La riscossa del retail londinese: New Bond Street è ora la via più cara del mondo
New Bond Street conquista il primato mondiale: la via londinese diventa la più costosa al mondo, superando Via Montenapoleone a Milano e la Fifth Avenue di New York. Questo è il dato più significativo emerso dal report ‘Main Streets Across the World 2025’ pubblicato da Cushman & Wakefield, che monitora l’andamento dei canoni retail sulle high street più prestigiose del mondo. New Bond Street ha registrato una crescita del +22% degli affitti nell’ultimo anno, arrivando a superare i 2.230 dollari al piede quadrato (ovvero circa 21.000 €/m².) mentre, al contrario, gli affitti delle principali vie del lusso di Milano (circa 20.000 €/m²) e New York (circa 16.000 €/m²) sono rimasti stabili. Il resto della top five rimane stabile, con Tsim Sha Tsui a Hong Kong e Avenue des Champs-Élysées a Parigi che mantengono rispettivamente la quarta e la quinta posizione.
Il sorpasso londinese conferma il ritrovato appeal retail della capitale britannica, che – in parallelo al tentativo di rilancio della London fashion week – sta vivendo un nuovo ciclo di slancio dopo la crisi retail post-Brexit e il rallentamento dovuto alla pandemia, non solo per il lusso ma anche per i brand premium e mass market. Infatti, nell’ultimo anno anche vie dello shopping come Oxford Street hanno registrato un boom di aperture: da Topshop (rientrato sotto nuova proprietà) fino a operatori internazionali come Ikea, che ha inaugurato un flagship di nuova generazione.
Nell’ultimo anno numerosi brand globali hanno scelto Londra per nuovi debutti o ampliamenti, segnale di una ritrovata fiducia nella città come hub strategico per il mercato europeo. Il fenomeno coinvolge anche marchi fashion e lifestyle che vedono nella capitale non solo un mercato locale, ma una piattaforma di visibilità internazionale. Questo, infatti, è il caso di Skims che ha scelto Regent Street per il suo debutto in Uk (previsto per l’estate 2026), di Phoebe Philo che aprirà a Mount Street il suo primo negozio, ma anche di Prada che lo scorso marzo ha investito 250 milioni di sterline (circa 283 milioni di euro al cambio di oggi) per acquistare l’edificio che ospita la boutique Miu Miu proprio su New Bond street.
In generale, il rapporto di Cushman & Wakefield conferma la resilienza del retail fisico di alta gamma, con una crescita media globale dei canoni prime pari al +4,2 per cento. I dati però rilevano che l’area americana è quella che performa meglio (+7,9%), mentre l’Europa registra un aumento più moderato (+4%) e la regione Asia-Pacifico si assesta su un +2,1 per cento. In Italia, nonostante la perdita del primato, Via Montenapoleone rimane saldamente nella top 3 mondiale, sostenuta da una domanda internazionale costante e dalla scarsità strutturale di spazi disponibili.
Oltre ai valori immobiliari, il report evidenzia un’evoluzione strutturale del retail: il negozio fisico torna al centro della strategia omnicanale. Le boutique sulle vie principali non sono più solo punti vendita, ma strumenti di comunicazione globale, hub esperienziali e driver di riconoscibilità per i brand del lusso e del contemporary fashion. La presenza in una main street diventa dunque un asset competitivo chiave per intercettare turisti ad alto potere d’acquisto e amplificare il valore del marchio anche sul digital.
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