Claudia Cardinale, tra i promotori delle regole UE per il copyright

Bruxelles – Il Gattopardo, 8 e mezzo, Nell’anno del Signore, C’era una volta il west… C’era una volta Claudia Cardinale, volto unico di un cinema che ha fatto storia e che ha avuto nell’attrice italiana un’interprete sempre protagonista. Si spegne a 87 anni, dopo una lunga malattia e al termine di una vita che l’ha vista sempre alla ribalta, e non solo nel cinema. Nel 1999 Claudia Cardinale fu protagonista di una campagna per regole europee, valide per tutti e ovunque, nella nuova Europa del nuovo mondo, quello libero da barriere e cortine, per proteggere artisti e arte. Una legge europea sul copyright, per la tutela di proprietà intellettuale e diritti d’autore, chiesta attraverso una petizione (“Artists Unite For Strong Copyright”, artisti uniti per un diritto d’autore forte) presentata in Parlamento europeo.
E’ nella sede di Strasburgo che Cardinale, assieme agli altri firmatari, il 9 febbraio 1999 si presenta al cospetto delle istituzioni comunitarie per accendere i riflettori su un tema avvertito da un’intera categoria, quello del copyright. Attualmente il diritto dell’UE in materia di diritti d’autore è costituito da 13 direttive e 2 regolamenti, ma in quel momento storico, in quel lontano 1999, l’Unione europea del copyright è ancora tutta costruire. Si ha, a livello di normative, una direttiva del 1993 sul “alcune leggi” in materia di riproduzione via cavo, e una direttiva del 1996 sulla tutela della banche dati. E poi basta.
La mobilitazione di Claudia Cardinale gioca probabilmente un ruolo fondamentale, dato il suo ‘peso’ di diva qual è: i film con Luchino Visconti, Federico Fellini, i ruoli con le star di Hollywood, di cui divenne stella lei stessa, rendono Claudia Cardinale personaggio di fama mondiale. La sua presenza in Parlamento europeo pone l’istituzione europea al centro del mondo, e la politica a dodici stelle di fronte a una strada tutta nuova.
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