Inchiesta ultras, giudizio immediato per Beretta e Ferdico per l’omicidio Boiocchi

La giudice per le indagini preliminari di Milano, Francesca Ballesi, ha disposto il processo con giudizio immediato per Andrea Beretta, Daniel D’Alessandro, Gianfranco Ferdico, Marco Ferdico e Pietro Andrea Simoncini. La decisione accoglie la richiesta dei pm Paolo Storari e Stefano Ammendola in merito all’omicidio di Vittorio Boiocchi, storico capo ultras della Curva Nord di San Siro, ucciso il 29 ottobre 2022 sotto la propria abitazione.
Omicidio Boiocchi: dinamica e modalità
Boiocchi fu ucciso poco prima della partita Inter-Sampdoria con 5 colpi di una Luger calibro 9×19, due dei quali letali al collo e al torace. L’ex capo ultras dell’Inter, Andrea Beretta, oggi collaboratore di giustizia, insieme ad altre cinque persone, era stato arrestato ad aprile come mandante, organizzatore ed esecutore materiale dell’assassinio. Secondo gli inquirenti, l’omicidio fu realizzato con modalità mafiose, con un pagamento di 50mila euro per evitare di essere uccisi a loro volta.
Arresti e inchiesta: ruolo degli indagati
Gli agenti della Squadra mobile di Milano, insieme al Sisco della polizia, hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Beretta, già detenuto e poi pentito dopo l’arresto per l’omicidio dello ndranghetista Antonio Bellocco e per la sua posizione come capo dell’associazione a delinquere nel tifo organizzato nerazzurro. Tra maggio e giugno, questa inchiesta aveva portato a condanne complessive superiori a un secolo di carcere.
Anche Marco Ferdico e il padre Gianfranco Ferdico erano stati arrestati: ritenuti organizzatori del delitto, avrebbero messo a disposizione le basi logistiche, un Fiat Ducato, cellulari criptati e l’arma. In manette era finito nuovamente anche Cristian Ferrario.
I killer materiali: Daniel D’Alessandro
Il 30enne Daniel D’Alessandro, rintracciato sul Mar Nero nella città di Svetivlas, Bulgaria, dopo 4 giorni di ricerche, è considerato il killer materiale dell’omicidio. Esterno alle dinamiche delle curve, ma fratello dell’ex moglie di Marco Ferdico, ha precedenti per truffa, spaccio, ricettazione e furto. Beretta lo avrebbe reclutato venendo a conoscenza della sua partecipazione alla ‘Faida delle Preserre’, guerra tra cosche scoppiata nel 1988 nella provincia di Vibo Valentia.
Mandanti e movente dell’omicidio
Secondo i verbali dello stesso Beretta, l’ex capo ultras è accusato di essere mandante dell’omicidio, assieme a Mauro Nepi, al quale avrebbe consegnato i 50mila euro per eliminare il leader della Nord. Il movente sarebbe da ricercarsi nei dissidi con Boiocchi legati ai conti dell’associazione ‘We are Milano’.
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