Bando case popolari, i piccoli proprietari: “Intervento simbolico che non basta, ora valorizzare la locazione privata”

Settembre 24, 2025 - 23:00
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Bando case popolari, i piccoli proprietari: “Intervento simbolico che non basta, ora valorizzare la locazione privata”
valentina pierobon

Genova. “Il nuovo bando di edilizia residenziale pubblica presentato dall’assessore Patrone rientra nel più ampio quadro delle politiche abitative comunali che hanno effetti diretti anche sul mercato privato e, di conseguenza, sui piccoli proprietari che ne garantiscono gran parte dell’offerta. Si tratta di un provvedimento accompagnato da grande enfasi comunicativa, ma i numeri restano estremamente limitati: appena 100 appartamenti a fronte di circa 4.000 richieste attese. In questo contesto, l’assessore Patrone ha annunciato la creazione di un osservatorio sul fabbisogno abitativo. Un annuncio che suona come l’ennesimo strumento inutile e propagandistico: non servono osservatori per scoprire che, sulla base di questi numeri, 3.900 famiglie rimarranno senza risposta e finiranno inevitabilmente sul mercato privato, dove saranno ancora una volta i piccoli proprietari a farsi carico delle necessità abitative. Mentre i numeri certificano il fallimento dell’offerta pubblica, l’amministrazione continua a colpire l’unico strumento davvero utile: il contratto a canone concordato, penalizzato dall’aumento delle aliquote e dall’azzeramento delle agevolazioni fiscali. Per contrastare questa realtà servono interventi immediati che rendano il canone concordato più attrattivo. Solo così si possono dare risposte concrete alla città.”

Così inizia l’analisi fatta da A.S.P.P.I. – Associazione Sindacale Piccoli Proprietari Immobiliari – del nuovo bando per l’accesso alle abitazioni di edilizia residenziale pubblica del Comune di Genova, presentato alla stampa nei giorni scorsi. “Senza risorse certe destinate al recupero degli immobili pubblici oggi sfitti, il rischio è che il bando rimanga un intervento simbolico, incapace di incidere realmente sull’emergenza abitativa – sottolinea Valentina Pierobon, Presidente genovese Vicepresidente nazionale di A.S.P.P.I. –  Una parte minima delle famiglie potrà accedere a un alloggio, mentre la maggioranza degli inquilini in difficoltà continuerà a rivolgersi al mercato privato, dove i piccoli proprietari costituiscono la principale fonte di offerta abitativa”.

“Le osservazioni presentate dai sindacati degli inquilini richiamano questioni di interesse generale che vanno sostenute e rilanciate – continua Pierobon commentando il documento presentato in queste ore dalle sigle che rappresentano gli inquilini – la necessità di fondi per ristrutturare gli immobili pubblici ad oggi inutilizzati, l’urgenza di una rimodulazione del servizio dell’Agenzia Sociale per la Casa e di strumenti che incentivino i contratti a canone concordato. Si tratta di misure indispensabili per rendere più equilibrato l’accesso alla casa, a condizione che siano accompagnate dal ripristino delle agevolazioni fiscali sui contratti concordati, unico strumento oggi in grado di offrire risposte concrete. A tutto ciò si aggiunge la partita fondamentale, a livello nazionale, del sostegno alla locazione per la parte di inquilinato maggiormente in difficoltà, con l’urgenza di reperire ulteriori stanziamenti per il fondo sociale per l’affitto e la morosità incolpevole”.

“Finché la parte pubblica non sarà in grado di svolgere il proprio ruolo, le criticità del mercato continueranno a ricadere sulla proprietà immobiliare privata che è chiamata a svolgere un ruolo sociale, che in realtà le appartiene solo in parte: garantire soluzione abitative eque e stabili a famiglie a cui le Istituzioni, per inerzia e incapacità di gestione e governo, non danno risposte – prosegue Pierobon – Di fronte a queste necessità e urgenze, la linea dell’amministrazione comunale appare invece vaga e priva di strumenti operativi. Il documento programmatico 2025- 2030 presentato dalla Sindaca Salis dedicato alle politiche abitative, risulta più che un programma di lavoro verificabile, un elenco di intenti di difficile attuazione. Il richiamo a recupero di alloggi, potenziamento di servizi e nuovi stanziamenti rimangono dichiarazioni generiche, senza numeri precisi, professionalità indicate o tempistiche definite”.

“Di fronte a un’emergenza abitativa che assume i tratti di una vera crisi sociale, non bastano annunci o cifre che non incidono sulla vita reale delle famiglie – conclude la nota stampa –  Serve una strategia integrata che tenga insieme edilizia pubblica e locazione privata, valorizzando il ruolo dei piccoli proprietari immobiliari, troppo spesso trascurati, a cui vanno garantiti agevolazioni fiscali, strumenti certi di tutela contro la morosità e tempi rapidi di rientro in possesso del proprio immobile. Per questo occorre al più presto dare vita un tavolo di confronto tra amministrazione, sindacati degli inquilini e associazioni della proprietà, per definire misure concrete e tempi certi e verificabili di attuazione: solo così sarà possibile restituire fiducia al mercato della locazione privata e dare risposte efficaci al bisogno abitativo della città”.

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Redazione Redazione Eventi e News