Dicembre 2025 d’oro per i pensionati: tra tredicesima, bonus e stop alle tasse locali
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Dicembre 2025 sarà un mese particolarmente favorevole per milioni di pensionati italiani. Dopo il pagamento di novembre – posticipato al 3 del mese per via dei giorni festivi – l’ultimo cedolino dell’anno porterà con sé importi più alti, grazie a una combinazione di fattori che derivano da meccanismi automatici e vantaggi fiscali tipici di fine anno.
Prima di analizzare nel dettaglio le ragioni dell’aumento, conviene riportare il calendario dei versamenti. Le pensioni di novembre sono disponibili a partire da ieri, lunedì 3, primo giorno utile dopo il weekend. Chi riceve l’accredito su conto corrente, libretto postale o Postepay Evolution troverà la somma già disponibile nella stessa data, mentre per i pensionati che ritirano in contanti presso gli sportelli di Poste Italiane continuerà a valere la consueta turnazione alfabetica, pensata per evitare code e assembramenti.
Pagamento delle pensioni di novembre
Indicativamente, la distribuzione avverrà secondo questo schema:
- Cognomi A-B: lunedì 3 novembre
- Cognomi C-D: martedì 4 novembre
- Cognomi E-K: mercoledì 5 novembre
- Cognomi L-O: giovedì 6 novembre
- Cognomi P-R: venerdì 7 novembre
- Cognomi S-Z: sabato 8 novembre (solo la mattina)
Per il ritiro in contanti restano fermi i limiti previsti: l’importo massimo prelevabile è di 1.000 euro netti. Chi deve ricevere somme superiori deve comunicare all’INPS un conto bancario o un altro canale di accredito. In alternativa, è possibile prelevare direttamente dai Postamat, evitando così le lunghe attese allo sportello.
Cedolino di Dicembre 2025 d’oro per i pensionati: tredicesima, bonus e stop alle tasse locali
Il cedolino di dicembre risulterà più “pesante” per diversi motivi. Innanzitutto, viene erogata la tredicesima mensilità, che spetta a tutti i titolari di pensione e che, in alcuni casi, si accompagna al cd. bonus tredicesima da 154,94 euro previsto per chi percepisce trattamenti minimi.
Non mancano poi ulteriori incrementi legati a fattori fiscali. In questo mese, infatti, non vengono trattenute le addizionali regionali e comunali né gli acconti IRPEF, che si applicano invece da marzo a novembre. In altre parole, il netto in busta sale automaticamente perché scompaiono le imposte locali.
A tutto questo si somma un’ulteriore sorpresa per alcuni beneficiari, che abbiano maturato i requisiti tra agosto e dicembre. Questi, infatti, riceveranno anche la quattordicesima mensilità.
Assenza delle addizionali
Il motivo principale dell’aumento di dicembre è proprio l’assenza delle addizionali. Durante l’anno, l’INPS trattiene ogni mese una quota per le imposte regionali e comunali dell’anno precedente, oltre a un acconto per quello successivo.
A dicembre, queste voci scompaiono dal cedolino e non viene più trattenuto nulla né come saldo né come anticipo. Anche eventuali recuperi IRPEF dovuti ai conguagli di inizio anno cessano con la mensilità di novembre. Pertanto, la pensione di dicembre è più alta, pur restando invariato l’importo lordo.
Tredicesima
La voce più consistente del cedolino di dicembre però è costituita dalla tredicesima, che viene calcolata considerando che l’importo lordo equivale a un dodicesimo per ogni mese di pensione maturato nel corso dell’anno.
Chi è in pensione da gennaio 2025 riceverà la tredicesima completa, di importo pari al rateo mensile lordo. Tuttavia, il netto risulterà leggermente più basso per effetto della tassazione, dal momento che sulla tredicesima non si applicano le detrazioni per reddito da pensione e l’IRPEF è calcolata sull’aliquota dell’ultimo scaglione raggiunto.
Accanto alla mensilità aggiuntiva, alcuni pensionati potranno ricevere anche il bonus tredicesima da 154,94 euro. È riconosciuto ai sensi della legge 388/2000 a chi percepisce trattamenti pensionistici a carico dell’assicurazione generale obbligatoria o delle gestioni sostitutive e non supera un certo limite reddituale.
Per il 2025, il tetto è fissato a 7.844,20 euro annui lordi, pari al trattamento minimo del Fondo lavoratori dipendenti.
Quattordicesima
Anche la quattordicesima può arrivare con il cedolino di dicembre, se i requisiti sono stati raggiunti tra agosto e fine anno. Di norma l’accredito avviene a luglio, ma per chi compie 64 anni o diventa titolare di pensione nella seconda metà dell’anno, l’importo spettante viene corrisposto.
Il valore varia in base ai contributi versati e al reddito complessivo. Ecco le fasce previste:
- fino a 11.672,89 euro annui: importo tra 437 e 655 euro, in base agli anni di contributi;
- da 11.672,90 a 15.563,86 euro: importo tra 336 e 504 euro.
Chi ha maturato il diritto ad agosto riceverà metà della somma teoricamente dovuta, proporzionalmente ai mesi di spettanza.
Verificare importi e accrediti
Per verificare l’esatto importo accreditato e la presenza di tredicesima o bonus, è possibile consultare il cedolino pensione INPS direttamente online, senza recarsi agli sportelli.
Basta collegarsi al sito ufficiale www.inps.it e accedere alla propria area personale cliccando su “Accedi”.
L’autenticazione può essere effettuata tramite SPID, Carta d’Identità Elettronica (CIE) o Carta Nazionale dei Servizi (CNS).
Il servizio è disponibile anche su smartphone e tablet attraverso l’app INPS Mobile, che consente di visualizzare o scaricare il cedolino in pochi secondi. Chi non possiede ancora lo SPID può ottenerlo rapidamente tramite uno dei provider autorizzati, come InfoCert o PosteID e utilizzarlo non solo per accedere all’INPS, ma anche a tutti i servizi online della Pubblica Amministrazione.
Una volta entrati nel portale, è sufficiente selezionare la sezione “Pensioni e previdenza”, quindi “Cedolino della pensione” o, più semplicemente, digitare la parola “cedolino” nella barra di ricerca interna per accedere subito alla pagina dedicata.
Dopo il generoso cedolino di dicembre, i pensionati potranno contare anche su un ulteriore incremento a partire da gennaio 2026. È prevista infatti la rivalutazione degli assegni dell’1,7%, che adeguerà gli importi al tasso d’inflazione registrato nell’anno.
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