Sabato della settimana dopo la Dedicazione

Ottobre 26, 2025 - 03:30
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Sabato della settimana dopo la Dedicazione

ALL’INGRESSO  
«Venite, benedetti del Padre mio,
ricevete in eredità il regno preparato per voi
fin dalla creazione del mondo,
perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare,
ho avuto sete e mi avete dato da bere».

ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA
O Dio onnipotente e misericordioso, che hai colmato di gioia il beato presbitero Carlo [Gnocchi] nell’opera educativa dei giovani e nell’attenzione ai piccoli e ai poveri, per sua intercessione dona anche a noi la forza di dedicarci a un generoso servizio dei più deboli.
Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

LETTURA Dt 18, 9-14
Lettura del libro del Deuteronomio

In quei giorni. Mosè disse: «Quando sarai entrato nella terra che il Signore, tuo Dio, sta per darti, non imparerai a commettere gli abomini di quelle nazioni. Non si trovi in mezzo a te chi fa passare per il fuoco il suo figlio o la sua figlia, né chi esercita la divinazione o il sortilegio o il presagio o la magia, né chi faccia incantesimi, né chi consulti i negromanti o gli indovini, né chi interroghi i morti, perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore. A causa di questi abomini, il Signore, tuo Dio, sta per scacciare quelle nazioni davanti a te. Tu sarai irreprensibile verso il Signore, tuo Dio, perché le nazioni, di cui tu vai ad occupare il paese, ascoltano gli indovini e gli incantatori, ma quanto a te, non così ti ha permesso il Signore, tuo Dio».

SALMO Sal 96 (97)

Il Signore regna: esulti la terra.

Il Signore regna: esulti la terra,
gioiscano le isole tutte.
Nubi e tenebre lo avvolgono,
giustizia e diritto sostengono il suo trono. R

Un fuoco cammina davanti a lui
e brucia tutt’intorno i suoi nemici.
Le sue folgori rischiarano il mondo:
vede e trema la terra. R

I monti fondono come cera davanti al Signore,
davanti al Signore di tutta la terra.
Annunciano i cieli la sua giustizia,
e tutti i popoli vedono la sua gloria. R

EPISTOLA Rm 1, 28-32
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, poiché i pagani non ritennero di dover conoscere Dio adeguatamente, Dio li ha abbandonati alla loro intelligenza depravata ed essi hanno commesso azioni indegne: sono colmi di ogni ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d’invidia, di omicidio, di lite, di frode, di malignità; diffamatori, maldicenti, nemici di Dio, arroganti, superbi, presuntuosi, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia. E, pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo le commettono, ma anche approvano chi le fa.

VANGELO Lc 5, 1-11
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca

In quel tempo. Mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, il Signore Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca. Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

DOPO IL VANGELO
Ascolta, Signore, la mia voce.
Io grido: abbi pietà di me, rispondimi!
Il mio cuore ripete il tuo invito:
«Cercate il mio volto!».
Il tuo volto, Signore, io cerco.

A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA
O Dio, che hai suscitato nella tua Chiesa il beato Carlo, infaticabile seminatore di speranza nell’ora della prova e del dolore, concedi a noi il suo stesso amore evangelico, e fa’ che si compia nel mondo l’avvento del tuo regno di carità e di pace.
Per Cristo nostro Signore. Amen

SUI DONI
Accogli, Padre santo, questi doni per il sacrificio della nuova alleanza, e, nella memoria del beato presbitero Carlo, che ha unito il dolore innocente dei tuoi figli al mistero della redenzione, insegnaci a dimorare sempre nell’amore di Cristo Signore, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen

PREFAZIO
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza rendere grazie sempre, qui e in ogni luogo, a te, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno per Cristo Signore nostro. In questo giorno celebriamo le opere del tuo amore, che risplendono nel beato presbitero Carlo. Educatore instancabile, egli dedicò tutta la vita ai giovani e, insegnando loro a donarsi senza riserve, li guidò sulla via della santità perfetta. Per tua grazia, o Padre, seppe riconoscere l’immagine del Cristo negli occhi dei piccoli e nel volto degli uomini afflitti dal dolore. Fu vicino ai tuoi figli nel momento della più difficile prova, certo che con tutta la creazione noi gemiamo interiormente, aspettando la redenzione del nostro corpo. Ammiràti dall’esempio del tuo servo beato, ci uniamo con lui alle schiere degli angeli e dei santi che in cielo inneggiano alla tua gloria e unanimi a te innalziamo l’inno di lode: Santo

ALLO SPEZZARE DEL PANE  
«Lasciate che i bambini vengano a me
– dice il Signore –;
a chi è come loro appartiene il regno di Dio».

ALLA COMUNIONE  
Quello che è vero, quello che è nobile,
quello che è giusto, quello che è puro,
quello che è amabile, quello che è onorato,
ciò che è virtù e ciò che merita lode,
questo sia oggetto dei vostri pensieri.
E il Dio della pace sarà con voi!

DOPO LA COMUNIONE
Il sacramento che abbiamo ricevuto, o Signore, accenda in noi, pellegrini sulla terra, lo stesso desiderio di camminare verso l’eternità che animò il beato presbitero Carlo e ci ottenga di raggiungere con lui la gioia della vita senza fine.
Per Cristo nostro Signore. Amen

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LITURGIA VIGILIARE VESPERTINA della I domenica dopo la Dedicazione

VANGELO DELLA RISURREZIONE Gv 21, 1-14
Annuncio della Risurrezione del Signore Nostro Gesù Cristo secondo Giovanni

Dopo questi fatti, il Signore Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla. Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri. Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.

ORAZIONE
Donaci, o Padre, un animo lieto, e il mistero pasquale, celebrato con gioia, ci protegga sempre e ci salvi.
Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

Seguono le letture della liturgia domenicale

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