Supply Chain, AI e nuove competenze: la roadmap di SEW-Eurodrive verso la Software Defined Factory
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Supply Chain, AI e nuove competenze: la roadmap di SEW-Eurodrive verso la Software Defined Factory
L’AI efficienta la logistica e la gestione della conoscenza aziendale, ma il rapido cambiamento tecnologico crea una sfida cruciale legata alla difficoltà di reperire manodopera specializzata. SEW-Eurodrive ha risposto con una revisione strategica per trasformare il proprio posizionamento: da semplice fornitore di prodotti a provider di soluzioni complete per l’automazione. Un’evoluzione che l’azienda mette a terra grazie all’ecosistema dei partner e che abilita per il cliente nuovi modelli di business dove il software diventa il baricentro del valore competitivo e il fattore abilitante dell’automazione avanzata.

L’intelligenza artificiale permette alle aziende di efficientare numerosi processi, dalla logistica interna ai processi lungo la Supply Chain, fino ad abilitare una gestione più strutturata delle conoscenze.
Tuttavia, oltre ad abilitare questi ed altri vantaggi, l’evoluzione tecnologica rappresenta per le aziende – anche quelle più incentrate sull’innovazione – una vera e propria sfida, a causa di un ritmo del cambiamento che diventa sempre più veloce e della crescente difficoltà di reperire manodopera specializzata in grado di gestire al meglio le opportunità offerte dalle nuove tecnologie.
Per SEW-Eurodrive questa sfida ha imposto una revisione strategica dell’intera catena del valore. La scelta dell’azienda è stata di costruire un ecosistema di partner per trasformare il proprio posizionamento sul mercato, passando da “semplice” fornitore di prodotti a provider di soluzioni complete per l’automazione.
Per il cliente questo significa accedere a un mix di competenze di alto livello in grado anche di abilitare nuovi modelli di business basati sui servizi e una visione della fabbrica dove il software diventa il fattore abilitante dell’automazione avanzata e il baricentro del valore competitivo.
Ma il caso di SEW-Eurodrive è interessante anche perché l’azienda, prima ancora di essere un fornitore di tecnologie per l’industria, è essa stessa un’azienda manifatturiera, che ha vissuto e vive questo tipo di evoluzione in prima persona.
Con Andrea Perla, Chief Supply Chain Officer di SEW-Eurodrive, abbiamo parlato di come l’azienda stia integrando l’AI a livello trasversale nei suoi processi operativi a supporto dell’evoluzione strategica del business aziendale.
Competenze, AI e gestione della conoscenza
Se già prima dell’esplosione dell’interesse verso l’AI e la generative AI le aziende avevano difficoltà a reperire le competenze necessarie, i rapidi cambiamenti tecnologici degli ultimi anni hanno evidenziato l’incapacità dei mercati di tenere il passo con l’innovazione tecnologica.
“Oggi la sfida è reperire competenze che stiano al passo con la necessità del mercato. Purtroppo, sulla formazione dei giovani gli Stati non si sanno muovendo con la stessa velocità con cui si muove la tecnologia”, spiega Perla.
Per evitare che si crei un problema di skills gap, SEW-Eurodrive si sta muovendo su due fronti: la collaborazione con il mondo esterno (università e istituti tecnici) e lo sviluppo di strategie di knowledge management interno. L’approccio per la crescita del personale interno si sta allontanando dalla tradizionale visione organizzativa verticale e gerarchica per convergere su una gestione della conoscenza diffusa.
L’obiettivo è identificare i centri di conoscenza all’interno dell’organizzazione per utilizzarli in modo trasversale. Questa strategia mira primariamente ad affrontare il rischio della conoscenza tacita, tipica delle realtà industriali, che può andare perduta con il trasferimento o l’uscita del personale.
Per mettere a terra questa visione, SEW si sta affidando al suo ecosistema di partner. Nello specifico, su questo tema l’azienda sta collaborando con Desys per implementare soluzioni di formazione basate sulla realtà virtuale e la realtà aumentata.
Gli operatori possono utilizzare visori per interagire con macchinari digitalizzati in un ambiente virtuale, rendendo la formazione più facile, veloce e sicura. Tutta la conoscenza viene inoltre resa rapidamente disponibile su dispositivi mobili come tablet e cellulari, sostituendo la consultazione dei manuali cartacei.
L’AI in azienda, dallo shop floor al servizio clienti
SEW-Eurodrive sta utilizzando ad ampio spettro l’intelligenza artificiale. Le applicazioni riguardano diverse funzioni e aree aziendali, a partire dai processi di fabbrica.
La logistica interna è una delle operazioni che da tempo SEW ha automatizzato per maggiore efficienza, sicurezza ed ergonomia dei lavoratori. In questo ambito, l’AI gioca un ruolo chiave nell’ottimizzazione del flusso di materiali: la movimentazione è gestita da AGV (Automated Guided Vehicles) ed è orchestrata da un sequenziatore basato su AI che ottimizza percorsi e tempistiche, decidendo la sequenza e l’operatore a cui indirizzare il pezzo per garantire la produzione nei tempi e standard di qualità richiesti.
L’AI è impiegata anche nel controllo qualità post-assemblaggio: l’azienda sta sviluppando l’utilizzo di telecamere intelligenti che sfruttano l’AI per verificare immediatamente che il prodotto assemblato rispetti i requisiti qualitativi, identificando eventuali difettosità in tempo reale.
Sul fronte amministrativo e informativo, l’efficienza interna è supportata da bot AI sviluppati per la gestione interattiva della documentazione: una soluzione che permette al personale di ottenere risposte immediate, riducendo le tempistiche e sgravando gli operatori da attività di ricerca.
Soluzioni simili sono state implementate anche nel servizio clienti, come nel caso di SEWy, un Chatbot supportato da una knowledge base e da un algoritmo di intelligenza artificiale che l’azienda ha integrato al suo sito web sin dal 2021 e che è oggetto di continui miglioramenti.
La sfida organizzativa e tecnologica dell’integrazione dati per un’automazione basata sull’AI
Adottare internamente le tecnologie offerte al mercato consente all’azienda di riscontrare in prima persona i vantaggi di un approccio data-driven potenziato dall’AI, ma anche di sperimentare direttamente le sfide legate all’implementazione di soluzioni di automazione. Un’esperienza che poi traduce nell’innovazione di prodotto, a supporto dell’automazione e della trasformazione digitale dei clienti.
“Uno dei problemi maggiori riguarda l’incapacità di usare i dati raccolti. Spesso si raccolgono grandi quantità di dati senza sapere cosa farne” spiega Perla. Anche per noi questo ha rappresentato il primo passo: decidere quali dati raccogliere e quali no”.
“La seconda sfida ha riguardato l’esigenza di integrare e normalizzare i dati provenienti da sistemi eterogenei come ERP, MES e WMS, convogliandoli in un unico data lake o contenitore”, aggiunge Perla.
L’approccio per superare questa frammentazione è stato risoluto e basato su un duplice intervento: strategico-organizzativo e tecnico-collaborativo. A livello organizzativo la Supply Chain è stata riplasmata per inglobare le funzioni Digital (IT), l’area dedicata all’hyper automation e la gestione Data (data management e data analyst). Sul fronte tecnologico per affrontare la difficoltà di integrare piattaforme così diverse l’azienda si avvale di partnership tecnologiche specializzate.
Il risultato di questa integrazione è un sistema in cui i dati, a partire dal SAP e dall’ERP aziendale, convergono e sono accessibili per l’analisi. L’azienda utilizza una piattaforma di business intelligence per visualizzare, analizzare e fare delle analisi chiare e puntuali.
“Questo ci consente di avere contezza immediata delle scelte da compiere e di tracciare trend di qualità e ritardi nella catena di fornitura, supportando le decisioni relative all’ottimizzazione dei prodotti da produrre internamente in una logica di market pull”, aggiunge Perla.
Supply chain e modello di business: la transizione verso la servitization
La trasformazione digitale interna e la gestione strategica dei dati costituiscono il fondamento per una ridefinizione radicale del modello di business. In passato, SEW-Eurodrive operava come “accentratore” che gestiva la maggior parte delle fasi della catena di fornitura in autonomia.
Oggi l’azienda affronta la sfida di mantenere la flessibilità necessaria per continuare a garantire al cliente “garanzie di qualità e di tempistiche” in un contesto di crescita esponenziale (con un fatturato che ha raggiunto i 4 miliardi di euro). Per rimanere la prima scelta del cliente è mandatorio mantenere risultati e tempistiche di qualità anche aumentando i volumi.
Questo scenario impone un passaggio dall’accentramento alla delega strategica. L’azienda si sta spingendo verso l’automazione, un settore in cui è in forte crescita e dove la sfida si concretizza nella necessità di costruire le competenze necessarie, anche attraverso l’ecosistema dei partner.
Ma non solo: la necessità di bilanciare la qualità e disponibilità delle soluzioni e dei ricambi con tempistiche stringenti sta spingendo SEW a ripensare la sua catena di fornitura – attualmente interamente interna: gli stabilimenti italiani acquistano componenti prodotti dalla casa madre tedesca – per integrare fornitori esterni.
Il riposizionamento strategico dell’azienda da fornitore di prodotti a provider di soluzioni di automazione passa anche attraverso il portafoglio di servizi che l’azienda ha costruito negli ultimi anni.
“Se l’obiettivo è andare dal cliente con una soluzione e non più con un prodotto, l’affidabilità del macchinario e la sua gestione remota devono diventare il valore centrale”, spiega Perla.
“Questa visione di solution-as-a-Service è la nostra sfida verso clienti e fornitori perché ci stiamo dotando delle competenze e delle tecnologie necessarie per la diversa selling proposition che abbiamo”, aggiunge.
La Software Defined Factory: il software come nuovo baricentro competitivo
La ridefinizione della supply chain e l’evoluzione del modello verso la servitization sono la diretta conseguenza di una trasformazione tecnologica più profonda: la progressiva riduzione della rilevanza dell’hardware a favore del software e dei servizi.
“L’evoluzione della meccanica e dell’elettronica industriale ha raggiunto un limite in cui l’ulteriore miglioramento non può più rappresentare il vantaggio competitivo principale. Ci si sta spostando verso una ‘Software Defined Factory’, dove l’hardware diventerà un must-have di base, ma non il differenziatore”, spiega Perla.
“Non possiamo quindi pensare che tra un decennio i motoriduttori siano il nostro prodotto differenziante. Il controllo del dato, il controllo della movimentazione e il PLC virtuale sono le nuove aree su cui ci stiamo concentrando e che ci permetteranno di avere un vantaggio competitivo”, aggiunge.
La Software Defined Factory è quindi la concretizzazione di questo spostamento di focus da un’automazione basata sull’hardware a una incentrata sul software, in grado di fornire alle aziende la flessibilità e la scalabilità necessaria per rispondere rapidamente ai cambiamenti della domanda e delle esigenze di produzione.
L’ecosistema dei partner di SEW accompagna l’azienda in questo nuovo paradigma, in un’ottica di Open Innovation. Strategico, in questo senso, è l’investimento dell’azienda nell’Innovation Hub di Bologna, un polo di innovazione che non sarà solo un centro di ricerca, ma una piattaforma di collaborazione che rafforza il legame tra azienda e mondo accademico.
L’Hub ospiterà partner tecnologici e le principali università europee, con l’obiettivo di sviluppare e portare know-how e conoscenza, soprattutto sul fronte dei dati e dell’AI.
L’investimento è mirato a sfruttare una sinergia unica tra le competenze puramente universitarie, le competenze tecnologiche in loco dei partner e le competenze interne storiche dell’azienda. L’Hub potrà così alimentare lo sviluppo e il design progettuale dei prodotti di prossima generazione, concretizzando la transizione definitiva dall’hardware al software in un contesto altamente innovativo e tecnologico.
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