Firmato il rinnovo del CCNL Enti Locali 2022-2024: aumenti in busta paga e nuove tutele

Novembre 4, 2025 - 12:00
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Firmato il rinnovo del CCNL Enti Locali 2022-2024: aumenti in busta paga e nuove tutele

lentepubblica.it

Dopo oltre quindici mesi di trattative, è stato firmato il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) del comparto degli Enti Locali per il triennio 2022-2024.


L’accordo, siglato tra ARAN (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) e le organizzazioni sindacali CISL, UIL e CSA, interessa centinaia di migliaia di dipendenti di enti locali, regioni, province, comuni e camere di commercio.

Il nuovo contratto disciplina sia la parte economica sia quella normativa, introducendo una serie di misure che puntano a modernizzare la pubblica amministrazione locale e a migliorare la qualità della vita lavorativa dei dipendenti.

Aumenti in busta paga: circa 140 euro al mese in più

Dal punto di vista economico, l’intesa garantisce un incremento medio mensile lordo di 136,76 euro, calcolato su tredici mensilità. Si tratta di un aumento pari al 5,78% sul monte salari 2021, che con l’aggiunta dello 0,22% destinato al trattamento accessorio porta il beneficio complessivo a circa 140 euro mensili.

Una cifra significativa, che rappresenta un segnale di riconoscimento per il personale del comparto dopo anni di ristrettezze e di ritardi nei rinnovi contrattuali. Inoltre, parte dell’indennità di comparto sarà integrata nello stipendio base, con un effetto positivo anche sul calcolo di altri istituti retributivi come ferie, tredicesima e trattamento di fine rapporto.

Qui un approfondimento su come funzioneranno aumenti e arretrati.

Lavoro più flessibile e sostenibile

Tra le novità più apprezzate vi è l’introduzione di una forma di settimana corta. In via sperimentale e su base volontaria, i dipendenti potranno infatti distribuire le 36 ore settimanali di lavoro su quattro giornate, anziché cinque. L’obiettivo è favorire un migliore equilibrio tra vita privata e professionale, ottimizzando nel contempo l’organizzazione interna degli uffici.

Per la prima volta, inoltre, si riconosce il buono pasto anche ai lavoratori in smart working, una misura che equipara il personale in modalità agile a quello in presenza e che valorizza le nuove forme di lavoro introdotte dopo la pandemia.

Progressioni di carriera e qualifiche

Sul fronte dell’ordinamento professionale, il contratto proroga fino al 31 dicembre 2026 la possibilità di utilizzare procedure straordinarie di progressione tra le diverse aree, consentendo così agli enti di valorizzare le competenze interne e premiare l’esperienza maturata.

Per i dipendenti che ricoprono incarichi di Elevata Qualificazione (EQ), viene innalzato il tetto massimo della retribuzione di posizione da 18.000 a 22.000 euro. Un adeguamento che riconosce l’impegno e la complessità delle funzioni svolte da figure con responsabilità gestionali o tecniche di rilievo.

Un’attenzione particolare è riservata alla Polizia Locale: per gli operatori con incarichi di EQ viene introdotta la possibilità di cumulare l’indennità di ordine pubblico con gli incentivi economici derivanti dalle sanzioni del Codice della Strada.

Nuove relazioni sindacali e attenzione all’innovazione

Il testo contrattuale segna un’evoluzione anche nei rapporti tra amministrazioni e sindacati. D’ora in avanti, dopo la presentazione del Piano triennale dei fabbisogni di personale, dovrà tenersi un incontro di approfondimento con le rappresentanze sindacali, favorendo così una maggiore condivisione delle strategie di reclutamento e formazione.

L’Organismo Paritetico per l’Innovazione (OPI) viene rafforzato e dovrà riunirsi almeno due volte l’anno. Tra le materie di competenza rientrano i temi più attuali del lavoro pubblico: la transizione ecologica e digitale, l’introduzione dell’intelligenza artificiale nei processi amministrativi, ma anche la prevenzione dello stress lavoro-correlato e del burn out, due fenomeni sempre più diffusi tra i lavoratori pubblici.

Maggiore tutela per la salute e il benessere del personale

Il nuovo CCNL interviene anche sul piano sociale e sanitario, ampliando le forme di protezione per i dipendenti. Una delle innovazioni più significative è la previsione del patrocinio legale a carico dell’ente in tutti i gradi di giudizio per i lavoratori che subiscano aggressioni da parte di terzi durante lo svolgimento delle proprie mansioni. Una garanzia importante per chi opera quotidianamente a contatto diretto con il pubblico.

Sono inoltre estese le casistiche di malattia escluse dal periodo di comporto, cioè dal limite massimo di assenze retribuite. In particolare, vengono ricomprese terapie salvavita, visite specialistiche, esami diagnostici e controlli di follow-up, riconoscendo ai dipendenti l’intera retribuzione durante tali periodi.

Sul fronte del welfare aziendale, il contratto amplia le possibilità di utilizzo delle misure di benessere integrativo, includendo anche iniziative di mobilità sostenibile, come incentivi per chi utilizza mezzi ecologici per recarsi al lavoro. Inoltre, per i lavoratori con particolari esigenze familiari o di salute, si  concede la possibilità di aumentare i giorni di lavoro agile o da remoto, previa contrattazione decentrata.

Regole più chiare per chi lavora su turni

Un’altra novità riguarda il personale turnista: se in occasione di una festa infrasettimanale non è prevista la prestazione lavorativa, quella giornata sarà considerata a tutti gli effetti come festiva, ma senza generare debiti orari o necessità di recupero. Una modifica che chiarisce una questione spesso fonte di contenziosi e malintesi.

Un compromesso tra innovazione e sostenibilità

Nella dichiarazione che accompagna la firma, il presidente dell’ARAN ha sottolineato come il nuovo accordo rappresenti «un punto di equilibrio tra le legittime aspettative del personale e la sostenibilità complessiva del sistema». Secondo il presidente, le innovazioni introdotte – dalla flessibilità organizzativa alle nuove tutele sociali – testimoniano la capacità della contrattazione pubblica di adattarsi alle trasformazioni del mondo del lavoro, mantenendo al tempo stesso elevati standard di efficienza dei servizi locali.

L’accordo, ha aggiunto, arriva anche grazie agli interventi del ministro Zangrillo nella legge di bilancio 2026 e all’imminente apertura della nuova tornata contrattuale 2025-2027, che ha creato le condizioni politiche ed economiche per sbloccare una trattativa ferma da oltre un anno.

Il testo della pre-intesa

Qui il documento completo.

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