I giovani del Pd contro Sinistra per Israele ed Emanuele Fiano

Nella serata di ieri, lunedì 24 novembre, i Giovani democratici (l’organizzazione giovanile del Partito democratico) di Bergamo hanno organizzato nella città lombarda una manifestazione «autonoma» per ribadire che «la comunità democratica non può e non vuole essere assimilata alle posizioni di pochi, che è per una pace giusta e che si schiera senza se e senza ma con gli oppressi», si legge nel loro comunicato.
L’iniziativa, chiamata “Sinistra contro l’Apartheid”, si è concretizzata in una protesta contro l’associazione Sinistra per Israele e il suo segretario Emanuele Fiano, già consigliere comunale di Milano e deputato del Partito democratico, nonché figlio di Nedo Fiano, deportato ad Auschwitz e unico sopravvissuto della sua famiglia.
La manifestazione dei Giovani democratici di Bergamo si è svolta fuori da un evento organizzato dall’associazione Italia-Israele di Bergamo dal titolo “La pace è possibile?”. L’ospite principale della serata era proprio Fiano.
Nei mesi scorsi, Emanuele Fiano era stato al centro delle cronache per via del boicottaggio subìto durante un intervento all’università Ca’ Foscari di Venezia: decine di manifestanti propal avevano fatto irruzione nell’aula con cartelli e striscioni, impedendo all’ex deputato di continuare il suo discorso.
«La nostra posizione è netta», si legge nelle card del post su Instagram con cui i Giovani democratici di Bergamo hanno annunciato la protesta di ieri. «Pur ritenendo indispensabile dialogare con quella componente della società israeliana che oggi si oppone al genocidio, alle politiche di Apartheid e al progetto colonialista che è genesi della tragedia palestinese, non si può negare l’evidenza che l’Israele di oggi esprime in maggioranza un sostegno popolare alle azioni dell’esercito e alla violenza esercitata sui palestinesi».
«La sinistra – prosegue il comunicato – non può dialogare con “sionisti moderati”», ma deve farlo con «gli antifascisti e antisionisti». Le opinioni di Fiano, scrivono i Gd bergamaschi, sono «legittime», ma «rivendichiamo il diritto e il dovere di chiarire che non parla a nome nostro, né come sinistra né come Giovani democratici, e crediamo neanche come Partito democratico».
Continuano, dunque, le spaccature interne al Pd sulla questione mediorientale, con la costola giovanile del partito ormai sempre più vicina a posizioni estremiste, contrarie a dialoghi realmente costruttivi. Su X, la vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno, ha scritto che «nel Partito democratico non c’è spazio per campagne d’odio o delegittimazioni personali: il confronto è legittimo, la violenza verbale no».
Piero Fassino, deputato del Partito democratico, ha parlato di «ennesimo attacco a Emanuele Fiano a cui, stavolta a Bergamo, hanno tentato di impedire un confronto democratico, civile ed aperto. Una vicenda resa ancor più dolorosa perché proveniente da alcune schiere dei Giovani democratici. Una brutta pagina di intolleranza e ignoranza che avremmo voluto non vedere».
Le posizioni di Sinistra per Israele hanno «piena cittadinanza nel Partito democratico, che da sempre sostiene la prospettiva dei “due popoli e due Stati” come unica vera opzione di pace in Medio Oriente», ha commentato su X l’eurodeputato Giorgio Gori. Virginia Libero, segretaria nazionale dei Giovani democratici, non ha commentato pubblicamente la vicenda.
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