un’altra leva importante è stata quella del prezzo, “andando a equilibrare il costo con la qualità: un elemento che ci ha già portato risultati nella distribuzione”. A proposito di distribuzione, al momento Stewart poggia su un network di multibrand presenti soprattutto nel Centro e Nord Italia. “Su questo fronte abbiamo recuperato 65 punti vendita che erano diventati ex clienti, è un ottimo segnale”, aggiunge Ferrero. Oggi Stewart è presente in circa 120 punti vendita, con un focus particolare su Lombardia, Piemonte, Triveneto, Lazio e Centro Italia.
Il passo successivo, come anticipato, sarà l’internazionalizzazione. “Apriamo Austria e Svizzera con un agente e abbiamo in programma anche Germania e Stati Uniti, dove ci appoggeremo direttamente a specialty store. Al contempo stiamo monitorando tutto l’estero a 360 gradi. La nostra partecipazione a Pitti Immagine Uomo a gennaio, dove torniamo dopo alcune stagioni di assenza, sarà funzionale e ci consentirà di presentare la nostra essenza: quella di un marchio di nicchia, con un’expertise nella pelle e una grande attenzione alla qualità. E ci piacerebbe che rappresentasse un trampolino per arrivare fino in Asia”.
In parallelo, il marchio sta lavorando anche sul fronte digitale. “Abbiamo concluso il restyling del sito e potenziato la comunicazione sui social. Il nostro canale e-commerce, completamente rivisto quest’estate, ci consentirà inoltre di estendere la penetrazione del brand in quelle aree ancora non presidiate”.
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