Gaza, a Roma murale con Albanese e Thunberg abbracciate da miliziano di Hamas
aleXsandro Palombo torna con una nuova controversa opera sul tema del conflitto in Medio Oriente e dell’antisemitismo, temi al centro di diverse creazioni dell’artista, più volte imbrattate e vandalizzate, svelata davanti alla Stazione Termini di Roma. ‘Human Shields’ (Scudi Umani) raffigura due volti noti della causa palestinese, Francesca Albanese e Greta Thunberg, entrambe con una kefiah al collo, abbracciate da un miliziano di Hamas. Ai loro piedi compare il cartello Skolstrejk för klimatet, simbolo delle battaglie ambientaliste della giovane attivista, oggi intrecciate con nuove forme di militanza. Nella Capitale sono già presenti altre creazioni di Palombo, tra cui Anti-Semitism, History Repeating e The Star of David, celebri a livello internazionale e acquisite dal Museo della Shoah, oggi esposte di fronte al Portico d’Ottavia. Queste opere raffigurano Liliana Segre, Sami Modiano ed Edith Bruck, sopravvissuti alla Shoah e testimoni della memoria.
L’opera alla vigilia della presenza in piazza delle due
La Relatrice Speciale dell’Onu (raffigurata da Palombo con un casco blu delle Nazioni Unite in testa) e l’attivista green svedese (tra le animatrici della Global Sumud Flotilla per Gaza), saranno in piazza venerdì a Genova per lo sciopero generale indetto da Usb contro la legge di bilancio e sabato alla manifestazione nazionale a Roma in occasione della Giornata internazionale di solidarietà con la Palestina.

L’artista riflette sui rischi di strumentalizzazione dell’attivismo
L’intento di Palombo è quello di “mettere in scena un cortocircuito visivo che invita a riflettere sui rischi di strumentalizzazione dell’attivismo occidentale e sulle ambiguità del dibattito contemporaneo, chiamando in causa anche il ruolo dell’Onu nel contesto palestinese”. “Il titolo Human Shields richiama in modo esplicito la pratica di Hamas di utilizzare civili come scudi umani, ma al tempo stesso suggerisce come figure pubbliche possano trasformarsi in scudi ideologici nei conflitti narrativi globali – si legge nel comunicato diffuso dall’ufficio stampa dell’artista – . L’opera apre interrogativi sulla fragilità dell’attivismo contemporaneo, esposto al caos di messaggi e all’opportunismo mediatico, fino al rischio di diventare megafono della propaganda jihadista e della retorica estremista, che mira a delegittimare Israele, insinuare instabilità nelle democrazie occidentali e distorcere profondamente il dibattito internazionale”.
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