UE “complice della Guardia costiera libica”. Lettera d’accusa da parte di 42 ONG

Bruxelles – Quarantadue organizzazioni umanitarie accusano l’Unione Europea di essere complice dell’aggressività della Guardia costiera libica. Le ONG fanno riferimento a un episodio di quest’estate, quando i guardacoste libici avevano sparato contro la nave norvegese Ocean Viking. “I fondi europei non dovrebbero essere forniti a organizzazioni che attaccano cittadini europei e persone in difficoltà in mare”, si legge nella lettera indirizzata dalle no profit ai Commissari dell’UE.
L’appello è chiaro: chiedere alla Commissione europea di sospendere la cooperazione con la Libia nel campo della ricerca e soccorso in mare. La risposta dell’UE è arrivata in mattinata, quando il portavoce della Commissione, Guillaume Mercier, ha chiarito: “Se vogliamo migliorare la situazione dobbiamo rimanere legati alle istituzioni libiche. Aspettiamo gli sviluppi delle indagini per valutare ciò che è accaduto”. Le investigazioni si stanno svolgendo in Libia.
One month since the EU-backed Libyan Coast Guard fired on rescue workers + shipwreck survivors, yet cooperation continues. Today we tell the politicians: no more business as usual.@vonderleyen @EU_Commission: time to defund violence at sea.https://t.co/IoZSZw30zn pic.twitter.com/5TBMKS2Qms
— ActionAid EU (@ActionAidEU) September 24, 2025
Un atteggiamento, quello che arriva da Bruxelles, che non potrà certo ammorbidire i toni dell’accusa. L’ONG bolognese, Refugees in Libya, che raccoglie diversi rifugiati dalla Libia, tramite il suo presidente David Yambio, ha dichiarato: “Noi, Refugees in Libya, e io personalmente, siamo stati rapiti con le barche che avete finanziato”. Denuncia simile arriva anche da Andrew Gilmour, ex assistente segretario generale delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, che parla di “palesi doppi standard” applicati dai Paesi occidentali verso “le massicce violazioni del diritto umanitario internazionale. L’impunità concessa alla Libia fornisce ulteriore prova della perdita di autorevolezza morale dell’Europa”.
Parole che non sembrano scalfire Bruxelles, che continua sulla sua strada. Oggi, lo stesso Guillaume Mercier ha voluto ricordare come, poco dopo l’accaduto, si fosse svolta una visita diplomatica a Tripoli per discutere dell’incidente.
L’episodio incriminato risale al 26 agosto: in quella data, l’Ocean Viking della ONG italiana Sos Mediterranee era stato colpito dagli spari dei guardacoste libici. In quell’occasione, tra equipaggio e persone soccorse, c’erano a bordo quasi cento persone. Il portavoce di Sos Mediterranee, Francesco Creazzo, affermò all’epoca: “Fu un caso, un miracolo o una fatalità che non si sia fatto male nessuno”.
20:35 #OceanViking è ormeggiata al porto di Augusta.
️ Francesco Creazzo, ufficiale di comunicazione di Sos Mediterranee. pic.twitter.com/YXsFEfVEWX— Sergio Scandura (@scandura) August 25, 2025
Secondo alcune ricostruzioni, inoltre, i pattugliatori si trovavano a bordo di una vedetta italiana. L’imbarcazione era stata consegnata allo Stato africano nell’ambito degli accordi di Sostegno alla gestione integrata delle frontiere e della migrazione in Libia. I trattati siglati tra Italia, UE e Libia hanno un valore complessivo di circa 53 milioni di euro.
Qual è la tua reazione?






