Von der Leyen vuole una intelligence Ue per reagire alle crisi globali

Anche l’Unione Europea avrà la sua intelligence, ma al momento non sarà come la CIA negli Stati Uniti o l’MI6 nel Regno Unito. Qualcosa di diverso, ma un gigantesco passo in avanti rispetto al passato. La Commissione Europea sta progettando la creazione di una nuova unità di intelligence interna, pensata per coordinare e utilizzare in modo più efficace le informazioni raccolte dai servizi segreti dei paesi membri. L’iniziativa, voluta dalla presidente Ursula von der Leyen, è ancora in fase di definizione ma rappresenta un passo importante verso un sistema di sicurezza comune europeo. Secondo quanto riportato dal Financial Times e confermato da portavoce della Commissione, il nuovo organismo sarà collocato all’interno del Secretariat-General, la struttura amministrativa che sostiene direttamente la presidente.
L’unità avrà un ruolo di analisi e coordinamento, non sarà un servizio segreto operativo ma un centro dedicato alla raccolta, valutazione e condivisione di informazioni strategiche tra le istituzioni europee e i governi nazionali, ma «il concetto è in fase di sviluppo e le discussioni sono in corso. Non è stato fissato alcun calendario», ha spiegato una fonte vicina al progetto, precisando che la futura struttura «si baserà sulle competenze già presenti nella Commissione e coopererà strettamente con i servizi competenti dell’EEAS», il Servizio Europeo per l’Azione Esterna.
La guerra in Ucraina, le campagne di disinformazione e la possibilità che gli Stati Uniti riducano il proprio sostegno militare all’Europa hanno spinto Bruxelles a rafforzare la propria autonomia strategica. L’obiettivo della nuova unità è quello di migliorare la capacità dell’UE di interpretare i dati e di rispondere rapidamente alle minacce ibride, dagli attacchi informatici alle interferenze politiche. «La Commissione non sta per mandare agenti sul campo», ha chiarito una delle fonti citate dal Financial Times. «I servizi segreti degli Stati membri sanno molto, e la Commissione sa molto. Serve un modo migliore per mettere insieme tutto questo e renderlo utile ai partner, creando un punto di raccordo per usare in modo più efficace ciò che già conosce».
Il progetto dell’unità di intelligence si aggiunge ad altre iniziative promosse da Ursula von der Leyen negli ultimi anni: la creazione di un “Security College” per i commissari europei, il finanziamento diretto alle forniture militari per l’Ucraina e il lancio del sistema satellitare Iris², che punta a rendere più autonome le comunicazioni strategiche dell’Unione.
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