Formula Pasta e il primo piatto che fece correre i gran premi

Settembre 3, 2025 - 15:31
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Formula Pasta e il primo piatto che fece correre i gran premi

Prima che i semafori verdi illuminassero i rettilinei e che i motori iniziassero a rombare, nei paddock degli anni Settanta c’era profumo di pasta al pomodoro. A inventare questa tradizione fu Luigi Montanini, per tutti Pasticcino, un pasticciere modenese trapiantato nel mondo delle corse quasi per caso. Il soprannome glielo diede Piero Ferrari, quando ancora era un ragazzo alle prime armi nelle migliori pasticcerie della provincia di Modena. Ma fu il “Grande Vecchio” in persona a intuirne il destino: «I tecnici lavorano bene se mangiano bene – disse Enzo Ferrari – e i nostri sono emiliani sono abituati alla buona cucina». Così Montanini fu spedito al seguito della Scuderia. Con due fornelli, qualche pentola e un pacco di pasta Barilla, inventò di fatto l’hospitality in Formula 1.

Nutrire la squadra non era complicato: bastava un piatto fumante di spaghetti al sugo e un bicchiere di Lambrusco. Prima di lui, nei paddock ci si accontentava di panini freddi recuperati alla buona negli hotel. Il cambiamento fu immediato: meccanici e tecnici Ferrari mangiavano meglio, e presto anche i colleghi delle scuderie rivali cominciarono a presentarsi timidamente al box del Cavallino. Così nacque una tregua non scritta: tra un sorso e una forchettata, persino i piloti condividevano il tavolo, dimenticando per un momento la rivalità.

«Venivano da me come se fossero a casa della madre», ricorda Pasticcino. L’atmosfera era improvvisata, certo, ma inconfondibile. Bastavano poche sedie pieghevoli, un cofano usato come tavolo e il gesto semplice di servire la pasta per trasformare l’ansia della pista in convivialità. «Era il cibo a creare quei momenti di connessione», conferma Paolo Barilla, oggi vicepresidente del gruppo e un tempo pilota di F1.

La carriera di Montanini proseguì fino agli anni ’90: lasciata la Ferrari, entrò nei box Benetton, continuando a cucinare per il circus dei gran premi. Poi la scelta di tornare a casa, dove aprì il suo ristorante “Da Pasticcino”, ancora oggi punto di riferimento per chi vuole assaggiare le sue ricette storiche.

Quella di Pasticcino è più di un aneddoto: è un capitolo della cultura italiana, l’incontro tra due icone nazionali – la pasta e la Formula 1 – raccontato ora da Barilla nella campagna globale “Come in famiglia”. «Abbiamo scelto di partire da questa storia perché rappresenta l’essenza della nostra italianità», spiega Ilaria Lodigiani, Chief Category and Marketing Officer dell’azienda. «Un piatto di pasta può unire sconosciuti e farli sentire a casa, ovunque si trovino».

Nata a Parma e guidata da generazioni di fratelli, Barilla porta avanti da quasi 150 anni questa promessa: la pasta come gesto di cura, di vicinanza e di memoria. La storia di Pasticcino lo conferma: anche nel cuore di un paddock, basta un piatto condiviso per ricordare che la famiglia non è solo quella di sangue, ma quella che si crea attorno a una tavola.

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Redazione Redazione Eventi e News