La crociata di Urso contro il Green Deal: “L’Europa è assediata, siamo qui per liberarla”

Ottobre 29, 2025 - 17:00
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La crociata di Urso contro il Green Deal: “L’Europa è assediata, siamo qui per liberarla”

Bruxelles – Ora che la breccia nell’architettura europea del Green Deal è aperta, l’Italia è decisa a guidare il fronte degli smantellatori. “L’Europa è assediata, noi siamo qui per liberarla”, ha proclamato il ministro per le Imprese e per il Made in Italy, Adolfo Urso, a Bruxelles per incontrare sei commissari europei e chiedere loro “riforme radicali”. Dallo stop ai motori endotermici ai target climatici fissati dall’Ue, la furia revisionista investe i file sulla transizione verde in maniera trasversale, ma soprattutto mira a “rimuovere l’ideologia che ha soffocato l’industria e il lavoro europei”.

Il governo italiano è in prima linea da tempo, e ha trovato ora una preziosissima spalla nella Germania del cancelliere Friedrich Merz. Le due maggiori manifatture d’Europa guidano insieme “il fronte delle riforme”. L’hanno mostrato anche al vertice europeo della scorsa settimana, dove secondo Urso “è emersa finalmente la volontà di cambiare, di agire subito con determinazione, responsabilità e visione strategica”.  Dall’automotive alle industrie energivore – “siderurgia, chimica, carta, vetro, ceramica, cemento”, ha elencato il ministro – bisogna rimuovere “lacci e lacciuoli” e “coniugare la sostenibilità ambientale con quella economica e sociale”.

Urso, dopo che il Consiglio europeo ha messo per iscritto il principio della neutralità tecnologica e chiesto flessibilità e clausole di revisione per gli obiettivi climatici dei 27, non ha perso tempo. È partito alla volta di Bruxelles con un’agenda fittissima: oggi incontrerà in fila la vicepresidente dell’esecutivo Ue responsabile della sovranità tecnologica, Henna Virkunnen, il vicepresidente con delega alla coesione, Raffaele Fitto, il commissario per la Difesa, Andrius Kubilius, il vicepresidente titolare del portafoglio per l’industria, Stéphane Séjourné, il commissario responsabile per il clima Wopke Hoekstra. Domani, di ritorno a Roma, il ministro vedrà infine Maroš Šefčovič, vicepresidente della Commissione europea responsabile per il commercio.

I temi sul tavolo sono tanti. L’automotive e la revisione del regolamento che impone lo stop alla produzione di motori a benzina e diesel entro il 2035, le flessibilità da garantire per ridurre del 90 per cento le emissioni rispetto ai livelli del 1990 entro il 2040, e poi l’allargamento delle maglie del CBAM, il meccanismo di aggiustamento del carbonio alle frontiere, e dell’ETS, il sistema di scambio di quote di emissioni.

Per Urso, è “finalmente emerso con chiarezza che la Commissione riconosce il valore della neutralità tecnologica, cioè della libertà tecnologica“. Un principio che l’Italia vuole declinare – per quanto riguarda l’automotive – insistendo sull’utilizzo di biocarburanti, “che rappresentano una frontiera avanzata proprio per il sistema produttivo italiano”. Sui target climatici, la linea del governo è che “il problema non sono gli obiettivi, ma le modalità per raggiungerli”. D’altra parte, per Urso tali “obiettivi, così come sono stati ideati, certamente fanno parte dell’ideologia”.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia