Sarkozy di nuovo nei guai. La Corte di Cassazione lo condanna per gli extra costi della campagna 2012
Bruxelles – La Corte di Cassazione francese ha respinto il ricorso di Nicolas Sarkozy nel caso “Bygmalion”, legato alle fatturazioni false durante la campagna elettorale del 2012. La sentenza rende definitiva la condanna a un anno di carcere, di cui sei mesi da scontare senza condizionale, sancita nel febbraio 2024. Le modalità di esecuzione della pena saranno decise nei prossimi mesi dal giudice dell’esecuzione. Si esclude, però, il ritorno in carcere, visto che possono essere previsti metodi alternativi alla detenzione.
L’altro episodio
La condanna è la seconda definitiva per l’ex presidente e va aggiunta dunque a quella che lo ha portato in carcere il mese scorso. In quel caso erano contestati legami con la Libia di Gheddafi, accuse di corruzione e traffico di influenze durante la campagna presidenziale del 2007. Anche in quel caso la corte più alta di Francia aveva reso definitiva la condanna a un anno di carcere senza condizionale. In virtù di quelle accuse, Sarkozy è stato recluso dal 21 ottobre al 10 novembre, ed è ora in libertà vigilata e aspetta la decisione del giudice sulle modalità di esecuzione della restante pena.
Le spese doppie rispetto alla legge
Il verdetto arrivato oggi riguarda invece la campagna elettorale del 2012. Le responsabilità dell’allora presidente consistono nell’aver organizzato un giro di di fatture false, utili a far rientrare nei limiti di legge la spesa della corsa alla presidenza. A realizzarle fu la società Bygmalion, che ha dato il nome al caso. Secondo l’accusa, non si poteva escludere la conoscenza dei fatti da parte di Sarkozy, visto che i contabili lo avevano avvertito del superamento del tetto massimo di 22,5 milioni di euro, ma lui insistette per organizzare più eventi per sconfiggere l’altro candidato François Hollande, che stava guadagnando terreno. Le spese per la propaganda elettorale arrivarono alla cifra record di 43 milioni di euro, sforzo per altro inutile, vista la vittoria finale dell’avversario. L’ex presidente ha sempre respinto le accuse, definendole “favole”.
La linea difensiva rimane però la stessa nonostante la condanna. I suoi avvocati hanno annunciato che valuteranno, insieme all’ex presidente, la possibilità di presentare un ultimo ricorso davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo.
Qual è la tua reazione?
Mi piace
0
Antipatico
0
Lo amo
0
Comico
0
Furioso
0
Triste
0
Wow
0




