Affitti in Inghilterra, arriva la svolta: la nuova Renters’ Rights Bill

Ottobre 29, 2025 - 04:00
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Affitti in Inghilterra, arriva la svolta: la nuova Renters’ Rights Bill

L’approvazione della Renters’ Rights Bill segna un cambiamento epocale per milioni di inquilini in Inghilterra. Descritta come la riforma più importante del mercato degli affitti degli ultimi trent’anni, la nuova legge punta a riequilibrare i rapporti tra proprietari e affittuari, garantendo maggiore stabilità abitativa, trasparenza e tutela sociale. Dopo anni di campagne e discussioni, il governo britannico ha dato il via libera a un sistema più equo, destinato a modificare profondamente il modo in cui si vive in affitto nel Regno Unito.

Contratti a tempo indeterminato: la fine dei termini fissi

La prima grande novità introdotta dalla Renters’ Rights Bill è l’abolizione dei contratti di locazione a termine fisso, sostituiti da accordi “periodici” o rolling contracts. In pratica, non esisteranno più contratti vincolati a 12 o 24 mesi: gli affittuari potranno restare nella loro abitazione finché lo desiderano, a condizione di rispettare le regole della locazione. Se invece vorranno lasciare l’alloggio, potranno farlo liberamente con un preavviso di due mesi, senza penali. Il governo ha spiegato che questa misura “mette fine all’ingiustizia di chi era costretto a pagare per vivere in case inadeguate o a spostarsi di continuo”, offrendo finalmente stabilità e libertà di scelta agli inquilini.

Si tratta di un modello già sperimentato con successo in Scozia, dove i contratti periodici esistono dal 2017. Galles e Irlanda del Nord, invece, mantengono ancora gli affitti a termine. La riforma inglese punta così a unificare la normativa britannica, adattandola alle nuove esigenze del mercato e alla crescente domanda di affitto da parte di giovani, lavoratori precari e famiglie.

Un’altra novità importante è la fine delle “bidding wars”, le aste informali in cui i potenziali inquilini erano spinti a offrire cifre superiori al canone richiesto pur di ottenere una casa. Da oggi, ogni immobile dovrà avere un prezzo di affitto chiaro e vincolante, dichiarato fin dall’inizio dell’annuncio. Il provvedimento arriva in un momento in cui, secondo le stime dell’Office for National Statistics (ONS), gli affitti privati nel Regno Unito sono aumentati in media del 5,5% in un solo anno, raggiungendo la cifra record di £1.354 al mese.

Addio agli sfratti senza motivo: nasce un nuovo equilibrio

Uno dei punti più rivoluzionari della legge è l’abolizione della Section 21, la norma che permetteva ai proprietari di sfrattare un inquilino senza fornire alcuna motivazione, con otto settimane di preavviso. Nel solo anno precedente, oltre 11.000 famiglie inglesi avevano perso la casa attraverso questa procedura, spesso in modo improvviso e traumatico.

Con la Renters’ Rights Bill, lo sfratto “no fault” diventa illegale. D’ora in avanti, il proprietario potrà riottenere la casa solo in casi specifici: se intende venderla, andarci a vivere o se l’inquilino commette gravi violazioni contrattuali, come danneggiare la proprietà, comportarsi in modo antisociale o accumulare arretrati di affitto. Anche in questi casi, dovrà rispettare una tempistica precisa: nessuna possibilità di sfratto nei primi 12 mesi, e successivamente preavviso minimo di quattro mesi.

Un altro cambiamento significativo riguarda il limite per gli sfratti dovuti a morosità, che passa da due a tre mesi di affitto non pagato. Parallelamente, il governo introduce una nuova tutela per chi denuncia condizioni abitative inadeguate: gli inquilini non potranno più essere sfrattati come ritorsione per aver segnalato muffe, perdite o problemi strutturali.

A sostegno di questa politica, entrerà in vigore un Decent Homes Standard, che stabilisce criteri minimi di qualità e sicurezza per tutte le abitazioni in affitto. Inoltre, la cosiddetta Awaab’s Law, dedicata alla memoria del piccolo Awaab Ishak, morto nel 2020 per le conseguenze dell’esposizione alla muffa nel suo alloggio di Rochdale, obbligherà i proprietari a intervenire entro tempi prestabiliti in presenza di rischi per la salute. Secondo il Department for Levelling Up, Housing and Communities (DLUHC), questo insieme di misure rappresenta “un passo fondamentale verso un sistema di affitto dignitoso e sicuro per tutti”.

Regole più chiare per affitti, aumenti e depositi

La riforma definisce anche limiti e procedure più trasparenti in materia di aumenti dei canoni e depositi cauzionali. I proprietari potranno aumentare l’affitto solo una volta l’anno, e soltanto per adeguarsi al valore di mercato. Saranno obbligati a comunicare la variazione con due mesi di preavviso e dovranno giustificare l’incremento. Se l’inquilino lo riterrà eccessivo, potrà rivolgersi a un First-tier Tribunal, un tribunale civile specializzato in controversie abitative.

Per quanto riguarda i depositi, non cambiano le regole dei sistemi di protezione esistenti: il deposito dovrà restare in un Tenancy Deposit Scheme riconosciuto dal governo. Rimangono i tetti massimi stabiliti nel 2019: cinque settimane di affitto per chi paga meno di £50.000 all’anno, e sei settimane per chi paga di più. Tuttavia, la nuova legge introduce una novità importante: nessun proprietario potrà più chiedere più di un mese di canone in anticipo, un limite pensato per ridurre l’onere economico a carico degli inquilini e favorire l’accesso al mercato anche a chi ha redditi più bassi.

Queste misure si inseriscono in un quadro generale di semplificazione e di maggiore equità, in cui la fiducia tra locatore e affittuario deve essere fondata su regole chiare, verificabili e stabili.

Studenti e case condivise: un equilibrio tra flessibilità e tutela

Il governo ha previsto disposizioni specifiche anche per il mercato degli alloggi studenteschi, che rappresentano una parte importante del settore immobiliare britannico. Nelle strutture universitarie o negli edifici costruiti appositamente (purpose-built student accommodation), i gestori potranno continuare a dare due settimane di preavviso agli studenti alla fine del contratto, per garantire la rotazione annuale.

Diverso il caso delle case di studenti gestite da privati, spesso case a più stanze (houses in multiple occupation). Qui i proprietari potranno riottenere l’immobile solo se oltre la metà dei residenti sono studenti e il contratto è stato stipulato entro sei mesi dall’inizio della locazione. In questo caso, sarà necessario preavviso di quattro mesi, per consentire agli studenti di organizzarsi.

Secondo l’associazione Universities UK, le nuove regole “bilanciano l’esigenza di tutela degli studenti con la sostenibilità economica delle locazioni”. Tuttavia, alcune società immobiliari temono che l’obbligo di maggiore preavviso possa ridurre la flessibilità necessaria per il ricambio degli inquilini.

Nuove regole su animali, discriminazioni e pari opportunità

La Renters’ Rights Bill tocca anche aspetti quotidiani e spesso controversi della vita in affitto, come il diritto di tenere animali domestici. D’ora in poi, il proprietario non potrà rifiutare un animale “in modo irragionevole”: dovrà valutare la richiesta e motivare l’eventuale diniego. Gli inquilini, inoltre, potranno contestare le decisioni considerate arbitrarie. Il governo sottolinea che questa misura è stata pensata per rispondere alle esigenze di milioni di famiglie e individui che vivono con un animale e che finora erano spesso esclusi da molte locazioni.

Altro punto fondamentale è il divieto di discriminazione. Sarà infatti illegale negare un contratto d’affitto a chi percepisce sussidi pubblici (benefits) o ha figli minori. In passato, clausole discriminatorie come “No DSS” (Department of Social Security) o “No children” erano purtroppo ancora comuni negli annunci immobiliari. Pur mantenendo la possibilità di verificare la solvibilità e le referenze, i proprietari dovranno ora attenersi a criteri di valutazione oggettivi e non discriminatori.

Il provvedimento è stato accolto con favore da diverse organizzazioni, tra cui Shelter e la Renters Reform Coalition, che da dieci anni chiedevano l’abolizione degli sfratti arbitrari e il riconoscimento del diritto universale a un’abitazione stabile.

Le reazioni del Paese: speranza e timori

La riforma ha diviso l’opinione pubblica. Le associazioni degli inquilini parlano di una vittoria storica, mentre molte organizzazioni di proprietari esprimono preoccupazione per le conseguenze economiche. Tom Darling, direttore della Renters Reform Coalition, ha dichiarato che “l’abolizione della Section 21 rappresenta una conquista di civiltà: finalmente milioni di famiglie potranno sentirsi davvero al sicuro nella loro casa”.

Dall’altra parte, Chris Norris, direttore politico della National Residential Landlords Association (NRLA), ha espresso timori per “la crescente incertezza tra i proprietari”, che potrebbero diventare più selettivi nel scegliere gli inquilini. Secondo Norris, il rischio è che “chi ha un reddito più basso o una storia creditizia complessa possa trovarsi ancora più penalizzato”.

Anche alcuni piccoli proprietari hanno espresso scetticismo. Maureen Treadwell, locatrice intervistata dalla BBC, ha definito la legge “un incidente al rallentatore”, temendo che “molti affitti economici spariranno dal mercato” e che i controlli preventivi sui locatari diventeranno molto più severi.

Il governo, tuttavia, ha ribadito che l’obiettivo non è penalizzare i proprietari, ma “creare un sistema più equilibrato, che protegga i diritti di entrambe le parti”. Un portavoce del DLUHC ha assicurato che saranno previsti incentivi fiscali e semplificazioni burocratiche per i locatori che rispettano i nuovi standard di qualità.

Cosa cambia nella vita quotidiana degli inquilini

Dal punto di vista pratico, la Renters’ Rights Bill trasforma radicalmente la vita degli inquilini inglesi. Non solo per le regole sugli affitti, ma per il clima di fiducia che mira a creare nel mercato immobiliare. Chi vive in affitto potrà finalmente pianificare il futuro con maggiore serenità, senza la costante paura di uno sfratto improvviso.

Le famiglie con bambini o con animali domestici potranno accedere a più alloggi, mentre chi percepisce sussidi non sarà più automaticamente escluso. Le nuove norme rafforzano anche la responsabilità sociale dei proprietari, spingendoli a considerare le abitazioni come luoghi di vita e non solo come beni di investimento.

Secondo le stime del Centre for Housing Policy, oltre 2,5 milioni di famiglie potrebbero beneficiare direttamente delle nuove misure. Tuttavia, restano interrogativi sulla capacità dei tribunali civili di gestire il probabile aumento dei ricorsi relativi a sfratti e contestazioni di canone. Il governo ha promesso l’apertura di nuovi sportelli di mediazione e l’uso di piattaforme digitali per snellire le procedure.

FAQ sulla Renters’ Rights Bill

Chi sarà interessato dalla nuova legge?
Tutti gli affittuari e i proprietari in Inghilterra. Scozia, Galles e Irlanda del Nord hanno regole diverse.

Quando entrerà in vigore?
Il governo annuncerà entro poche settimane il calendario di applicazione. Alcune misure, come l’abolizione della Section 21, avranno effetto immediato.

Cosa succede se il proprietario non rispetta la legge?
Gli inquilini potranno rivolgersi ai tribunali o ai servizi di assistenza abitativa del proprio local council.

Gli affitti diventeranno più economici?
Non necessariamente, ma la maggiore trasparenza e la fine delle aste dovrebbero ridurre le distorsioni di mercato.

Posso chiedere di tenere un animale domestico?
Sì, e il proprietario dovrà motivare qualsiasi rifiuto, che potrà essere contestato.

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Redazione Redazione Eventi e News