Il Regno Unito riconosce lo Stato di Palestina

Settembre 24, 2025 - 16:00
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Il Regno Unito riconosce lo Stato di Palestina

Il 21 settembre 2025 il Regno Unito ha annunciato ufficialmente il riconoscimento dello Stato di Palestina, un passo che segna una svolta storica nella politica estera britannica e che intende riaffermare la possibilità di una soluzione a due Stati nel conflitto israelo-palestinese. Il primo ministro Keir Starmer ha sottolineato come la decisione voglia “tenere viva la speranza della pace”, in un contesto in cui la crisi umanitaria a Gaza ha raggiunto livelli drammatici. La mossa ha suscitato reazioni contrastanti: entusiasmo in Palestina, critiche da parte di Israele e un acceso dibattito internazionale.

Una decisione simbolica ma storica

Con l’annuncio del 21 settembre, il Regno Unito si è unito a Canada e Australia, che nello stesso giorno hanno riconosciuto formalmente lo Stato di Palestina. Il gesto è stato pensato in vista dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, durante la quale oltre 150 paesi, inclusa la Francia, dovrebbero confermare la loro posizione a favore del riconoscimento.

Starmer, in un discorso alla nazione, ha dichiarato: “La speranza di una soluzione a due Stati si sta affievolendo, ma non possiamo permettere che quella luce si spenga. Oggi, per ravvivare la speranza di pace, il Regno Unito riconosce ufficialmente lo Stato di Palestina”.

Secondo Downing Street, l’obiettivo è duplice: da un lato mostrare sostegno concreto alla prospettiva di pace in Medio Oriente, dall’altro rispondere alle pressioni interne al Labour, che da mesi chiedeva una posizione più netta sulla crisi di Gaza. Circa un terzo dei ministri del gabinetto e numerosi parlamentari avevano infatti sollecitato il governo a un atto chiaro, anche per non perdere consensi verso candidati indipendenti e movimenti pro-Gaza.

Le reazioni internazionali

La risposta di Israele è stata immediata e durissima. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha definito la decisione britannica “assurda” e “un premio al terrorismo”. Il ministero degli Esteri israeliano ha parlato di riconoscimento “unilaterale” che “non promuove la pace ma destabilizza ulteriormente la regione”.

Al contrario, la Palestina ha accolto con entusiasmo la notizia. Husam Zomlot, rappresentante palestinese a Londra, ha parlato di “un passo irreversibile verso giustizia e pace”, sottolineando come il riconoscimento serva anche a correggere gli errori storici legati al passato coloniale britannico, in particolare la Dichiarazione Balfour del 1917, che aprì la strada alla nascita dello Stato di Israele senza garantire diritti equivalenti ai palestinesi.

I leader di Canada e Australia hanno accompagnato la scelta con dichiarazioni prudenti ma significative. Il premier australiano Anthony Albanese ha affermato che ulteriori passi, come l’apertura di ambasciate, dipenderanno dai progressi dell’Autorità Palestinese sul fronte delle riforme. Mark Carney, primo ministro canadese, ha ribadito che il riconoscimento “rafforza chi cerca la coesistenza pacifica e la fine di Hamas”, chiarendo che non si tratta in alcun modo di “legittimare il terrorismo”.

Il ruolo di Hamas e le condizioni poste

Uno dei punti più delicati riguarda la posizione del Regno Unito nei confronti di Hamas. Starmer ha voluto precisare che il riconoscimento dello Stato di Palestina non è in alcun modo un riconoscimento dell’organizzazione armata, definita “un gruppo terroristico brutale”. Ha annunciato nuove sanzioni contro i leader di Hamas e ha ribadito che essi “non avranno alcun ruolo in un futuro governo palestinese riformato ed eletto democraticamente”.

Il premier ha inoltre insistito sulla necessità che tutti gli ostaggi israeliani ancora trattenuti vengano liberati. In questo senso, la posizione britannica mira a sostenere l’Autorità Nazionale Palestinese come unico interlocutore legittimo, cercando di isolarne le fazioni estremiste.

I confini del 1967 e lo status diplomatico

Il Regno Unito ha riconosciuto la Palestina sui confini del 1967, quelli precedenti all’occupazione israeliana della Cisgiordania e di Gaza. Si tratta di una scelta di forte valenza politica, in linea con le risoluzioni ONU, e che apre la strada a rapporti diplomatici completi.

Il rappresentante palestinese a Londra, Husam Zomlot, sarà elevato al rango di ambasciatore. Questo passaggio segna un cambiamento sostanziale nei rapporti bilaterali, trasformando la missione diplomatica palestinese in una vera e propria ambasciata.

In prospettiva, Londra potrebbe aprire un’ambasciata a Ramallah, come segnale concreto di sostegno alle istituzioni palestinesi.

Il contesto della crisi di Gaza

Il riconoscimento avviene mentre a Gaza la situazione umanitaria è descritta come catastrofica. Starmer ha parlato apertamente di “crisi umanitaria creata dall’uomo”, denunciando la “devastazione e la fame” provocate dai bombardamenti israeliani delle ultime settimane.

Secondo le stime, decine di migliaia di persone sono state uccise dall’inizio della guerra, incluse migliaia mentre cercavano cibo e acqua. Il primo ministro britannico ha definito queste morti “intollerabili” e ha ribadito la necessità urgente di un cessate il fuoco.

La mossa britannica, pur non essendo presentata come una punizione nei confronti di Israele, difficilmente sarebbe stata presa se la campagna militare di Netanyahu fosse stata meno dura e più rispettosa del diritto internazionale.

Le implicazioni interne per la politica britannica

Il riconoscimento della Palestina ha anche un’importante valenza politica interna. Starmer, leader del Labour, ha dovuto affrontare critiche da parte di molti suoi parlamentari e di una parte consistente della società civile britannica. La base del partito, tradizionalmente vicina a posizioni pacifiste e pro-Palestina, chiedeva da mesi un segnale chiaro.

Un ministro del governo, intervistato dal Guardian, ha sottolineato: “I simboli contano. Questa decisione mette il governo dalla parte giusta della storia. Non cambierà la vita quotidiana dei palestinesi da un giorno all’altro, ma è un passo necessario contro un governo israeliano che si sta isolando a livello internazionale”.

L’annuncio arriva a pochi giorni dall’inizio della conferenza annuale del Labour, che si preannunciava tesa proprio per le divisioni interne sul conflitto in Medio Oriente. Con questa mossa, Starmer ha cercato di consolidare la posizione del governo e di allentare le tensioni.

Le prospettive future

Nonostante il peso simbolico del riconoscimento, gli osservatori invitano alla cautela. Il vicepremier David Lammy ha ricordato che non ci saranno “cambiamenti immediati”, perché il riconoscimento di per sé non porta automaticamente alla nascita di uno Stato funzionante. Ha però aggiunto: “Non possiamo dire ai bambini della futura Palestina che devono aspettare le condizioni perfette per vedere riconosciuta la loro esistenza”.

Il vero banco di prova sarà la ripresa del processo di pace, oggi completamente bloccato. Il rischio, secondo alcuni analisti, è che senza passi concreti da entrambe le parti, il riconoscimento resti un atto simbolico incapace di invertire la rotta del conflitto.

Una tappa in una lunga storia

L’annuncio britannico arriva oltre 70 anni dopo la fine del mandato britannico in Palestina e la creazione dello Stato di Israele nel 1948. Per molti, è un atto che cerca di fare i conti con il passato coloniale e con la responsabilità storica del Regno Unito nella regione.

Il richiamo alla Dichiarazione Balfour e al ruolo dell’Impero britannico nella spartizione del territorio palestinese non è casuale: riconoscere oggi lo Stato di Palestina significa anche riconoscere gli errori commessi allora, con conseguenze che ancora pesano.

La comunità internazionale resta divisa: mentre sempre più paesi si schierano per il riconoscimento, gli Stati Uniti hanno espresso netta contrarietà, allineandosi con Israele e opponendosi a una soluzione che, di fatto, rilancerebbe i negoziati per i due Stati.


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Immagine di copertina: By Number 10 – Prime Minister Keir Starmer calls Benjamin Netanyahu, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=153447317

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