Andare a letto presto è importante per invecchiare bene
Andare a letto presto la sera aiuta ad invecchiare più lentamente: lo dice la scienza.
Da sempre il mondo si divide in nottambuli e mattinieri. I primi sono quelli che hanno sempre avuto l’abitudine di fare le nottate a studiare o lavorare, andando a letto alle 4 del mattino per poi svegliarsi intorno a mezzogiorno. I secondi invece, sono quelli che non temono una sveglia all’alba e iniziano molto presto la giornata. Ma ecco una brutta notizia per i night owls: gli early birds sono quelli che molto probabilmente invecchieranno meglio.
Perché andare a letto presto aiuta a rimanere giovani

Foto IPA
La spiegazione scientifica del perché andare a letto presto rallenti l’invecchiamento parte da un meccanismo che tutti possediamo ma che spesso ignoriamo: il ritmo circadiano.
Si tratta dell’orologio biologico che regola ogni processo vitale, dalla temperatura corporea alla produzione ormonale, fino alla rigenerazione cellulare. Quando il ritmo circadiano è in equilibrio, le cellule lavorano in modo ottimale per riparare i danni del giorno, un processo che avviene soprattutto nelle prime ore della notte, quando la melatonina raggiunge il suo picco.
Gli studi della National Institutes of Health e dell’Harvard Medical School confermano che la qualità e l’orario del sonno influenzano direttamente il modo in cui la pelle si rigenera, come vengono riparati i tessuti e quanto velocemente compaiono segni di stanchezza o invecchiamento.
La pelle di chi va a letto tardi infatti, mostrava segni di disidratazione, perdita di tono ed elasticità, una maggiore perdita d’acqua (TEWL), una maggior produzione di sebo e più rughe. Il risultato? Una pelle dalla barriera cutanea compromessa e una composizione del microbiota cutaneo poco diversificata.
Andare contro questo orologio naturale ha un prezzo. Chi rimane sveglio fino a tardi tende a produrre più cortisolo, l’ormone dello stress che accelera l’invecchiamento cutaneo, riduce la sintesi di collagene e rende l’incarnato più spento. Ecco perché le persone abituate ad andare a letto presto e svegliarsi presto spesso mostrano un aspetto più riposato e una pelle più luminosa, perché permettono al corpo di lavorare nei tempi per cui è programmato.
Quante ore di sonno servono per invecchiare bene
Le ricerche più aggiornate concordano sul fatto che gli adulti abbiano bisogno di dormire tra le sette e le nove ore per notte. Una quantità inferiore altera la memoria, rallenta il metabolismo e influisce sulla produzione di ormoni chiave per la giovinezza cellulare.
Dormire troppo poco non solo rende più difficile concentrarsi, ma porta a un aumento delle molecole infiammatorie che accelerano l’invecchiamento cutaneo e sistemico. Per benefici reali, conta non solo quanto si dorme, ma anche quando: anticipare l’orario di addormentamento permette di sincronizzare il riposo con il naturale picco di melatonina, amplificandone l’effetto rigenerante.
Come andare a letto presto senza stravolgere la propria vita
Cambiare routine e imparare come andare a letto presto non richiede rivoluzioni, ma costanza. Il corpo risponde bene alle abitudini regolari e percepisce l’orario come un segnale.
Creare una routine serale ripetitiva, mantenere luci soffuse, ridurre gli stimoli digitali e dare al cervello il tempo di decomprimere favorisce un rilascio naturale di melatonina. Il sonno arriva più facilmente e, notte dopo notte, spostarsi verso orari sempre più anticipati diventa spontaneo.
Anche la temperatura della stanza, mai eccessivamente calda, accompagna meglio il processo di addormentamento perché favorisce il naturale calo termico del corpo.
Andare a letto presto e dormire bene: una strategia antiage efficace
Dormire profondamente è una delle più potenti pratiche antiage che si possano adottare. Ma andare a letto presto non è sufficiente: anche la qualità del sonno è fondamentale.
Le cellule cutanee lavorano al massimo durante la fase REM e nella fase di sonno profondo, quando la pelle aumenta la produzione di collagene, attiva processi antiossidanti e ripara le microlesioni provocate dagli stress quotidiani.
Una notte insonne invece, si riflette immediatamente sul viso: incarnato spento, occhiaie marcate e tono meno compatto. Questo accade perché, se il sonno si interrompe, i cicli di rigenerazione cellulare vengono interrotti a loro volta e il corpo non riesce a completare i processi che aveva iniziato.
Anche i risvegli notturni frequenti hanno un peso. Possono dipendere da stress, alimentazione troppo ricca prima di dormire, esposizione a schermi o stimoli intensi nelle ore serali. Ogni interruzione del sonno rappresenta un piccolo shock per l’organismo, che aumenta la produzione di cortisolo e rallenta i processi riparativi. Non è un caso se chi riesce a dormire in modo continuo tende ad avere una pelle più elastica e un aspetto più giovane nel tempo.
Scoprite anche come stimolare la rigenerazione cellulare con il digiuno intermittente.
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