Gli italiani e la mobilità, spesso, insostenibile

Settembre 25, 2025 - 13:00
 0
Gli italiani e la mobilità, spesso, insostenibile
mobilità innovativa e sostenibile

Un’indagine Istituto Piepoli per Eco Festival fotografa la percezione degli italiani sulla mobilità sostenibile: forte centralità dell’automobile, limiti strutturali per i veicoli elettrici e una fiducia crescente nell’intermodalità degli spostamenti

Italiani e mobilità sostenibile, o meglio, spesso insostenibile, soprattutto nelle nostre città: un’indagine (qui potete trovare la ricerca completa), condotta su un campione rappresentativo di 1.000 cittadini tra il 9 e il 22 luglio 2025 dall’Istituto Piepoli, restituisce una fotografia significativa delle associazioni simboliche legate alla mobilità sostenibile.

La parola ambiente domina le risposte (49%), seguita da futuro (13%), tecnologia (12%) e risparmio (10%). La sostenibilità nei trasporti viene quindi percepita come questione eminentemente ambientale, ma connessa anche a innovazione e prospettive economiche.

Solo una quota residuale di cittadini associa il tema a sacrificio o utopia, segno che il concetto si sta radicando con maggiore concretezza.

Spostamenti quotidiani e dipendenza dall’auto

Il quadro degli spostamenti quotidiani evidenzia la persistente centralità dell’automobile. Il 77% degli italiani dichiara di utilizzarla regolarmente, soprattutto nella fascia d’età 35-54 anni, mentre il trasporto pubblico si attesta al 24% e gli spostamenti a piedi al 42%.

L’utilizzo medio settimanale dell’auto è pari a 4,4 giorni, con il 41% degli intervistati che ne fa uso quotidiano. Quasi quattro italiani su dieci ammettono che la propria mobilità dipende in modo sostanziale dall’auto, un dato che sottolinea la difficoltà di una transizione rapida verso modelli alternativi.

La percezione di opzioni di mobilità alternative è diffusa soprattutto al Nord e nei grandi centri urbani: 6 italiani su 10 ritengono di avere possibilità di spostamento diverse dall’auto privata.

Tuttavia, quasi la metà del campione non ha mai sperimentato soluzioni come bici elettriche, monopattini o car sharing, segnalando un divario tra disponibilità e adozione.

Colpisce inoltre la scarsa conoscenza del concetto di mobility poverty: solo il 13% ne conosce il significato, a dimostrazione di una sensibilità ancora embrionale verso le disuguaglianze nell’accesso alla mobilità.

Veicoli elettrici e infrastrutture

La penetrazione dell’auto elettrica rimane limitata: l’8% degli intervistati possiede un veicolo elettrico e il 10% valuta un acquisto nei prossimi dodici mesi. Il prezzo d’acquisto elevato e l’autonomia ridotta restano i principali ostacoli percepiti (55% e 43% rispettivamente).

Anche le infrastrutture non appaiono adeguate: solo il 20% giudica le colonnine di ricarica elettrica sufficienti e facilmente accessibili, mentre oltre il 40% le considera scarse o assenti, soprattutto nei piccoli centri e nelle aree del Sud e delle Isole.

Quasi nove cittadini su dieci ritengono che il trasporto merci abbia un impatto rilevante sull’ambiente e l’84% ritiene urgente una transizione verso modalità più sostenibili.

L’intermodalità ferroviaria viene identificata dal 71% come la soluzione più ecocompatibile, molto più del trasporto stradale o marittimo. Inoltre, otto italiani su dieci riconoscono che i costi di trasporto incidono significativamente sul prezzo finale dei prodotti: un legame tra sostenibilità logistica e competitività economica sempre più evidente.

Il 57% degli intervistati utilizza il treno regionale, con un 30% che lo impiega frequentemente o occasionalmente. La valutazione dell’integrazione multimodale è positiva per il 44%, ma emergono criticità su orari, accessibilità delle stazioni e bigliettazione integrata.

Tre fattori vengono ritenuti fondamentali per incentivare l’uso combinato: coordinamento degli orari (49%), biglietti integrati (36%) e maggiore accessibilità delle stazioni (36%).

Scenari futuri della mobilità

Sul fronte delle innovazioni, il 60% conosce le auto a guida autonoma, ma la diffidenza rimane elevata: il 50% non le utilizzerebbe e il 34% le considera un pericolo per la sicurezza. La fiducia risulta leggermente più alta per i mezzi pubblici autonomi rispetto a quelli privati.

Quanto al futuro, otto italiani su dieci ritengono importante ricorrere a forme di mobilità alternative e il 38% prevede che entro dieci anni l’auto elettrica sarà il mezzo più diffuso, soppiantando benzina e diesel.

Ma il futuro è green e innovativo…

Dall’indagine dell’Istituto Piepoli emerge una visione positiva del futuro grazie alla tecnologia e all’innovazione sostenibile. Tra i partecipanti all’indagine, infatti, il riciclo dei materiali (42%) e il riuso degli oggetti (34%) sono percepiti come influenti sulla vita quotidiana dal 53% del campione intervistato e associati all’economia circolare.

Pratica che l’80% degli italiani considera cruciale per il recupero dei rifiuti da imballaggio, mentre il 79% la ritiene prioritaria anche nei trasporti. Tuttavia, più della metà dei cittadini sottolinea che prevenzione e riuso sono temi di cui si parla ma non si fa abbastanza.

Il sistema di raccolta differenziata ottiene invece una valutazione positiva dall’81%, con punte di eccellenza nei piccoli comuni e al Nord.

Sempre in ambito green, in questo caso legato allo sviluppo delle città, il consenso degli intervistati verso la riforestazione urbana è quasi unanime: il 91% del campione si dichiara favorevole a interventi di forestazione nelle città.

I benefici più citati riguardano la riduzione dell’inquinamento (67%), l’aumento dell’ombreggiatura e del refrigerio (52%) e il miglioramento del benessere mentale (48%).

Infine la tecnologia lascia buone speranze per il futuro: il 47% del campione dichiara di essere informato sull’intelligenza artificiale, con maggiore consapevolezza tra i giovani.

Il 62% ritiene che l’Ia migliorerà la mobilità, in particolare attraverso la pianificazione intelligente dei percorsi e l’aumento della sicurezza. Restano, tuttavia, preoccupazioni legate a sicurezza e affidabilità (51%), perdita di posti di lavoro (41%) e tutela dei dati personali (21%).

Mobilità sostenibile e sperimentazioni: i casi di Bologna e Amsterdam

Chi va piano va sano e va lontano, ma inquina anche meno… lo dimostrano i dati delle sperimentazioni di due città, Bologna e Amsterdam che, a distanza di tempo dall’attivazione delle zone in cui il limite di velocità è di 30 km/h, dimostrano i benefici della scelta.

Con buona pace invece di chi si crede un pilota di Formula 1 o ritiene non si possa mai fare a meno dell’automobile.

La sperimentazione del limite dei 30 km/h a Bologna ha portato a significativi miglioramenti: riduzione degli incidenti del 13% e delle vittime del 48%, con un tragico zero decessi tra i pedoni nel 2024.

Si è registrato un calo del traffico veicolare (-5%) e un aumento consistente nell’uso di mezzi sostenibili (bike sharing +69%, car sharing +44%, biciclette +10%). Anche la qualità dell’aria è migliorata, con una riduzione del biossido di azoto di oltre il 29%.

Ad Amsterdam, a un anno dall’introduzione del limite a 30 km/h, gli incidenti stradali sulle vie interessate sono calati dell’11%, con una riduzione del 15% dei sinistri che coinvolgono pedoni e ciclisti e del 24% per tram e autobus.

La velocità media è diminuita, così come le differenze tra i veicoli, rendendo il traffico più uniforme. L’impatto su tempi di percorrenza e servizi di emergenza è stato minimo, mentre il rumore è sceso leggermente e la qualità dell’aria è rimasta invariata.

Il 60% dei cittadini approva la misura, percepita come un miglioramento della sicurezza e della vivibilità.

Crediti immagine: Depositphotos

L'articolo Gli italiani e la mobilità, spesso, insostenibile è stato pubblicato su GreenPlanner Magazine.

Qual è la tua reazione?

Mi piace Mi piace 0
Antipatico Antipatico 0
Lo amo Lo amo 0
Comico Comico 0
Furioso Furioso 0
Triste Triste 0
Wow Wow 0
Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia