Esenzione IMU alle scuole private? Ecco l’emendamento che divide l’Italia

Novembre 27, 2025 - 21:06
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Esenzione IMU alle scuole private? Ecco l’emendamento che divide l’Italia

lentepubblica.it

Nell’ambito del dibattito sulla Legge di Bilancio 2026, sta suscitando diverse polemiche un emendamento presentato dalla Lega che mira a consentire ai Comuni, in deroga alle attuali norme sull’autonomia tributaria, di deliberare l’esenzione dall’Imposta Municipale Propria (IMU) per gli immobili in categoria catastale B/5, ovvero scuole e laboratori scientifici, quando ospitino scuole paritarie che erogano un servizio pubblico di istruzione.


Il testo prevede che l’esenzione sia rimessa alla potestà regolamentare dei Comuni.

Il tema si inserisce in un dibattito ormai decennale sul ruolo delle scuole paritarie nel sistema nazionale di istruzione, sull’effettiva applicazione della legge n. 62/2000 che ha riconosciuto la parità scolastica e sulla sostenibilità economica degli istituti non statali.

Inevitabilmente, la notizia ha immediatamente riacceso un dibattito politico e sociale già fortemente polarizzato: si tratta di un intervento necessario per garantire il pluralismo educativo o di un’agevolazione fiscale che consolida una disparità di trattamento tra istituzioni scolastiche pubbliche e private?

Esenzione IMU alle scuole private: l’emendamento che divide l’Italia

Il testo dell’emendamento presentato da Romeo (Lega) e depositato presso la Commissione Bilancio del Senato, prevede esplicitamente che “I comuni, nell’esercizio della propria autonomia regolamentare, in deroga all’art. 52 del d.lgs. n. 446/1997, possono deliberare l’esenzione dell’imposta municipale propria per gli immobili rientranti nella categoria B/5, ovvero delle scuole paritarie del sistema nazionale di istruzione di cui alla legge 10 marzo 2000, n. 62, sede di asili nido, scuola per l’infanzia e scuola primaria che svolgono un servizio pubblico di istruzione”.

Pur trattandosi di una facoltà e non di un automatismo, la previsione rischia di determinare un impatto significativo sul gettito fiscale degli enti locali, specie in quelle realtà in cui le scuole paritarie rappresentano una componente consistente del sistema scolastico territoriale.

Il sostegno della maggioranza

La maggioranza ha manifestato pieno sostegno alla proposta. La Premier Meloni e il Ministro dell’Istruzione Valditara hanno più volte ribadito la necessità di rafforzare la parità scolastica, vista come un diritto delle famiglie alla libertà educativa. L’incremento dei fondi statali per le scuole paritarie (da 800 a 886 milioni di euro) si iscrive nella stessa logica.

Diversa la posizione dell’opposizione e delle organizzazioni laiche. I partiti di centrosinistra e alcuni sindacati studenteschi hanno criticato l’emendamento, ritenendolo un ulteriore privilegio concesso al sistema privato, mentre la scuola pubblica continua a soffrire di cronica carenza di fondi, strutture fatiscenti e scarsità di personale. Organizzazioni come l’UAAR hanno parlato di una misura clericale, sottolineando il rischio di una privatizzazione strisciante del sistema d’istruzione e di un’erosione progressiva dei principi di universalità e uguaglianza.

Il dibattito pubblico sulla questione

Il dibattito sull’esenzione IMU per le scuole paritarie non può prescindere da una più ampia riflessione sul ruolo dello Stato nell’assicurare il diritto all’istruzione. L’art. 34 della Costituzione stabilisce chiaramente che “La scuola è aperta a tutti” e che i capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Costituzione sancisce l’impegno per la Repubblica di rendere effettivo questo diritto attraverso l’erogazione di borse di studio e assegni alle famiglie.

Tuttavia, se le politiche pubbliche continuano a indirizzarsi verso un sostegno economico – diretto o indiretto – alle scuole private, è lecito domandarsi se non si stia contribuendo ad aggravare le disuguaglianze nell’accesso all’istruzione. Agevolare fiscalmente le scuole paritarie rischia di istituzionalizzare un sistema a doppio binario, in cui la qualità dell’offerta educativa diventa proporzionale alle risorse economiche delle famiglie.

Nel frattempo, la scuola pubblica si trova ad affrontare sfide strutturali drammatiche, con edifici fatiscenti, carenza di docenti, servizi scolastici ridotti al minimo. L’assenza di un piano organico di investimenti pubblici rischia di rendere la scuola statale un luogo di rinuncia, nonostante essa rappresenti la principale espressione del diritto allo studio.

In definitiva, l’esenzione IMU per le scuole paritarie potrebbe costituire un beneficio selettivo in grado di alleggerire il carico fiscale per alcuni soggetti educativi. Tuttavia, nel contesto attuale, appare come una misura sbilanciata, che alimenta un sistema di disparità.

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