Si avvicina l'inizio dell'anno scolastico 2025/2026: cosa sapere e le novità

Agosto 21, 2025 - 01:00
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Si avvicina l'inizio dell'anno scolastico 2025/2026: cosa sapere e le novità

lentepubblica.it

Le vacanze estive sono ancora in corso, ma nelle scuole italiane è già tutto pronto per l’inizio del nuovo anno scolastico 2025/2026: ecco quando si tornerà in classe e quali saranno le principali novità.


Il nuovo anno scolastico si preannuncia infatti come un banco di prova non solo per gli studenti, ma anche per docenti e famiglie, chiamati ad affrontare cambiamenti che puntano a rafforzare il rispetto delle regole e la responsabilità individuale.

Come accade ogni anno, il calendario scolastico non è uniforme su tutto il territorio nazionale, ma viene definito dalle singole Regioni, a cui la Costituzione riconosce la competenza in materia. Questo significa che la data del rientro in classe cambia a seconda del luogo, con un’Italia che anche quest’anno si muove a più velocità.

Quando si ricomincia?

Il primo suono della campanella sarà a Bolzano l’8 settembre: la provincia autonoma, come da tradizione, mantiene un calendario anticipato rispetto al resto del Paese. Due giorni dopo, il 10 settembre, seguiranno la provincia di Trento, Piemonte, Veneto e Valle d’Aosta.

Dall’11 settembre si aggiungerà il Friuli Venezia Giulia, mentre la Lombardia ha deciso di posticipare di un giorno l’avvio, fissandolo al 12.

Il blocco più numeroso di Regioni ha scelto lunedì 15 settembre per la riapertura degli istituti: si tratta di Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sardegna, Sicilia, Toscana e Umbria.

Chiuderanno infine il calendario Calabria e Puglia, dove gli studenti rientreranno tra i banchi martedì 16 settembre.

In questo modo, la riapertura delle scuole italiane si distribuirà in un arco di oltre una settimana, dall’8 al 16 settembre, in base alle diverse scelte delle amministrazioni regionali, che tengono conto sia delle esigenze didattiche sia del contesto territoriale e turistico.

Giorni festivi e calendario scolastico

Le lezioni saranno sospese, oltre che tutte le domeniche, nelle principali festività nazionali:

  • 1° novembre (Ognissanti);

  • 8 dicembre (Immacolata Concezione);

  • 25 e 26 dicembre (Natale e Santo Stefano);

  • 1° gennaio (Capodanno);

  • 6 gennaio (Epifania);

  • lunedì di Pasqua;

  • 25 aprile (Anniversario della Liberazione);

  • 1° maggio (Festa del Lavoro);

  • 2 giugno (Festa della Repubblica);

  • festa del Santo Patrono.

Esami di Stato e sessioni straordinarie

Per la scuola secondaria di secondo grado, la prima prova scritta della maturità è fissata per il 18 giugno 2026 alle 8.30, con sessione suppletiva il 1° luglio. Gli esami di terza media si svolgeranno invece tra la fine delle lezioni e il 30 giugno, secondo le date stabilite dalle singole commissioni.

Anche per i percorsi di istruzione destinati agli adulti sono previste scadenze precise: la sessione ordinaria si terrà entro il termine dell’anno scolastico, mentre chi concluderà il percorso entro febbraio potrà sostenere l’esame straordinario tra il 2 febbraio e il 16 marzo 2026.

Le principali novità con l’inizio dell’anno scolastico 2025/2026

Il nuovo anno non porterà solo la ripresa delle lezioni, ma anche cambiamenti significativi decisi dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Due le misure che avranno un impatto immediato sulla vita quotidiana degli studenti: il divieto di smartphone e la riforma del voto in condotta.

Stop ai cellulari anche alle superiori

Dal prossimo settembre, l’utilizzo degli smartphone sarà bandito anche nelle scuole secondarie di secondo grado. Si tratta di un’estensione del divieto già applicato da tempo nelle elementari e nelle medie. La novità non riguarda soltanto l’uso personale: i telefoni non potranno essere utilizzati neppure come supporto didattico durante le lezioni.

La scelta, formalizzata con una circolare ministeriale dello scorso giugno, intende ridurre distrazioni e favorire una maggiore concentrazione in classe. Ogni istituto dovrà decidere in autonomia le sanzioni disciplinari da applicare in caso di violazione e predisporre soluzioni organizzative concrete. Tra le ipotesi già avanzate vi sono armadietti, contenitori sigillati o spazi dedicati dove lasciare i dispositivi all’ingresso.

La misura ha suscitato un ampio dibattito: da un lato c’è chi la considera un passo necessario per restituire centralità al rapporto diretto tra studenti e docenti; dall’altro, non mancano le critiche di chi teme che l’esclusione totale degli smartphone possa penalizzare le potenzialità educative legate al digitale.

Condotta sotto esame

Altra novità riguarda il comportamento. Con l’entrata in vigore dei decreti attuativi della riforma sul voto in condotta, ottenere un 6 allo scrutinio finale non sarà più una semplice formalità. Gli studenti che riceveranno questa valutazione dovranno sostenere un compito di cittadinanza, una prova pensata per verificare la comprensione delle regole della convivenza civile e delle responsabilità personali.

L’esito dell’esame sarà decisivo: la promozione alla classe successiva potrà infatti essere bloccata fino alla valutazione della prova. Sarà il consiglio di classe a stabilire se ammettere o respingere lo studente. L’obiettivo dichiarato è dare maggiore peso al comportamento, considerandolo al pari delle altre discipline scolastiche, e responsabilizzare gli alunni sul rispetto delle regole.

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