Manovra, tensione nel centrodestra tra tagli al cinema e Metro C di Roma

Ottobre 26, 2025 - 04:30
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Manovra, tensione nel centrodestra tra tagli al cinema e Metro C di Roma

Resta alta la tensione nel centrodestra sulla manovra economica 2025. Ai nodi legati alle banche e agli affitti brevi, si aggiungono ora i possibili tagli alla Metro C di Roma e al fondo per il cinema, che agitano la maggioranza in vista del passaggio parlamentare della legge di bilancio.

Il vicepremier Antonio Tajani, parlando a un convegno dell’Ania, sottolinea: “Non ho una visione punitiva nei confronti delle assicurazioni e delle banche” e nella redazione della manovra ha cercato di evitare di trattarle come “mucche da mungere”, spiegando che tale approccio spaventerebbe i mercati e danneggerebbe l’economia italiana. Tajani ribadisce anche l’importanza di non tagliare le risorse destinate alla Metro C di Roma, al collegamento Afragola-Napoli e alla metro di Milano.

Scontro interno e citazioni di Pinocchio

Le dichiarazioni di Tajani provocano la reazione dell’alleato Maurizio Lupi, secondo cui “nessuno nel centrodestra considera le banche mucche da mungere”. Ne nasce un battibecco tra i due leader, con Tajani che ironizza citando la fiaba di Carlo Collodi: “Lupi è un po’ Pinocchio, ma lo perdono… nessuno sapeva nulla dei tagli alla Metro C o delle tasse sugli affitti”. Lupi replica citando il “Grillo Parlante” e conferma che sul contributo delle banche la maggioranza ha discusso puntualmente ogni provvedimento.

In serata, Tajani cerca di smorzare le tensioni assicurando che “nessun rischio” per la tenuta della maggioranza deriverà dal confronto: “Il centrodestra non è una caserma, ma un luogo dove ci si confronta e discute”.

Tagli al cinema e battaglia parlamentare

Altro fronte caldo è il fondo per il cinema. La sottosegretaria leghista alla Cultura, Lucia Borgonzoni, conferma che il taglio è passato da 190 a 150 milioni, ma assicura che “c’è ancora margine per rifinanziarlo durante l’assestamento di bilancio”. Borgonzoni invita anche l’opposizione a dare un contributo costruttivo, mentre la minoranza non lesina critiche.

La segretaria del Pd, Elly Schlein, denuncia che la manovra “prevede crescita a zero e non mette sufficienti risorse sulla sanità pubblica”, e ironizza sul caos interno alla maggioranza. Il leader del M5S, Giuseppe Conte, critica la difesa di Tajani delle banche dagli extraprofitti, sottolineando il peso fiscale sui cittadini. Anche il segretario della Cgil, Maurizio Landini, evidenzia che la manovra non affronta il problema del fiscal drag, con un danno di oltre 25 miliardi a dipendenti e pensionati negli ultimi 3-4 anni.

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