«Elettrico, retrofit e dare spazio ai bus nelle città». La strategia del nuovo ad di at, Franco Middei

Novembre 27, 2025 - 21:28
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«Elettrico, retrofit e dare spazio ai bus nelle città». La strategia del nuovo ad di at, Franco Middei

«Voglio rendere Autolinee Toscane azienda leader del settore, portando certo la mia esperienza, ma soprattutto la mia passione per il trasporto pubblico». Una passione che viene da lontano, quella di Franco Middei, che è da luglio 2025 Amministratore delegato dell’azienda che gestisce il trasporto pubblico di tutta la Toscana. Ventinovemila corse al giorno su 900 linee, 100 milioni di km l’anno. «In soli 4 anni – era novembre 2021 – da oltre 12 aziende è stata creata una impresa toscana che garantisce il diritto alla mobilità a 180 milioni di passeggeri annui. Siamo soprattutto un’azienda di persone: 5 mila addetti al servizio del trasporto pubblico».

Middei (che lavora da 28 anni nel settore) traccia così la sua strategia: «In questo lavoro, occorre sempre pensare a cosa fare concretamente per le persone: non mettiamo in strada bus con sopra un autista per fare i km indicati dal committente; ma ci impegniamo tutti, da chi guida fino a chi fornisce le informazioni per decidere e scegliere il viaggio, a dare una risposta ad un diritto dei clienti, quello appunto della mobilità».

Unendo la sua esperienza e passione con l’expertise della multinazionale pubblica francese Ratp Dev (at è società di Ratp Dev Italia, la filiale locale della società transalpina), si punta ad amplificare l’effetto positivo che il trasporto pubblico ha già per l’ambiente.

Va in questa direzione la scelta – al netto degli stop and go della Commissione europea – a favore di una mobilità, anche pubblica, sempre meno a trazione di motori fossili. «Abbiamo già introdotto – spiega Middei – coi fondi del Pnrr arrivati tramiti Comuni e Regione, oltre 60 bus elettrici urbani, un processo che arriverà a portare, tra elettrici puri, a bassa emissione di CO2 e metano, questa flotta ad oltre 420 da qui al 2033, ultimo anno della nostra concessione regionale».

Ora la sfida passa agli interurbani, con un progetto – realizzato con l’intesa con la Regione – di trasformare bus a gasolio in elettrici. «Si chiamano retrofit. È un progetto sperimentale, lanciato su una trentina di mezzi, 11 sono già arrivati da poco e già in servizio». Sperimentare significa soprattutto provare, sul campo, questi mezzi. «Li stiamo testando in reti extraurbane diverse, dal fiorentino alla lucchesia fino all’aretino – spiega l’Ad di at – e stanno dando risultati positivi”. Perché mentre un bus elettrico nuovo – e di elettrici interurbani se ne vedono pochi in Italia – costa almeno mezzo milione di euro, “retrofittare”, cioè trasformare un bus a gasolio in uno a energia a batteria «abbatte i costi, i tempi di introduzione in servizio: per ordinare un bus elettrico ci vogliono almeno 10 mesi, da giugno a settembre 10 bus erano già pronti».  

Il nodo però è che il trasporto pubblico è, già da solo, a prescindere dal motore scelto, una delle chiavi della transizione ecologica. «Ogni bus interurbano riempito – spiega Middei – sono almeno 50 auto in meno su strada, meno CO2, meno caos nel traffico, meno rumore. Con ogni bus urbano riempito si sale ad 80 macchine in meno». Per spingere i clienti verso l’uso del Tpl «il nostro compito deve essere quello di fornire un servizio efficiente. Ma per renderlo davvero efficace, non bastiamo noi. Noi siamo gli attori deputati ad erogare un buon servizio. Occorrono anche scelte coraggiose nel disegno della mobilità – dalle corsie preferenziali ai parcheggi scambiatori, all’intermodalità sempre più diffusa – e politiche tariffarie che incentivino il trasporto pubblico rispetto a quello privato, a scapito della sosta più vantaggiosa a due passi dalla destinazione che vogliamo raggiungere: questo solo per fare qualche esempio».

Ma tutto questo potrebbe non bastare, se non ci sono risorse: «Già oggi – dettaglia Middei – mancano 800 milioni del fondo nazionale per il Tpl, secondo associazioni di categoria e sindacati: fondi sufficienti solo a coprire l’inflazione, i maggiori costi, il nuovo contratto di lavoro. Per puntare ad un trasporto pubblico più capillare e frequente, con personale pagato di più – una delle cause croniche della carenza di autisti in tutta Italia – occorre coinvolgere tutti gli attori, pubblici, privati, del terzo settore e dell’ambientalismo, e investire a livello nazionale e locale, per spostare le persone dai mezzi privati ai bus. Senza questi sforzi, si resta fermi. In tutti i sensi».

Franco Middei è Amministratore Delegato di at-autolinee toscane, la società toscana del gruppo Ratp Dev Italia, che gestisce il trasporto pubblico su gomma in tutta la regione toscana, da settembre 2025. Middei è un manager di grande esperienza nel settore del trasporto pubblico, dove ha lavorato per 28 anni, con incarichi molteplici. Di formazione giuridica, Middei ha, tra le altre, una vasta esperienza nella gestione dei processi di trasformazione e efficientamento aziendale, nel procurement pubblico e privato e nella regolazione dei contratti di concessione dei servizi di trasporto pubblico locale.

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