La nomina dei commissari di gara negli appalti pubblici: criteri di competenza ed esperienza nel D.Lgs. 36/2023

Agosto 28, 2025 - 16:30
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La nomina dei commissari di gara negli appalti pubblici: criteri di competenza ed esperienza nel D.Lgs. 36/2023

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Analisi sulla sentenza del TAR Calabria n. 259/2025: la nomina dei commissari di gara nel Codice Appalti. Competenze, trasparenza e criteri secondo l’art. 93.


Introduzione

L’individuazione e la nomina dei commissari di gara nelle procedure di appalto rappresentano un aspetto centrale per la garanzia di trasparenza e imparzialità nel processo di selezione dell’operatore economico. Il nuovo Codice dei contratti pubblici, approvato con D.Lgs. 36/2023, ha introdotto disposizioni più stringenti in merito ai requisiti professionali dei componenti delle commissioni giudicatrici, stabilendo che questi debbano essere esperti “nello specifico settore” cui afferisce l’oggetto del contratto.

La recente sentenza del TAR Calabria, Catanzaro, Sez. II, n. 259/2025, ha fornito un’importante interpretazione di tali requisiti, chiarendo che la valutazione delle competenze della commissione deve essere effettuata nel suo complesso, senza esigere una perfetta corrispondenza tra le competenze dei singoli commissari e le specifiche attività oggetto dell’appalto.

Il quadro normativo: l’articolo 93 del D.Lgs. 36/2023

L’articolo 93 del Codice dei contratti pubblici stabilisce al comma 3 che:

  • La commissione deve essere composta da dipendenti della stazione appaltante o delle amministrazioni beneficiarie dell’intervento, dotati del necessario inquadramento giuridico e di adeguate competenze professionali;
  • Il RUP può far parte della commissione giudicatrice;
  • In assenza di adeguate professionalità interne, la stazione appaltante può nominare commissari tra funzionari di altre amministrazioni o, in caso di documentata indisponibilità, tra professionisti esterni;
  • Le nomine devono rispettare criteri di trasparenza, competenza e rotazione.

Tale previsione rafforza l’esigenza di garantire che la commissione sia in grado di valutare in maniera appropriata sia gli aspetti tecnici che quelli economici delle offerte presentate.

L’interpretazione del TAR Calabria sulla competenza dei commissari

La sentenza del TAR Calabria ha chiarito che la valutazione delle competenze dei commissari deve avvenire in un’ottica sistemica, tenendo conto dell’esperienza complessiva del collegio e non della perfetta corrispondenza tra le competenze dei singoli commissari e le attività oggetto dell’appalto. In particolare, il TAR ha affermato che:

  • Non è richiesta una rigida corrispondenza tra le competenze dei commissari e i singoli aspetti tecnici del contratto, purché la commissione, nel suo insieme, possieda una preparazione adeguata per valutare le offerte;
  • La competenza deve essere intesa in modo coerente con la complessità dell’appalto, evitando un approccio puramente settoriale e atomistico;
  • Le competenze richieste devono essere riferite ad aree tematiche omogenee, piuttosto che alle singole attività previste dal capitolato (Cons. Stato, Sez. V, n. 6135/2019);
  • La commissione deve possedere una preparazione multidisciplinare che le consenta di apprezzare tanto le esigenze dell’amministrazione quanto gli aspetti gestionali e organizzativi della prestazione contrattuale.

Conseguenze operative per le stazioni appaltanti

Alla luce della giurisprudenza recente e delle disposizioni del Codice dei contratti pubblici, le stazioni appaltanti devono:

  • Verificare la presenza di adeguate professionalità interne prima di procedere alla nomina di commissari esterni;
  • Garantire che la commissione, nel suo insieme, abbia una preparazione adeguata per la valutazione delle offerte;
  • Motivare adeguatamente la scelta dei commissari, evidenziando il possesso delle competenze necessarie per la specifica procedura di gara;
  • Assicurare il rispetto del principio di rotazione, evitando la nomina reiterata degli stessi soggetti nelle commissioni giudicatrici di una determinata stazione appaltante.

Conclusioni

L’individuazione dei commissari di gara nel nuovo Codice degli appalti risponde a esigenze di professionalità, trasparenza e rotazione. La sentenza del TAR Calabria conferma che l’esperienza richiesta ai commissari deve essere valutata in modo sistemico e non settoriale, rafforzando l’idea che le commissioni di gara debbano possedere competenze integrate e multidisciplinari per garantire la corretta gestione delle procedure concorsuali. L’applicazione rigorosa di tali principi è essenziale per assicurare l’efficienza, la trasparenza e la legalità nel settore degli appalti pubblici.

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