Diabete, il frutto che aiuta a tenere sotto controllo la glicemia

Non serve ricorrere a soluzioni miracolose per prendersi cura della salute metabolica: a volte basta ciò che la natura ci offre ogni giorno. Secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista scientifica Nutrients, il consumo regolare di mirtilli può aiutare a regolare la glicemia e migliorare la sensibilità all’insulina, due fattori chiave nella prevenzione del diabete di tipo 2.
Gli scienziati della King’s College London hanno monitorato per sei mesi un gruppo di persone a rischio di sindrome metabolica: chi assumeva quotidianamente mirtilli mostrava una riduzione significativa dei livelli di zucchero nel sangue e una migliore risposta insulinica rispetto al gruppo di controllo.
Perché la glicemia è così importante
Mantenere la glicemia stabile non è solo una questione di evitare picchi di zuccheri.
Un equilibrio corretto aiuta a proteggere il cuore, i vasi sanguigni e il cervello, riducendo il rischio di diabete, obesità e malattie cardiovascolari.
Quando la glicemia resta alta per lunghi periodi, l’organismo produce più insulina, l’ormone che serve per far entrare il glucosio nelle cellule.
Col tempo, però, i tessuti diventano resistenti all’insulina, e questo porta a un progressivo aumento dei livelli di zucchero nel sangue.
È in questo meccanismo che entrano in gioco i mirtilli: grazie ai loro composti bioattivi, possono interrompere il circolo vizioso tra zuccheri alti e infiammazione.
I polifenoli dei mirtilli: un’arma naturale contro l’insulino-resistenza
Il segreto dei mirtilli è nei polifenoli, potenti antiossidanti che migliorano la funzionalità delle cellule e dei vasi sanguigni.
In particolare, le antocianine, responsabili del colore blu-violaceo del frutto, favoriscono una maggiore elasticità vascolare e una più efficiente risposta insulinica.
Lo studio del King’s College ha mostrato che i partecipanti che assumevano una tazza di mirtilli al giorno registravano:
- una riduzione media del 10% della glicemia a digiuno,
- una migliore risposta dopo i pasti,
- un calo dei marker infiammatori.
Inoltre, gli effetti benefici si sono mantenuti nel tempo, a dimostrazione che un piccolo gesto quotidiano può avere un impatto duraturo sulla salute metabolica.
Un aiuto anche per il cuore

Il diabete non è solo una questione di zuccheri, ma anche di salute cardiovascolare.
Chi ha una glicemia instabile tende a sviluppare col tempo colesterolo alto, pressione arteriosa alterata e infiammazione cronica.
Gli esperti sottolineano che l’assunzione regolare di mirtilli aiuta a mantenere le arterie “giovani”, grazie al loro effetto positivo sull’endotelio, il tessuto che riveste i vasi sanguigni.
Questo si traduce in una migliore circolazione e una minore rigidità arteriosa, riducendo il rischio di aterosclerosi.
Come e quando mangiare i mirtilli per ottenere benefici reali
Non serve esagerare: secondo gli studiosi, una porzione al giorno (circa 150 grammi) è sufficiente per ottenere risultati misurabili nel tempo.
Si possono consumare:
- freschi, nello yogurt o nei cereali,
- come frullato (senza zucchero aggiunto),
- oppure surgelati, che mantengono intatti i nutrienti.
Gli esperti consigliano di evitare i succhi industriali o i prodotti aromatizzati ai mirtilli, spesso ricchi di zuccheri aggiunti che annullano i benefici del frutto.
Non solo mirtilli: altri alimenti “amici” della glicemia
Anche se i mirtilli si sono rivelati particolarmente efficaci, una dieta equilibrata resta fondamentale.
Frutti come lamponi, more, fragole e ciliegie contengono composti simili che contribuiscono a stabilizzare i livelli di glucosio.
L’abbinamento ideale è con cibi ricchi di fibre, come avena e frutta secca, che rallentano l’assorbimento degli zuccheri.
Inoltre, gli esperti consigliano di:
- limitare i carboidrati raffinati (pane bianco, dolci, snack industriali);
- mantenere uno stile di vita attivo;
- dormire a sufficienza, perché la mancanza di sonno influisce negativamente sulla sensibilità insulinica.
Cosa dice la scienza: una conferma che arriva da più studi
Non è il primo lavoro a evidenziare il potere dei mirtilli sulla glicemia. Una meta-analisi pubblicata su The American Journal of Clinical Nutrition ha confermato che il consumo regolare di frutti di bosco riduce il rischio di sviluppare diabete di tipo 2 fino al 26%.
Anche l’Università dell’East Anglia (Regno Unito) ha documentato miglioramenti significativi nella regolazione degli zuccheri tra chi consuma almeno tre porzioni di frutti rossi alla settimana.
Questi risultati mostrano come una semplice abitudine alimentare possa avere effetti comparabili a quelli di alcuni interventi farmacologici, se mantenuta nel tempo e inserita in uno stile di vita sano.
Una dolce prevenzione naturale
In un’epoca in cui diabete e obesità sono tra le principali sfide sanitarie globali, la scoperta del potere dei mirtilli offre una prospettiva incoraggiante. Non si tratta di un rimedio “miracoloso”, ma di una strategia semplice, naturale e accessibile per chi vuole migliorare la propria salute metabolica.
Come sottolineano i ricercatori:
“La prevenzione parte a tavola, e ogni scelta alimentare quotidiana può fare la differenza.”
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