Paesaggio lunare a due passi da casa: il borgo alieno nascosto tra calanchi e silenzio selvaggio
Tra Matera e la Val d’Agri, Aliano è un borgo sospeso sull’argilla, dove l’erosione ha scolpito un mondo alieno, reso eterno dalle pagine di Carlo Levi.
C’è un angolo della Basilicata, incastonato tra la provincia di Matera e la Val d’Agri, dove la realtà si fonde con l’immaginazione. Si chiama Aliano, un piccolo centro arroccato su uno sperone argilloso a 555 metri sul livello del mare, noto ai più per essere stato il luogo di confino dello scrittore Carlo Levi durante il fascismo, e da lui immortalato nel capolavoro Cristo si è fermato a Eboli.
Tuttavia, prima ancora di essere un luogo letterario, Aliano è un fenomeno geologico di rara bellezza. Il borgo è letteralmente circondato dai calanchi lucani, formazioni argillose che, modellate dall’erosione meteorica, hanno creato un paesaggio che definire “lunare” è riduttivo. Anfratti, pinnacoli e gole profonde si alternano in uno scenario surreale. Offrendo l’impressione di essere proiettati su un altro pianeta, un luogo dove la natura selvaggia e il silenzio regnano incontrastati.
Questa combinazione unica di natura ostile e memoria storica ha plasmato l’identità del borgo. Se in un primo momento il paesaggio può sembrare solitario, persino semi-abbandonato in alcune zone, è proprio questa quiete a permettere di cogliere appieno il messaggio di Levi e la bellezza aspra della Lucania più autentica.
I Calanchi, la Casa del Confino e i Segreti del Borgo
Visitare Aliano significa intraprendere un viaggio a doppio binario: quello geologico dei calanchi e quello letterario tracciato dallo scrittore torinese.
Il Parco Letterario Carlo Levi
Lo spirito dello scrittore è ancora palpabile in paese, che egli chiamava Gagliano. L’itinerario letterario tocca i luoghi chiave del romanzo:
La Casa di Confino: L’abitazione dove Levi trascorse il suo esilio è stata mantenuta volutamente “vuota”, rivestita di calce bianca, per evocare le sensazioni e le suggestioni che l’autore provò al suo arrivo. Sotto la casa si trova un antico frantoio ristrutturato che ospita il Museo della Civiltà Contadina.
La Tomba: Levi fu così legato a questa terra aspra da chiedere di essere sepolto nel cimitero di Aliano, dove riposa tuttora.
La Fossa del Bersagliere: Descritta nel romanzo, questa altura offre una vista spettacolare sui calanchi e sulle leggende locali, legate al brigantaggio e alla magia.

Passeggiando nel centro storico, caratterizzato da case costruite con mattoni crudi di argilla, si incontra una curiosa testimonianza della superstizione locale: la Casa con gli Occhi di Aliano. Questa dimora, una delle ultime nel centro storico, presenta sembianze di volto umano. Occhi, naso e bocca spalancata, con la funzione simbolica di scacciare gli influssi negativi e il malocchio dalle abitazioni.
Per chi è attratto dalla natura e dai ritmi lenti, i calanchi offrono diversi sentieri di trekking, noti come percorsi di paesologia legati al romanzo. Tra i più suggestivi c’è il percorso “Don Carlo e il suo periodo di confino”, di breve durata. O i tracciati più impegnativi come quello dedicato a “Giulia la Santarcangiolese”, perfetto per scoprire il cuore più selvaggio del territorio. Si consiglia di affrontare questi percorsi solo con scarpe da trekking, acqua e abbigliamento adeguato, data l’esposizione al sole e la natura argillosa del terreno.
La visita ad Aliano è un’esperienza che va oltre il classico turismo. È un incontro con la storia, la letteratura e una natura che non fa sconti. Sebbene l’accesso possa essere disagevole (la strada da Matera è dissestata), il panorama e le suggestioni del borgo, candidato anche a Capitale Europea della Cultura, valgono ogni fatica. È un luogo che chiede tempo, silenzio e contemplazione, ripagando il visitatore con un’autenticità che difficilmente si dimentica.
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