Il premio Sakharov per la libertà di pensiero a due giornalisti detenuti in Georgia e Bielorussia

Ottobre 23, 2025 - 08:30
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Il premio Sakharov per la libertà di pensiero a due giornalisti detenuti in Georgia e Bielorussia

Dall’inviato a Strasburgo – La giornalista georgiana Mzia Amaglobeli e il giornalista bielorusso Andrzej Poczobut, detenuti dai regimi di Tbilisi e Minsk, hanno vinto il Premio Sakharov per la libertà di pensiero 2025. L’ha annunciato Oggi (22 ottobre) Roberta Metsola: “Il Parlamento è al loro fianco e al fianco di tutti coloro che continuano a reclamare la libertà”, ha promesso la presidente del Parlamento europeo.

Amaglobeli e Poczobut erano stati candidati in modo congiunto dai gruppi del Partito Popolare europeo (Ppe) e dei Conservatori e Riformisti (Ecr). Gli altri due finalisti erano i giornalisti e gli operatori umanitari palestinesi, indicati dal gruppo dei socialdemocratici (S&d), e gli studenti serbi, candidati dai liberali di Renew. “Rendiamo omaggio a due giornalisti il cui coraggio risplende come un faro per tutti coloro che rifiutano di essere messi a tacere. Entrambi hanno pagato un caro prezzo per aver detto la verità al potere, diventando simboli della lotta per la libertà e la democrazia”, ha affermato Metsola. Proprio oggi, l’emiciclo di Strasburgo ha ospitato i due leader dell’opposizione bielorussa, Sergey Tihanovski e Sviatlana Tsikhanouskaya.

Andrzej Poczobut è un giornalista, saggista, blogger e attivista appartenente alla minoranza polacca in Bielorussia. Conosciuto per le sue critiche esplicite al regime di Lukashenko e per i suoi scritti su storia e diritti umani, è stato arrestato più volte. Detenuto dal 2021, è stato condannato a otto anni di colonia penale. Le sue condizioni di salute sono peggiorate e, nonostante non riceva le cure mediche necessarie, continua a lottare per la libertà e la democrazia. Attualmente non si conosce il suo stato di salute e la sua famiglia non può fargli visita.

In una risoluzione adottata il 15 marzo 2023, l’Eurocamera ha chiesto il rilascio immediato e incondizionato di Poczobut, affermando che le accuse nei suoi confronti erano dovute a “motivi politici” e “mirate a mettere a tacere le voci indipendenti e a reprimere la libertà di espressione e di associazione”.

Mzia Amaglobeli, giornalista georgiana e direttrice delle testate online Batumelebi e Netgazeti, è stata arrestata nel gennaio 2025 per aver partecipato alle proteste antigovernative in Georgia. Nell’agosto successivo è stata condannata a due anni di carcere per motivi politici. Prima prigioniera politica donna in Georgia dall’indipendenza del paese e difensora della libertà di espressione, Amaglobeli è diventata il simbolo del movimento di protesta filodemocratico georgiano che si oppone al regime del partito Sogno georgiano dopo le contestate elezioni dell’ottobre 2024.

Nel giugno 2025, l’Eurocamera ha chiesto il rilascio immediato e incondizionato di Mzia Amaglobeli, condannando “gli attacchi sistematici del regime di Sogno Georgiano contro le istituzioni democratiche, l’opposizione politica, i media indipendenti, la società civile e l’indipendenza della magistratura”. Il mese successivo, l’Aula di Strasburgo ha approvato una risoluzione in cui deplora il regresso democratico e la repressione nel paese candidato all’Ue, chiedendo alla Commissione europea e agli Stati membri di imporre sanzioni mirate ai funzionari chiave del partito Sogno Georgiano e alla Commissione europea di riesaminare l’attuazione dell’accordo di associazione UE-Georgia.

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