La cancellazione culturale ucraina che i giustificazionisti filoputiniani evitano di guardare in faccia

Dicembre 3, 2025 - 13:30
 0
La cancellazione culturale ucraina che i giustificazionisti filoputiniani evitano di guardare in faccia

«Abbiamo già attraversato numerosi momenti difficili, e ogni volta sembrava fosse il momento più critico», dice Olena Zelenska, moglie del presidente ucraino, in una lunga intervista a Libération, in cui parla della lotta per tenere viva la cultura del suo paese, con i russi che bombardano di proposito monumenti, biblioteche e teatri, e dello sforzo per riportare a casa i tanti bambini rapiti, una delle pagine più vergognose del conflitto, nonché quella più spesso rimossa dai tanti che straparlano delle ragioni di Putin.

E ai quali, in uno dei tanti talk show che non cessano mai di ospitarli, qualcuno dovrebbe chiedere prima o poi quale sarebbe il nesso tra l’allargamento della Nato, le condizioni dei russofoni in Donbas o qualsiasi altro pretesto ripetuto fin qui e il rapimento di migliaia di bambini ucraini, deportati in Russia e sottoposti a un vero e proprio lavaggio del cervello.

Questo è un estratto di “La Linea” la newsletter de Linkiesta curata da Francesco Cundari per orientarsi nel gran guazzabuglio della politica e della vita, tutte le mattine – dal lunedì al venerdì – alle sette. Più o meno. Qui per iscriversi.

L'articolo La cancellazione culturale ucraina che i giustificazionisti filoputiniani evitano di guardare in faccia proviene da Linkiesta.it.

Qual è la tua reazione?

Mi piace Mi piace 0
Antipatico Antipatico 0
Lo amo Lo amo 0
Comico Comico 0
Furioso Furioso 0
Triste Triste 0
Wow Wow 0
Redazione Redazione Eventi e News