Trentino, salvo un lupo. Il Consiglio di Stato ferma i fucili

Ottobre 16, 2025 - 11:00
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Trentino, salvo un lupo. Il Consiglio di Stato ferma i fucili

Dopo l’inspiegabile sentenza del Tar di Trento che aveva avallato la condanna a morte dei lupi, dopo alcune predazioni avvenute a malga Boldera, il Consiglio di Stato ha accolto le argomentazioni avanzate da Lav e da altre associazioni e ha sospeso l’esecuzione del decreto di uccisione emanato dal presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti.

Lupo salvo fino al 6 novembre

La sospensione è valida fino all’udienza che si terrà il 6 novembre, anche se l’efficacia del provvedimento termina in effetti con lo svuotamento delle malghe situate in Lessinia, che avverrà nei prossimi giorni. Di conseguenza il lupo è definitivamente fuori dal mirino dei fucili del servizio forestale trentino. 

«Purtroppo, non siamo riusciti a salvare uno dei due lupi, brutalmente fucilato dal servizio forestale della Provincia, che è rimasto vittima della becera propaganda animalicida di Fugatti», dichiara Federico Crisetig, area animali selvatici Lav, «tuttavia il nostro tempestivo ricorso in appello ha dato l’ennesima conferma dell’illegittimità della miope e violenta strategia provinciale, di fatto bloccando la seconda uccisione». 

Carenze nella protezione degli animali allevati

Le predazioni a malga Boldera – sottolineano gli animalisti –  sono senza dubbio dipese dalla carenza di misure di protezione degli animali allevati. La mera presenza di una recinzione elettrificata, la cui efficacia nell’impedire ai lupi di accedere ai pascoli è comprovata scientificamente, non è stata sufficiente a causa della mancata manutenzione della stessa.
Il basso voltaggio della recinzione, infatti, non bastava a dissuadere i lupi che sono riusciti a penetrare all’interno della malga per colpa del disinteresse e dell’incompetenza degli allevatori, i quali peraltro sono tenuti a proteggere gli animali dagli attacchi dei predatori.

Due anni fa lo stesso problema

Si tratta dello stesso problema riscontrato nella malga due anni fa, a cui era seguito un decreto di uccisione di due lupi immediatamente bloccato dal ricorso di Lav ai tribunali. 

Lav, assicura che «continuerà a difendere con tutte le sue forze la vita e la libertà dei lupi».

In apertura photo by Robert Larsson on Unsplash

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