Morte di Vincenzo Spera: il giovane investitore patteggia un anno e mezzo


Genova. Un anno e mezzo di reclusione con la sospensione condizionale della pena: è questa la pena stabilita dal patteggiamento per il giovane che nel marzo di due anni fa aveva investito e ucciso con lo scooter il promoter genovese Vincenzo Spera.
Il giovane, difeso dagli avvocati Nicola Scodnik e Carlo Contu, ha potuto patteggiare davanti alla giudice Carla Pastorini solo dopo che quest’estate si è conclusa la lunga trafila burocratica che ha portato al risarcimento della famiglia di Spera, che ha lasciato una moglie e due bambini piccoli.
L’accordo, a lungo bloccato dalla Consap (che gestisce il Fondo per le vittime della strada), era stato infine chiuso un un milione e mezzo di risarcimento. Così i legali della famiglia (Cesare e Francesca Manzitti) avevano revocato la costituzione di parte civile, aprendo la strada al rito alternativo. Una parte del risarcimento è stata versata direttamente dalla famiglia del giovane, l’altra invece dalla Consap che poi si rivarrà nel tempo.
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