L’Italia soffre ma non si arrende, all’orizzonte un ‘fragile domani’
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Il CISF, Centro Internazionale Studi Famiglia, collegato con periodici di area Cattolica, ha presentato il proprio studio annuale sulle famiglie, Family Report 2025.
Il lavoro di ricerca sociodemografica presenta un panorama a tratti allarmante, seppure ancora ancorato e tenuto insieme dalla struttura cardine del nostro ordinamento sociale, la famiglia.
Il fragile domani tra ansie e paura del futuro
È la famiglia che supplisce a tante carenze infrastrutturali e che interviene a sostenere i componenti più fragili, permettendo a tutto il tessuto sociale di resistere alle violente onde della crisi, alla disoccupazione e allo svuotarsi di valori di molte istituzioni. Un ritratto complesso e profondamente umano quello che emerge dal rapporto “Il fragile domani” che fotografa un Paese in affanno nel quale ben sei italiani su dieci dichiarano di aver sofferto di ansia e stress nel 2024.
Al microscopio 1600 famiglie
Il lavoro di ricerca è stato pubblicato da Edizioni San Paolo, ha visto il Centro Internazionale Studi Famiglia, in collaborazione con Eumetra, intervistare e analizzare un campione rappresentativo di 1.600 famiglie italiane. Al centro dell’indagine i temi delle relazioni e del benessere psicologico dei nuclei familiari, il rapporto con le nuove tecnologie, con il mondo fuori e quello tra generazioni.
La famiglia salva dal pessimismo
Dal rapporto è chiaro come sia proprio la famiglia la vera ancora di salvezza dell’intero sistema sociale che funge anche da sostegno psicologico oltre che materiale, tanto da fare da baluardo verso paure e pessimismo. Oltre la metà degli italiani, infatti, il 57%, guarda al futuro del Paese con pessimismo scegliendo la risposta “peggiorerà” rispetto alla situazione ‘generale’, ma quando fa riferimento alla propria famiglia, la percezione cambia: il 56,7% prevede stabilità.
Paura per la salute ed la situaizone economica
Paure che si uniscono a difficoltà economiche diffuse, con un dato che mostra come nel 2024, il 32,5% delle famiglie ha rinunciato a spese per il benessere personale, il 32,4% per la casa, e il 18,5% per la salute. Proprio a salute rimane la principale fonte di preoccupazione per quasi un italiano su due, (45,2%) seguono le difficoltà economiche che sono comunque connesse a molte rinunce (34,7%) e la questione del lavoro (32,2%). Il campione femminile si dichiara più preoccupato per la salute, propria ma anche quella dei propri cari dei quali si prende cura (48%) seguono nella scala delle preoccupazioni, soldi e relazioni con i figli. Gli uomini accusano maggiore stress e carico di ansia per quello che capita in tema di lavoro.
La cura degli anziani schiaccia le ‘generazione sandwitch’
Sempre più complesso, in mezzo a tante difficoltà, prendersi cura degli anziani. I ricercatori definiscono questa condizione quella di “generazione sandwich” per individuare una generazione di adulti, spesso non più giovanissimi, schiacciata tra la cura dei figli e quella dei genitori anziani. Un dato che si avvicina all’emergenza nel nostro Paese, con quasi una famiglia su due in questa condizione, il 42,6% delle famiglie con figli che si occupa anche di parenti non autosufficienti. Se valutiamo che gran parte di questo peso grava sulla parte femminile della famiglia, da qui anche il dato dello stress e preoccupazione appeno visto, scopriamo anche come oltre la metà (53%) di queste dichiara di sentirsi più spesso sopraffatta dai compiti di caregiving rispetto a quelli genitoriali.
Sociografia dei nuovi genitori
Proprio il ruolo genitoriale viene esaminato in dettaglio, dando luogo ad una ‘sociografia’, un ritratto di stili di vita delineati da caratteristiche sociali e demografiche. Il report individua e caratterizza, ai fini di raggrupparle al meglio, quattro grandi categorie di genitori italiani:
- i domatori (36,7%), rigidi, dettatori di regole, presenti;
- i disarmati (24,4%), insicuri e sopraffatti dal quotidiano;
- gli accompagnatori (15,7%), capaci di ascolto ma anche di guida;
- i liberi battitori (23,2%), più permissivi e liberi, anche nella propria vita indipendenti.
La paura della solitudine per i giovani
Proprio i giovani appaiono come il gruppo sociale in maggiore sofferenza e difficoltà. Se da una parte la libertà resta un traguardo lontano, visto il dato che individua il 74,1% di chi vive ancora con i genitori in una condizione economica medio-bassa, dall’altro rimanere in famiglia appare come una scelta proprio alla ricerca di quel conforto e sostegno anche emotivo. Infatti chi riuscito a conquistare l’indipendenza economica dichiara poi di soffrire per la solitudine della propria quotidianità. Mangiare da soli, vivere da soli, sentirsi soli è una condizione che, secondo le risposte degli intervistati che genera sofferenza e rappresenta un vero fattore di vulnerabilità emotiva.
Pet terapy per cuori solitari
Ecco come si vada alla ricerca, sempre più di nuovi sistemi per bilanciare l’equilibrio affettivo sempre più a rischio. Sia in famiglia che fuori, per i sempre più single, l’animale domestico diviene una presenza centrale nella vita di molti italiani. Il 59,8% delle famiglie italiane ha almeno un animale domestico, percentuale che sale al 71% tra le coppie con figli e al 74,9% nei nuclei monogenitoriali. Un segnale chiaro di come l’animale d’affezione divenga un ‘pezzo’ della famiglia, ne è parte integrante nella quotidianità fatta di passeggiate e coccole, spesso come risposta al bisogno di legame e di presenza. È questo ciò che molti studi sociali hanno individuato e definito come il fenomeno del “dog parenting”, che vede il cane, il gatto ma anche l’animale esotico, diventare un “figlio emotivo” a tutti gli effetti e colmare quei bisogni sempre meno riempiti da figli e soddisfazioni professionali.
La pervasività dei media genera conflitti familiari
Ultimo spunto di riflessione è offerto dal tema delle tecnologie e delle connessioni. La tecnologia è entrata di diritto nella vita degli Europei dei cittadini del mondo, anche nelle aree più remote è nel quotidiano di ciascuno di noi. La pervasività dei nuovi media generare frizioni generazionali visto che il 55,4% segnala conflitti legati all’uso del cellulare nelle famiglie con figli minorenni. In crisi davanti agli schermi dei cellulari vanno anche le coppie, con il 30,5% che dichiara malumori circa l’eccessivo utilizzo nella coppia. Più della metà degli intervistati rimane comunque al passo con i tempi e affronta molte delle sfide quotidiane con il sostegno delle moderne tecnologie e dell’intelligenza artificiale, visto come il 58,4% delle famiglie utilizzi ChatGPT quotidianamente, sia per l’informazione dei figli che per scopi scolastici.
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