Italia entra nell’Alleanza Europea per l’Energia Nucleare – Svolta nella strategia energetica

L’Italia aderisce all’Alleanza Europea per l’Energia Nucleare: una decisione storica per la sicurezza e la transizione energetica. Reazioni, obiettivi e scenari futuri.

Giugno 18, 2025 - 08:57
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Italia entra nell’Alleanza Europea per l’Energia Nucleare – Svolta nella strategia energetica

Roma, 18 giugno 2025 – Con una mossa che segna una svolta decisiva nella politica energetica nazionale, l’Italia ha ufficializzato oggi il suo ingresso nell’Alleanza Europea per l’Energia Nucleare. La firma è avvenuta a Bruxelles nel corso di un vertice straordinario convocato dalla Commissione Europea, alla presenza dei ministri dell’Energia dei Paesi membri e di rappresentanti della Commissione.

La decisione, attesa da settimane, è stata annunciata dal Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, che ha definito l’ingresso nell’Alleanza «un atto di responsabilità verso le future generazioni» e «un tassello strategico nella transizione energetica del Paese».

Una svolta che rompe un tabù lungo 37 anni

L’adesione all’Alleanza rappresenta un cambio di rotta netto rispetto alla posizione storica dell’Italia, che dal referendum del 1987 aveva progressivamente abbandonato il nucleare. Ma le nuove sfide legate alla sicurezza energetica, alla decarbonizzazione e alla dipendenza dalle fonti fossili estere hanno riaperto il dibattito e portato il governo a riconsiderare l’atomo come parte della strategia nazionale.

L’Alleanza Europea per l’Energia Nucleare, lanciata nel 2023 su iniziativa di Francia e altri dodici Paesi UE, promuove la cooperazione nello sviluppo di reattori di nuova generazione, con particolare attenzione ai piccoli reattori modulari (SMR), considerati più sicuri, efficienti e flessibili rispetto ai modelli tradizionali.

Le motivazioni del governo

Il governo Meloni ha motivato la scelta con ragioni di sicurezza, sostenibilità e competitività. «Il nucleare di nuova generazione – ha spiegato Pichetto Fratin – non è in alternativa alle rinnovabili, ma complementare. Serve una produzione stabile e programmabile, senza emissioni di CO₂, per garantire l’indipendenza energetica e contenere i costi per famiglie e imprese».

Secondo fonti del Ministero, l’ingresso nell’Alleanza non implica al momento un calendario immediato per la costruzione di nuove centrali, ma permetterà all’Italia di partecipare a progetti di ricerca, innovazione e formazione congiunti, oltre che ad accedere a fondi europei dedicati allo sviluppo del settore.

Reazioni contrastanti

L’annuncio ha suscitato reazioni divergenti. Da un lato, favorevoli le principali associazioni industriali e parte del mondo accademico, che vedono nel nucleare un’opportunità per rilanciare l’industria italiana e ridurre le emissioni in linea con gli obiettivi Net Zero 2050. Dall’altro, forti critiche sono arrivate da associazioni ambientaliste, movimenti antinucleari e alcune forze politiche di opposizione, che paventano i rischi legati alla sicurezza, alla gestione delle scorie e ai costi elevati.

Legambiente ha definito la scelta «un passo indietro», mentre Greenpeace Italia ha annunciato nuove mobilitazioni: «Non è questo il futuro dell’energia. Le risorse andrebbero investite su rinnovabili vere e su una rete intelligente».

Prossimi passi

L’Italia, ora parte attiva dell’Alleanza, parteciperà nei prossimi mesi ai tavoli tecnici europei dedicati alla definizione di standard comuni, progetti pilota e strategie condivise per l’implementazione dell’atomo nella transizione verde.

Il ritorno del nucleare nel dibattito italiano è solo all’inizio, ma l’ingresso nell’Alleanza rappresenta un segnale politico forte. Dopo anni di stallo, il Paese sembra pronto a rimettere l’energia atomica sul tavolo delle scelte strategiche per il proprio futuro energetico.

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Redazione Redazione Eventi e News